«Errore gravissimo paragonare Shoah e altre tragedie attuali». Anpi Bisceglie: «condividiamo la linea della provincia»
In vista della Giornata della Memoria e del Giorno del Ricordo, Anpi pubblica comunicato in cui prende le distanze dal parallelismo tra la situazione a Gaza e la Shoah
giovedì 25 gennaio 2024
12.40
Lo scorso 20 gennaio l'Associazione Nazionale Partigiani Italiani ha rilasciato una nota in cui si sottolinea, in vista della Giornata della Memoria del 27 gennaio, la gravità del mettere sullo stesso piano la Shoah e le altre pur terrificanti vicende di oggi in quanto «…con questo intollerabile parallelo non solo si offende la memoria di milioni e milioni di ebrei sterminati ma si danneggia pesantemente anche l'impegno per l'immediata cessazione dei bombardamenti su Gaza e per la ricerca di una soluzione politica al tragico conflitto in corso». (link al comunicato)
Molte sono state le polemiche sollevate a seguito del comunicato, da parte della società civile, ma soprattutto da parte di collettivi e associazioni pro-Palestina che vedevano un faro nell'associazione che da sempre si occupa di resistenza e antifascismo.
BisceglieViva ha dunque intervistato Antonello Rustico, presidente Provinciale Bat per ripercorrere le ragioni alla base di una presa di posizione così netta.
«Il giorno della memoria cadrà il 27 gennaio, giorno in cui l'Armata rossa libera il campo di concentramento di Auschwitz. In Italia però abbiamo anche altre giornate e purtroppo a volte anche ravvicinate, come ad esempio il 10 febbraio, giorno del ricordo, dove si celebra la firma del trattato di Parigi, durante il quale si definirono i confini tra ex-jugoslava e Italia» spiega Rustico. «Questo ogni anno viene spesso sovraesposto come data insistendo sul ricordo delle foibe e quindi utile da parte del presidente Pagliarulo l'invito a non equiparare la tragedia della Shoah con tutte le altre tragedie della storia, in quanto sia sul piano storico che su quello politico non si può paragonare quella tragedia con le altre».
Alla Shoah viene dunque storicamente attribuita e riconosciuta una sistematicità, attribuibile solo e soltanto a tale fenomeno storico e che, secondo la tesi di Anpi, non sarebbe riscontrabile nel caso emblematico del secolare conflitto israelo-palestinese. «Questo non vuol dire che non vanno ricordate le altre stragi: esse vanno soprattutto capite, perché prendendo a pretesto il 10 di febbraio, spesso ci si ricorda l'ultima fase cioè la fase delle foibe legate alla violenza che ci fu in quei territori soltanto da parte dell'esercito di liberazione jugoslavo: si fa confusione con il fatto che in quelle terre già dagli anni 25-26 quando cominciò la fascistizzazione, la violenza fu portata dalle bande nere, dai fascisti italiani e ciò determina la creazione di un ricordo dimezzato e di una realtà storica distorta».
In conclusione, Rustico sottolinea: «Sarebbe bene ricordare tutta la fase e condannare tutte le violenze, perché qui nessuno vuole difendere la violenza di nessuno, ma se facciano confusione su questo rischiamo di mettere sullo stesso piano due cose diverse. Ripeto ha fatto bene Pagliarulo a stigmatizzare la violenza istituzionalizzata compiuta dai tedeschi sugli ebrei e non solo da tutte le altre violenze della Storia compresa quella che sta avvenendo adesso in terra di Palestina».
Sulla stessa linea anche Rosalba D'addato, presidente della Sezione di Bisceglie di Anpi costituita nell'aprile 2019 ed intitolata a Michele d'Addato: «Come sezione locale condividiamo chiaramente le direttive nazionali. Sottolineo che la dimensione della Shoah è ormai una dimensione immane e per cui ogni realtà va contestualizzata compresa nell'ottica di condannare ogni violenza».
Si attesta su linee lievemente diverse la posizione del Presidente Onorario Anpi Bat, Roberto Tarantino: «Anpi è un'associazione tanto grande, e fortunatamente, proprio perché tanto grande, conserva e tutela la pluralità di idee e la capacità di dialogo. Non posso nascondere che Il comunicato di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi, ha lasciato perplesso anche me. La Shoah è stata un fenomeno assolutamente irripetibile, studiato a tavolino e realizzato con l'efficienza nazista».
