Garrone Garrone... dove sei?
Una riflessione sul fenomeno del bullismo e le sue conseguenze
giovedì 10 maggio 2018
0.08
«Brindisi, bulli lo sollevano di peso e lo gettano di testa a terra»
Direttore buongiorno. Non passa giorno che queste notizie "deliziano" le orecchie e "rassicurano" l' esistenza. E, sempre dal mio piccolo angolo di mondo coperto dal cielo (lo studio pediatrico), posso confermare che il "gusto" tra i bambini, i ragazzi e gli adolescenti è quello di aggredire o in branco o singolarmente il più debole.
Le mazzate ce le siamo sempre date... ma alla pari. Il fatto di oggi, per me incomprensibile, è che la violenza gratuita sia esercitata verso il più debole. Tuttavia, non è sempre solo così. La violenza e la strafottenza verso i rappresentanti delle istituzioni e qui mi vengono in mente professoresse sfregiate, professori spintonati e apostrofati, poliziotti malmenati, per non parlare poi di quella "carissima" professoressa che visto il mondo come va, aveva deciso di ritagliarsi un momento di notorietà urlando, nel corso di una manifestazione, contro i poliziotti che dovevano tutti "passare a miglior vita".
Ritorno mestamente nel mio piccolo studio pediatrico per confermare un calcio nei testicoli ad un bambino, tre giorni fa, infertogli dal suo miglior amico; uno spintone, questa ieri (lunedì) di un bambino verso la sua compagna di banco, fino poi a comportamenti da bulli del branco verso compagni di classe non allineati in comportamenti da facinorosi. Lo spettacolo che poi ci riserva la tv fa da pabulum a queste pulsioni, vedi l'ultima aggressione eseguita verso una donna disabile in un bar da parte di noti esponenti della "bella gente". Gli esempi non mancano, del tutto "encomiabili"da parte di genitori che non vedendo i propri figli "speciali" gratificati da posti in prima fila in squadre di calcio (valore oggi assoluto) intervengono personalmente aggredendo e picchiando l'allenatore o il mister REO del misfatto.
In questi ultimi anni mi diverto, quando un bambino proprio perchè bambino, fa una monelleria, e non solo fisica ma anche alimentare, vedi i capricci nel non voler mangiare o non fare i compiti o trascorrere parecchie ore alla Playstation, a dire: «Mauro, hanno appena telefonato da Roma e hanno detto che siccome c'è "la crisi" non si può più, come si faceva prima, parlare, ragionare, capire, andare allo psicologo. Ora hanno detto, sempre da Roma, che se il bambino fa le monellerie di dare mazzate ti danno la scelta tra tirata ripetuta e prolungata delle orecchie, schiacciamento con il tallone dei piedi e allungamento con torsione del naso: tu quale vuoi?»
E giù, dopo un primo momento di perplessità, una sonora risata! Eppure subito dopo il genitore comincia a raccontare delle sue di monellerie, e di quante "scapezzate" siano state a lui riservate dal padre e dalla madre. Invece ora guai a dire una parola, a fare un rimprovero, non ne parliamo di dare un manroverscio... apriti cielo! Ma questo buonismo secondo voi è normale mi chiedono. E poi vedete cosa fanno dopo, senza limiti, senza freni inibitori, dove tutto è permesso, tutto è lecito. E naturalmente, chi ne va di sotto? Il più debole.
Mi è tornato in mente il buon libro "Cuore" di Edmondo De Amicis, con quella bella figura di Garrone: il più buono, il più robusto della classe, il difensore dei deboli. Ora sembra che Garrone sia il primo a mettersi a capo della banda dei picchiatori che per "ammazzare il tempo" aggrediscono coetanei, danno testate e mazzate ai professori, coltellate agli amici, spintoni ai vecchi coi bastoni... e noi lì ancora oggi a chiederci se la colpa non sia "della società" o della "famiglia" o delle "istituzioni".
Lo Stato Italiano dovrebbe vestirsi di un "minimo di autorevolezza" e prima di "capire" provare a "punire", magari associando la tirata ripetuta di orecchie, lo schiacciamento dei piedi con il tallone e l'allungamento severo del naso con associata torsione...
