Equilibri precari, l'amministrazione Angarano viaggia sul filo. La mappa

La maggioranza in consiglio comunale è tale solo grazie al voto dello stesso Sindaco

mercoledì 8 giugno 2022
A cura di Vito Troilo
L'amministrazione comunale di Bisceglie è oggettivamente in crisi. La nota con cui il consigliere Peppo Ruggieri, nella serata di martedì 7 giugno, ha comunicato la fuoriuscita dalla maggioranza che supporta la Giunta guidata da Angelantonio Angarano è l'ennesima modifica nei rapporti di forza in aula a Palazzo San Domenico. Non è un caso che, ancora una volta, la prevista riunione del consiglio comunale sia saltata in prima convocazione per l'insussistenza del numero legale. Il dato di fatto, al netto di qualsiasi lettura politica, è il progressivo arretramento della coalizione civica "Un passo alla svolta" sia in termini di rappresentanza nell'assemblea elettiva che nella sua concreta composizione, anche volendo tralasciare l'evidente dualismo tra lo stesso primo cittadino in carica e il candidato in pectore Sergio Silvestris.

La pattuglia di maggioranza, rispetto agli originari 16 componenti (15 più il Sindaco) si è assottigliata a 13: Michele De Noia, Sergio Ferrante, Pasqua Pasquale, Tommaso Mastrototaro, Franco Coppolecchia, Pierpaolo Pedone, Gigi Di Tullio, Piero Innocenti, Carla Mazzilli, Ciccio Carelli, Mauro Lorusso e Giuseppe Losapio. Il tredicesimo e determinante consigliere a sostegno di Angelantonio Angarano è il Sindaco stesso, che per Statuto - naturalmente - esprime il suo voto su ciascun provvedimento.



La consistenza delle opposizioni è cresciuta notevolmente rispetto al 2018, quando l'esito del voto amministrativo assegnò loro 9 seggi. La minoranza è ormai ad un passo dal ribaltone: al drappello iniziale formato dal presidente della massima assise Gianni Casella, da Alfonso Russo, Giorgia Preziosa, Mauro Sasso, Vittorio Fata, Francesco Spina, Enzo Amendolagine, Franco Napoletano ed Enrico Capurso si sono aggiunti Rossano Sasso, Angela Di Gregorio e infine Peppo Ruggieri.



Il percorso amministrativo di qualsiasi deliberato, a questo punto, diventa inevitabilmente tortuoso. Dal prossimo conto consuntivo a punti per i quali anche un solo consigliere di maggioranza può trovarsi in potenziale conflitto di interessi nel caso di partecipazione al voto, è evidente come per Angarano e la sua Giunta si apra una fase di possibili grandi difficoltà. La situazione, a poco più di un anno dalla scadenza elettorale naturale di questa consiliatura che era parsa avviata a chiudersi senza sussulti, è aperta a qualsiasi scenario.