«Conosco Pagliarulo e conosco la sua posizione sul conflitto - prosegue Tarantino - di fatto l'Anpi si è espressa tante volte in difesa dei diritti del popolo palestinese. Ciò non toglie che trovo che questo comunicato possa lasciare grosse perplessità. Le stesse che ho avuto anche io. Quello che sta succedendo a Gaza è qualcosa di ingiustificabile: al di là della conta dei morti, 20.000 morti contro i sei milioni rende i due episodi storici imparagonabili. All'origine sento di dover dissentire: ciò che a mio avviso li accomuna è lo stesso desiderio di annullare, sterminare fisicamente un popolo».
Molte sono state le polemiche sollevate a seguito del comunicato, da parte della società civile, ma soprattutto da parte di collettivi e associazioni pro-Palestina che vedevano un faro nell'associazione che da sempre si occupa di resistenza e antifascismo.
BisceglieViva ha dunque intervistato Antonello Rustico, presidente Provinciale Bat per ripercorrere le ragioni alla base di una presa di posizione così netta.
«Il giorno della memoria cadrà il 27 gennaio, giorno in cui l'Armata rossa libera il campo di concentramento di Auschwitz. In Italia però abbiamo anche altre giornate e purtroppo a volte anche ravvicinate, come ad esempio il 10 febbraio, giorno del ricordo, dove si celebra la firma del trattato di Parigi, durante il quale si definirono i confini tra ex-jugoslava e Italia» spiega Rustico. «Questo ogni anno viene spesso sovraesposto come data insistendo sul ricordo delle foibe e quindi utile da parte del presidente Pagliarulo l'invito a non equiparare la tragedia della Shoah con tutte le altre tragedie della storia, in quanto sia sul piano storico che su quello politico non si può paragonare quella tragedia con le altre».
Alla Shoah viene dunque storicamente attribuita e riconosciuta una sistematicità, attribuibile solo e soltanto a tale fenomeno storico e che, secondo la tesi di Anpi, non sarebbe riscontrabile nel caso emblematico del secolare conflitto israelo-palestinese. «Questo non vuol dire che non vanno ricordate le altre stragi: esse vanno soprattutto capite, perché prendendo a pretesto il 10 di febbraio, spesso ci si ricorda l'ultima fase cioè la fase delle foibe legate alla violenza che ci fu in quei territori soltanto da parte dell'esercito di liberazione jugoslavo: si fa confusione con il fatto che in quelle terre già dagli anni 25-26 quando cominciò la fascistizzazione, la violenza fu portata dalle bande nere, dai fascisti italiani e ciò determina la creazione di un ricordo dimezzato e di una realtà storica distorta».
In conclusione, Rustico sottolinea: «Sarebbe bene ricordare tutta la fase e condannare tutte le violenze, perché qui nessuno vuole difendere la violenza di nessuno, ma se facciano confusione su questo rischiamo di mettere sullo stesso piano due cose diverse. Ripeto ha fatto bene Pagliarulo a stigmatizzare la violenza istituzionalizzata compiuta dai tedeschi sugli ebrei e non solo da tutte le altre violenze della Storia compresa quella che sta avvenendo adesso in terra di Palestina».
Sulla stessa linea anche Rosalba D'addato, presidente della Sezione di Bisceglie di Anpi costituita nell'aprile 2019 ed intitolata a Michele d'Addato: «Come sezione locale condividiamo chiaramente le direttive nazionali. Sottolineo che la dimensione della Shoah è ormai una dimensione immane e per cui ogni realtà va contestualizzata compresa nell'ottica di condannare ogni violenza».
Si attesta su linee lievemente diverse la posizione del Presidente Onorario Anpi Bat, Roberto Tarantino: «Anpi è un'associazione tanto grande, e fortunatamente, proprio perché tanto grande, conserva e tutela la pluralità di idee e la capacità di dialogo. Non posso nascondere che Il comunicato di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi, ha lasciato perplesso anche me. La Shoah è stata un fenomeno assolutamente irripetibile, studiato a tavolino e realizzato con l'efficienza nazista».
«Conosco Pagliarulo e conosco la sua posizione sul conflitto - prosegue Tarantino - di fatto l'Anpi si è espressa tante volte in difesa dei diritti del popolo palestinese. Ciò non toglie che trovo che questo comunicato possa lasciare grosse perplessità. Le stesse che ho avuto anche io. Quello che sta succedendo a Gaza è qualcosa di ingiustificabile: al di là della conta dei morti, 20.000 morti contro i sei milioni rende i due episodi storici imparagonabili. All'origine sento di dover dissentire: ciò che a mio avviso li accomuna è lo stesso desiderio di annullare, sterminare fisicamente un popolo».