Direttore buongiorno. Non passa giorno che queste notizie "deliziano" le orecchie e "rassicurano" l' esistenza. E, sempre dal mio piccolo angolo di mondo coperto dal cielo (lo studio pediatrico), posso confermare che il "gusto" tra i bambini, i ragazzi e gli adolescenti è quello di aggredire o in branco o singolarmente il più debole.
Le mazzate ce le siamo sempre date... ma alla pari. Il fatto di oggi, per me incomprensibile, è che la violenza gratuita sia esercitata verso il più debole. Tuttavia, non è sempre solo così. La violenza e la strafottenza verso i rappresentanti delle istituzioni e qui mi vengono in mente professoresse sfregiate, professori spintonati e apostrofati, poliziotti malmenati, per non parlare poi di quella "carissima" professoressa che visto il mondo come va, aveva deciso di ritagliarsi un momento di notorietà urlando, nel corso di una manifestazione, contro i poliziotti che dovevano tutti "passare a miglior vita".
Ritorno mestamente nel mio piccolo studio pediatrico per confermare un calcio nei testicoli ad un bambino, tre giorni fa, infertogli dal suo miglior amico; uno spintone, questa ieri (lunedì) di un bambino verso la sua compagna di banco, fino poi a comportamenti da bulli del branco verso compagni di classe non allineati in comportamenti da facinorosi. Lo spettacolo che poi ci riserva la tv fa da pabulum a queste pulsioni, vedi l'ultima aggressione eseguita verso una donna disabile in un bar da parte di noti esponenti della "bella gente". Gli esempi non mancano, del tutto "encomiabili"da parte di genitori che non vedendo i propri figli "speciali" gratificati da posti in prima fila in squadre di calcio (valore oggi assoluto) intervengono personalmente aggredendo e picchiando l'allenatore o il mister REO del misfatto.
In questi ultimi anni mi diverto, quando un bambino proprio perchè bambino, fa una monelleria, e non solo fisica ma anche alimentare, vedi i capricci nel non voler mangiare o non fare i compiti o trascorrere parecchie ore alla Playstation, a dire: «Mauro, hanno appena telefonato da Roma e hanno detto che siccome c'è "la crisi" non si può più, come si faceva prima, parlare, ragionare, capire, andare allo psicologo. Ora hanno detto, sempre da Roma, che se il bambino fa le monellerie di dare mazzate ti danno la scelta tra tirata ripetuta e prolungata delle orecchie, schiacciamento con il tallone dei piedi e allungamento con torsione del naso: tu quale vuoi?»
E giù, dopo un primo momento di perplessità, una sonora risata! Eppure subito dopo il genitore comincia a raccontare delle sue di monellerie, e di quante "scapezzate" siano state a lui riservate dal padre e dalla madre. Invece ora guai a dire una parola, a fare un rimprovero, non ne parliamo di dare un manroverscio... apriti cielo! Ma questo buonismo secondo voi è normale mi chiedono. E poi vedete cosa fanno dopo, senza limiti, senza freni inibitori, dove tutto è permesso, tutto è lecito. E naturalmente, chi ne va di sotto? Il più debole.
Mi è tornato in mente il buon libro "Cuore" di Edmondo De Amicis, con quella bella figura di Garrone: il più buono, il più robusto della classe, il difensore dei deboli. Ora sembra che Garrone sia il primo a mettersi a capo della banda dei picchiatori che per "ammazzare il tempo" aggrediscono coetanei, danno testate e mazzate ai professori, coltellate agli amici, spintoni ai vecchi coi bastoni... e noi lì ancora oggi a chiederci se la colpa non sia "della società" o della "famiglia" o delle "istituzioni".
Lo Stato Italiano dovrebbe vestirsi di un "minimo di autorevolezza" e prima di "capire" provare a "punire", magari associando la tirata ripetuta di orecchie, lo schiacciamento dei piedi con il tallone e l'allungamento severo del naso con associata torsione...