Fra racconto e canzone, la strada del ritorno è sempre più corta

La libreria "Abbraccio alla vita" palcoscenico del terzo fuori cartellone di Libri nel Borgo Antico

martedì 18 aprile 2017 20.53
A cura di Vito Troilo
"Finta di niente". Il titolo inizialmente scelto da Valentina Farinaccio per il suo romanzo d'esordio non avrebbe reso giustizia alla sofisticata semplicità di un libro che merita di essere scelto, prima ancora che letto. «Un romanzo circolare» l'ha definito l'autrice, giornalista e critico musicale, nel corso della presentazione presso la libreria "Abbraccio alla vita" di via XXIV maggio, cui ha partecipato un pubblico numeroso e attento.

La storia di Vera (e quelle di Lia e Santa), introdotta dalle parole di Loredana Bianco e declinata lievemente dalle note della chitarra di Erica Mou, è stata raccontata in una splendida sinergia fra la descrizione della scrittrice romana e i versi sussurrati della cantautrice biscegliese.

«Non mi resta che amarti così» ha intonato, in uno dei suoi interventi, l'apprezzata interprete, racchiudendo in una frase quanto le protagoniste del testo potrebbero, in fondo, urlare rivolgendosi alla vita. Un romanzo caratterizzato dal calore e dai limiti, cui serviva il contrasto fra la piccola realtà di Campobasso e la grande capitale. Una storia con tanto sud, contrassegnata dal ritratto di una suocera «dai capelli ammutoliti» e del tratteggio di una società purtroppo ancora legata all'essere o meno "figlio di".

Il terzo appuntamento fuori cartellone di Libri nel Borgo Antico ha lasciato tutti con una percezione, inizialmente avvertita da Valentina Farinaccio e infine condivisa: la strada del ritorno è sempre più corta.
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