Fermo pesca, Riglietti: «Troppo pochi 20,60 euro di indennità giornaliera»
La preoccupazione della Flai Cgil per i lavoratori delle quattro marinerie della Bat
martedì 25 luglio 2023
18.15
Dal 29 luglio al 11 settembre, i Compartimenti Marittimi da Manfredonia a Bari dovranno rispettare il fermo pesca, con conseguente interruzione delle attività anche nei comuni costieri della provincia di Barletta – Andria – Trani. Questa misura, finalizzata a ripopolare il mare Adriatico, solleva importanti riflessioni sul settore ittico, già gravato da numerose difficoltà, tra cui l'aumento dei costi del carburante. Tuttavia, la vera problematica risiede nell'assenza di un ammortizzatore sociale strutturato per i lavoratori di questo settore.
«Siamo convinti che sia arrivato davvero il momento di aprire una concertazione per la Cisoa pesca. E lo siamo ancora di più dopo avere letto la comunicazione che ci giunge dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che prevede per ogni giornata di fermo un indennizzo per ogni pescatore di 20,60 euro e che arriva con un anno di attesa perché si riferisce al fermo del 2022» ha detto Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat.
Inoltre, sorgono interrogativi sulla mancata applicazione del Testo Unico sulla sicurezza alla pesca e sulla non considerazione del lavoro dei pescatori come usurante, insieme alla difficoltà nel riconoscimento delle malattie professionali, con un percorso tutto in salita: «Perché non si dota anche questo settore di un ammortizzatore sociale strutturato, che riconosca ai lavoratori della pesca un'adeguata indennità giornaliera giusta e dignitosa? Potrebbe essere un modo anche per agevolare il ricambio generazionale in un settore che sta invecchiando sempre di più a causa della poca attrattività di questo lavoro che rappresenta la storia delle nostre comunità marinare ma purtroppo al momento non il futuro - si legge nella nota -. Tutte questioni su cui è necessario confrontarsi perché questo è un lavoro che va rilanciato, un mestiere antico che può rappresentare una grande occasione di sviluppo per i nostri territoti se solo si mettano in campo iniziative per salvaguardarlo, una risorsa per tutta la collettività in una provincia in cui 4 comuni su 10 sono bagnati dal mare» ha concluso Riglietti.
«Siamo convinti che sia arrivato davvero il momento di aprire una concertazione per la Cisoa pesca. E lo siamo ancora di più dopo avere letto la comunicazione che ci giunge dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che prevede per ogni giornata di fermo un indennizzo per ogni pescatore di 20,60 euro e che arriva con un anno di attesa perché si riferisce al fermo del 2022» ha detto Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat.
Inoltre, sorgono interrogativi sulla mancata applicazione del Testo Unico sulla sicurezza alla pesca e sulla non considerazione del lavoro dei pescatori come usurante, insieme alla difficoltà nel riconoscimento delle malattie professionali, con un percorso tutto in salita: «Perché non si dota anche questo settore di un ammortizzatore sociale strutturato, che riconosca ai lavoratori della pesca un'adeguata indennità giornaliera giusta e dignitosa? Potrebbe essere un modo anche per agevolare il ricambio generazionale in un settore che sta invecchiando sempre di più a causa della poca attrattività di questo lavoro che rappresenta la storia delle nostre comunità marinare ma purtroppo al momento non il futuro - si legge nella nota -. Tutte questioni su cui è necessario confrontarsi perché questo è un lavoro che va rilanciato, un mestiere antico che può rappresentare una grande occasione di sviluppo per i nostri territoti se solo si mettano in campo iniziative per salvaguardarlo, una risorsa per tutta la collettività in una provincia in cui 4 comuni su 10 sono bagnati dal mare» ha concluso Riglietti.