Francesco Boccia: «Se il Pd non dialoga coi 5 Stelle con chi dovrebbe farlo? Con Salvini?»
Il parlamentare biscegliese in tv: «La chiave per la crescita è la riduzione delle tasse sul lavoro»
giovedì 11 ottobre 2018
10.12
Non ha alcuna intenzione di negare la sua parte di responsabilità per la situazione politica che si è creata ma al tempo stesso è certo a proposito delle ricette economiche da perseguire per la crescita del paese.
L'autocritica è una qualità che Francesco Boccia non fatica a esprimere. Il parlamentare biscegliese, ospite giovedì mattina della trasmissione televisiva "Agorà" di Raitre, ha rimarcato pregi e difetti nell'azione dei governi a guida Pd che hanno preceduto l'attuale esecutivo: «La chiave è la riduzione delle tasse sul lavoro, come accaduto nel caso degli interventi in favore della decontribuzione del 2015: quando le abbiamo abbassate al 30% le imprese hanno assunto. Gli 80 euro sono stati un errore. Se fosse per me destinerei tutte quelle risorse alla riduzione della tassazione sul lavoro, una misura per la quale è comprensibile anche fare debito».
Candidato alla segreteria dei democratici, l'ex presidente della Commissione bilancio di Montecitorio ha rafforzato, di recente, una propensione al confronto col Movimento 5 Stelle. «Se il Partito Democratico non dialogasse coi 5 Stelle con chi dovrebbe farlo? Con Salvini? Forza Italia, al momento, non si sa neppure cos'è» ha affermato Boccia, rimarcando quella che ritiene un'evidente contraddizione: «L'Europa di Junker e Orban è nata coi popolari di centrodestra ma a un certo punto ci siamo ritrovati a difenderla noi del centrosinistra».
Riguardo le dinamiche interne al suo partito, il deputato (che mercoledì ha partecipato ai lavori del network dei parlamenti dell'area Ocse di Parigi) non ha risparmiato critiche all'ex leader: «Il gruppo dirigente di Renzi non ha voluto l'alleanza coi 5 Stelle. Ma se vuoi una legge proporzionale e ti misuri con questa in una competizione elettorale non puoi e non devi predicare l'autosufficienza. Devi essere forte e allearti con qualcuno» ha concluso Boccia.
L'autocritica è una qualità che Francesco Boccia non fatica a esprimere. Il parlamentare biscegliese, ospite giovedì mattina della trasmissione televisiva "Agorà" di Raitre, ha rimarcato pregi e difetti nell'azione dei governi a guida Pd che hanno preceduto l'attuale esecutivo: «La chiave è la riduzione delle tasse sul lavoro, come accaduto nel caso degli interventi in favore della decontribuzione del 2015: quando le abbiamo abbassate al 30% le imprese hanno assunto. Gli 80 euro sono stati un errore. Se fosse per me destinerei tutte quelle risorse alla riduzione della tassazione sul lavoro, una misura per la quale è comprensibile anche fare debito».
Candidato alla segreteria dei democratici, l'ex presidente della Commissione bilancio di Montecitorio ha rafforzato, di recente, una propensione al confronto col Movimento 5 Stelle. «Se il Partito Democratico non dialogasse coi 5 Stelle con chi dovrebbe farlo? Con Salvini? Forza Italia, al momento, non si sa neppure cos'è» ha affermato Boccia, rimarcando quella che ritiene un'evidente contraddizione: «L'Europa di Junker e Orban è nata coi popolari di centrodestra ma a un certo punto ci siamo ritrovati a difenderla noi del centrosinistra».
Riguardo le dinamiche interne al suo partito, il deputato (che mercoledì ha partecipato ai lavori del network dei parlamenti dell'area Ocse di Parigi) non ha risparmiato critiche all'ex leader: «Il gruppo dirigente di Renzi non ha voluto l'alleanza coi 5 Stelle. Ma se vuoi una legge proporzionale e ti misuri con questa in una competizione elettorale non puoi e non devi predicare l'autosufficienza. Devi essere forte e allearti con qualcuno» ha concluso Boccia.