Federfarma Bat: «La Regione ci impedisce di vaccinare gli ultra 60enni»

Categoria in stato di agitazione per l'impossibilità di erogare il vaccino antinfluenzale ad una vasta platea di utenti

giovedì 22 dicembre 2022 14.04
In tutte le farmacie italiane i cittadini possono vaccinarsi contro l'influenza ma in Puglia non si può a causa dell'esclusione della rete delle farmacie convenzionate dalla campagna di vaccinazione antinfluenzale 2022-2023 per gli over 60, cioè la popolazione che ha diritto alla gratuità della prestazione, al momento delegata in maniera esclusiva ai medici di famiglia.

Questo è uno dei motivi per cui Federfarma ha paventato in Puglia, dalla sede di corso Alcide De Gasperi, l'annuncio dello stato di agitazione permanente, al termine di un incontro con i giornalisti voluto proprio per spiegare i motivi della protesta.

Escludere le farmacie dalla prevenzione antinfluenzale per gli over 60 è davvero un paradosso a fronte della campagna mediatica, "Vacciniamoci contro il Covid-19 e l'influenza stagionale", promossa quest'anno dal Ministero della Salute proprio in collaborazione con Federfarma. In Puglia la prevenzione è partita il 5 ottobre escludendo le prestazioni a carico del Servizio Sanitario in farmacia per gli over 60, e consentendo solo dalla metà di dicembre quelle a pagamento per tutta la fascia di popolazione interessata all'acquisto del vaccino.

«Non riusciamo a comprendere le ragioni per cui la Regione ha scelto di non affidarsi anche alle farmacie per la somministrazione dei vaccini antinfluenzali agli over 60» ha affermato Francesco Fullone, presidente di Federfarma Puglia. «Una scelta che allo stato attuale ha prodotto un sensibile rallentamento nei tempi della prevenzione, favorendo la circolazione del virus quest'anno assai aggressivo, e gravando sul lavoro dei medici di famiglia. Eppure per il contrasto alla diffusione del Covid nelle nostre farmacie sono state somministrate oltre 250mila vaccinazioni fino a ottobre scorso».

Il vicepresidente Stefano Vitti ha aggiunto: «Non è solo questo che ci spinge a dichiarare lo stato di agitazione. Vi è anche uno scorretto funzionamento del sistema informatico regionale dove i medici di famiglia inviano le ricette elettroniche dei propri pazienti e le farmacie le possono scaricare. E poi la distribuzione dei presidi per pazienti diabetici con un accordo tra Regione Puglia e farmacisti, ma il problema nasce quando il cittadino è costretto a recarsi più volte in farmacia per ritirare quello che serve. Senza dire dei tempi lunghi relativi alle attività di tamponamento Covid che abbiamo svolto e non ancora riconosciute. Le farmacie sono sempre aperte, una croce verde è sempre accesa, siamo un presidio sul territorio decisivo e vogliamo essere un punto fermo della riorganizzazione della medicina del territorio. Ma serve che la Regione riconosca il nostro ruolo e riavvii il dialogo».