Galizia sull'aggressione al personale del pronto soccorso: «Realtà allarmante»
La deputata del Movimento 5 Stelle: «Necessario un intervento celere, efficace e risolutivo»
venerdì 4 gennaio 2019
13.43
Francesca Galizia, parlamentare giovinazzese del Movimento 5 Stelle eletta alla Camera nel collegio che comprende Bisceglie, è intervenuta sul tema delle aggressioni verbali e fisiche in danno di personale del comparto medico-sanitario su tutto il territorio nazionale, riferendosi anche agli spiacevoli avvenimenti dei giorni scorsi al pronto soccorso dell'ospedale civile "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie.
«Negli ultimi anni sono aumentati i casi di aggressioni fisiche e verbali nell'ambito del comparto medico-sanitario italiano. Secondi gli ultimi dati (fonte: Inail e ministero della salute) nel nostro Paese ogni anno i casi di aggressione ai danni dei lavoratori della sanità risultano 1200 (con una media di 3 al giorno), che nel 68% sono a danno di donne e nel 32% di uomini. Il 30 per cento dei 4mila casi totali di violenza registrati nei luoghi di lavoro riguarda medici, infermieri, farmacisti e altri professionisti del settore.
Più nello specifico, nel 2017 si sono verificate 41 aggressioni al 118, 320 negli ambulatori, 20 nelle case di riposo, 400 nei reparti di degenza, 37 in assistenza domiciliare, 456 al pronto soccorso, 72 negli ambulatori Spdc (Servizio Psichiatrico diagnosi e cura), 62 in terapia intensiva, 11 nei penitenziari. In particolare, il 60% degli atti di violenza contro i medici hanno riguardato minacce verbali, il 20% percosse, il 10% aggressioni a mano armata (con corpi contundenti, coltelli o pistole), il 10% atti di vandalismo. Significativo risulta bensì il relativo danno al Sevizio sanitario nazionale: il costo annuo stimato a carico del Ssn nazionale a causa delle aggressioni nel 2017 è stato di 30.056.750,00 euro» ha spiegato la deputata.
«L'ultimo caso salito alla ribalta nella città di Bisceglie è avvenuto nella notte di Capodanno: due infermieri ed il medico del pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" sono state vittime di un'aggressione avvenuta durante lo svolgimento del loro servizio notturno.
Emerge, dunque, una realtà allarmante che necessita di un intervento celere, efficace e risolutivo, specie in quanto è presumibile pensare che il fatto avvenuto nell'ospedale di Bisceglie non resterà un caso isolato. Richiede, pertanto, per essere risolto dell'impegno di tutte le migliori energie del Paese. È necessario che i nostri operatori sanitari vengano tutelati e messi nelle condizioni di svolgere in sicurezza il loro lavoro.
Nel manifestare il mio rammarico per quanto accaduto non posso che rivolgere un riconoscimento di gratitudine alle forze dell'ordine e alla guardiania per il loro rapido intervento.
Possiamo fare di più…facciamolo!» ha concluso Francesca Galizia.
«Negli ultimi anni sono aumentati i casi di aggressioni fisiche e verbali nell'ambito del comparto medico-sanitario italiano. Secondi gli ultimi dati (fonte: Inail e ministero della salute) nel nostro Paese ogni anno i casi di aggressione ai danni dei lavoratori della sanità risultano 1200 (con una media di 3 al giorno), che nel 68% sono a danno di donne e nel 32% di uomini. Il 30 per cento dei 4mila casi totali di violenza registrati nei luoghi di lavoro riguarda medici, infermieri, farmacisti e altri professionisti del settore.
Più nello specifico, nel 2017 si sono verificate 41 aggressioni al 118, 320 negli ambulatori, 20 nelle case di riposo, 400 nei reparti di degenza, 37 in assistenza domiciliare, 456 al pronto soccorso, 72 negli ambulatori Spdc (Servizio Psichiatrico diagnosi e cura), 62 in terapia intensiva, 11 nei penitenziari. In particolare, il 60% degli atti di violenza contro i medici hanno riguardato minacce verbali, il 20% percosse, il 10% aggressioni a mano armata (con corpi contundenti, coltelli o pistole), il 10% atti di vandalismo. Significativo risulta bensì il relativo danno al Sevizio sanitario nazionale: il costo annuo stimato a carico del Ssn nazionale a causa delle aggressioni nel 2017 è stato di 30.056.750,00 euro» ha spiegato la deputata.
«L'ultimo caso salito alla ribalta nella città di Bisceglie è avvenuto nella notte di Capodanno: due infermieri ed il medico del pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" sono state vittime di un'aggressione avvenuta durante lo svolgimento del loro servizio notturno.
Emerge, dunque, una realtà allarmante che necessita di un intervento celere, efficace e risolutivo, specie in quanto è presumibile pensare che il fatto avvenuto nell'ospedale di Bisceglie non resterà un caso isolato. Richiede, pertanto, per essere risolto dell'impegno di tutte le migliori energie del Paese. È necessario che i nostri operatori sanitari vengano tutelati e messi nelle condizioni di svolgere in sicurezza il loro lavoro.
Nel manifestare il mio rammarico per quanto accaduto non posso che rivolgere un riconoscimento di gratitudine alle forze dell'ordine e alla guardiania per il loro rapido intervento.
Possiamo fare di più…facciamolo!» ha concluso Francesca Galizia.