Franco Napoletano: «Che degrado in piazza Vittorio Emanuele II»

«Come se non bastasse, l'amministrazione ha consentito che s'imbrattassero i marciapiedi di vernice per delimitare gli spazi delle bancarelle»

lunedì 23 settembre 2019 8.29
«Tra le innumerevoli opere pubbliche dell'amministrazione comunale che ho avuto l'onore di guidare, vi era il rifacimento dell'intera Piazza Vittorio Emanuele II (Palazzuolo e villa), il cosiddetto "salotto buono" di Bisceglie». Lo ha ricordato l'ex sindaco Franco Napoletano in una nota.

«L'inaugurazione avvenne il 20 luglio del 2001, alla presenza di circa 10.000 persone. Un vanto per la città. Perfino con i fiori nelle aiuole di ciascun albero, che ne ingentilivano ulteriormente l'aspetto complessivo. All'epoca, per preservarne l'integrità, non ho mai consentito, per esempio, che mezzi pesanti potessero salirci sopra e rovinarla» ha aggiunto.

«Successivamente, abbiamo assistito ad un progressivo degrado: mattonelle rotte, rimozione dei copri aiuole in ghisa, verde trascurato, alberi caduti perché non potati, torre dell'orologio senza manutenzione, monumento ai caduti lasciato al buio, panchine degradate, presenza di ratti e via di seguito» ha evidenziato l'ex primo cittadino.

«Come non bastasse, l'attuale amministrazione, in occasione delle feste patronali, ha consentito di imbrattare i marciapiedi con vernice rossa e blu, al fine di delimitare gli spazi per le bancarelle.
Per tacere dei mercati straordinari diventati ordinari e dei pesanti automezzi, cui si consente ancora di occupare la Villa, di fronte al "Calvario", per le immancabili giostrine» ha sottolineato l'esponente comunista.

«È facile pensare che quei segni di vernice rimarranno indelebili, a testimonianza dell'inettitudine di coloro che solo con un eufemismo si possono definire "amministratori". Sta di fatto che Piazza Vittorio Emanuele, per come è stata ridotta, dovrà essere rifatta dai futuri amministratori della città, che mi auguro possano essere più sensibili e capaci degli attuali» ha concluso Napoletano.