Faida di Trinitapoli, otto arresti. Carabinieri della Tenenza di Bisceglie in azione
I militari hanno contribuito all'operazione guidata dal Comando provinciale di Foggia
venerdì 7 giugno 2019
11.55
I Carabinieri della Tenenza di Bisceglie hanno partecipato, alle prime luci dell'alba di venerdì 7 giugno, all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bari su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di otto elementi di spicco dell'organizzazione criminale "Carbone-Gallone". L'operazione si è svolta tra Trinitapoli, Trani e Milano, sotto la guida del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Foggia.
Le otto persone coinvolte sono ritenute responsabili dei reati di detenzione e porto illegale di numerose armi da fuoco, che secondo le risultanze investigative erano destinate ad essere utilizzate contro esponenti delle fazioni "Miccoli-De Rosa" e "Valerio-Visaggio" che si contendono, in contrapposizione al gruppo "Carbone-Gallone", il controllo del territorio quanto al compimento delle attività illecite nei comuni di Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia.
In esecuzione dell'ordinanza sono stati arrestati e tradotti in carcere Giuseppe Gallone, Vincenzo Carbone, Ruggiero Del Negro, Cosimo Damiano Gallone, Raffaele Piazzolla, Armando Resta, Emanuele Sebastiani e Giuseppe Sisto.
Per tutti gli indagati è stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso e della finalità di agevolare attraverso l'utilizzo delle armi la compagine di stampo mafioso riconducibile a Giuseppe Gallone il cui intento, quale emerge dalle indagini, era quello di scatenare una faida con gli altri gruppi criminali attraverso il compimento di numerosi omicidi: «Questo ci serve per far capire che la guerra è tra loro e loro... è morto uno a Trinitapoli, ora muore uno a San Ferdinando, e noi poi subito dopo un altro a Trinitapoli, di quelli che ci interessa a noi, e quelli dicono che la guerra è tra di loro».
L'intento degli indagati, che pianificavano mirate azioni di fuoco in numerosi comuni pugliesi, non giungeva alle estreme conseguenze solo grazie ai pressanti controlli del territorio organizzati, in accordo con la Direzione distrettuale antimafia di Bari, dai Carabinieri di Foggia e dai Comandi di Cerignola, Trani e Bisceglie. L'eccezionale attività di controllo delle forze dell'ordine ha consentito infatti di vanificare le numerose missioni di morte organizzate dagli indagati, così riaffermando la presenza dello Stato e interrompendo la lunga scia di sangue che ha tragicamente caratterizzato gli anni più recenti.
Le otto persone coinvolte sono ritenute responsabili dei reati di detenzione e porto illegale di numerose armi da fuoco, che secondo le risultanze investigative erano destinate ad essere utilizzate contro esponenti delle fazioni "Miccoli-De Rosa" e "Valerio-Visaggio" che si contendono, in contrapposizione al gruppo "Carbone-Gallone", il controllo del territorio quanto al compimento delle attività illecite nei comuni di Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia.
In esecuzione dell'ordinanza sono stati arrestati e tradotti in carcere Giuseppe Gallone, Vincenzo Carbone, Ruggiero Del Negro, Cosimo Damiano Gallone, Raffaele Piazzolla, Armando Resta, Emanuele Sebastiani e Giuseppe Sisto.
Per tutti gli indagati è stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso e della finalità di agevolare attraverso l'utilizzo delle armi la compagine di stampo mafioso riconducibile a Giuseppe Gallone il cui intento, quale emerge dalle indagini, era quello di scatenare una faida con gli altri gruppi criminali attraverso il compimento di numerosi omicidi: «Questo ci serve per far capire che la guerra è tra loro e loro... è morto uno a Trinitapoli, ora muore uno a San Ferdinando, e noi poi subito dopo un altro a Trinitapoli, di quelli che ci interessa a noi, e quelli dicono che la guerra è tra di loro».
L'intento degli indagati, che pianificavano mirate azioni di fuoco in numerosi comuni pugliesi, non giungeva alle estreme conseguenze solo grazie ai pressanti controlli del territorio organizzati, in accordo con la Direzione distrettuale antimafia di Bari, dai Carabinieri di Foggia e dai Comandi di Cerignola, Trani e Bisceglie. L'eccezionale attività di controllo delle forze dell'ordine ha consentito infatti di vanificare le numerose missioni di morte organizzate dagli indagati, così riaffermando la presenza dello Stato e interrompendo la lunga scia di sangue che ha tragicamente caratterizzato gli anni più recenti.