Giubileo 2025, scelto il logo di Giacomo Travisani. Un onore per il territorio dell'Arcidiocesi
L'autore, tranese, è residente a Corato. La decisione è stata assunta da Papa Francesco
venerdì 1 luglio 2022
7.45
L'onore è toccato ad un cittadino dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. Giacomo Travisani, tranese residente a Corato, si è aggiudicato il concorso di idee per la realizzazione del logo per il Giubileo del 2025. «Una notizia che apprendo con gioia» ha sottolineato Sua Eccellenza Monsignor Leonardo D'Ascenzo. «Che l'umanità intera, rappresentata nel logo, possa essere pellegrina di speranza, come invita il motto, aggrappandosi alla croce di Gesù, vera ancora di speranza e di salvezza. Al signor Giacomo le mie felicitazioni e i più sinceri auguri».
Travisani ha commentato: «Portare Trani (e Corato che è la città in cui vivo) agli onori della storia mi rende felice e orgoglioso. Ho immaginato gente di ogni "colore", nazionalità e cultura, spingersi dai quattro angoli della Terra e muoversi in rotta verso il futuro, gli altri, il mondo come vele di una grande nave comune, spiegate grazie al vento della Speranza che è la croce di Cristo e Cristo stesso. Nel "personificare" la Speranza ha pensato subito alla Croce: "La Speranza, mi sono detto, è nella Croce". Quindi ho immaginato il Papa, Pietro di oggi, guidare il popolo di Dio verso la mèta comune, abbracciando la Croce, che diviene un'ancora, quale saldo riferimento per l'umanità, mentre il popolo si stringe a lui e anche a quell'ancora cui si stringono i pellegrini di ogni tempo. Siamo "Pellegrini di Speranza" perché portiamo con noi le paure del prossimo nel desiderio di condividerle e farle nostre questo indicano le figure che si stringono tra loro guardando alla Croce come un'ancora di salvezza».
La scelta del logo è frutto di un concorso internazionale al quale hanno partecipato studenti, studi grafici, istituti religiosi, professionisti e studiosi di arte che si sono dovuti confrontare con il tema del pellegrinaggio e della speranza. Sono giunte 294 proposte da 213 città e da 48 Paesi diversi. La fascia di età dei partecipanti è stata dai 6 agli 83 anni. Una Commissione ha valutato i lavori presentati secondo tre criteri: pastorale, perché il messaggio del Giubileo fosse facilmente intuibile; tecnico-grafico, che garantisse una buona fattura grafica per la riproducibilità; estetico, perché il disegno fosse ben fatto e accattivante. Quindi sono stati sottoposti al Papa tre progetti finali perché scegliesse quello che maggiormente lo colpiva. «La scelta non è stata facile neppure per lui - ha spiegato Monsignor Rino Fisichella sul sito Vatican News - e dopo avere più volte osservato i progetti ed espresso il suo compiacimento, la scelta è caduta sulla proposta di Giacomo Travisani».
Per l'alto prelato «il logo rappresenta una bussola da seguire e un comune denominatore espressivo capace di permeare in modo trasversale tutti gli elementi che orbitano intorno alla celebrazione dell'evento Giubilare ed esprime l'identità e il tema spirituale peculiare, racchiudendo il senso teologico intorno al quale si sviluppa e si realizza il Giubileo».
Travisani ha commentato: «Portare Trani (e Corato che è la città in cui vivo) agli onori della storia mi rende felice e orgoglioso. Ho immaginato gente di ogni "colore", nazionalità e cultura, spingersi dai quattro angoli della Terra e muoversi in rotta verso il futuro, gli altri, il mondo come vele di una grande nave comune, spiegate grazie al vento della Speranza che è la croce di Cristo e Cristo stesso. Nel "personificare" la Speranza ha pensato subito alla Croce: "La Speranza, mi sono detto, è nella Croce". Quindi ho immaginato il Papa, Pietro di oggi, guidare il popolo di Dio verso la mèta comune, abbracciando la Croce, che diviene un'ancora, quale saldo riferimento per l'umanità, mentre il popolo si stringe a lui e anche a quell'ancora cui si stringono i pellegrini di ogni tempo. Siamo "Pellegrini di Speranza" perché portiamo con noi le paure del prossimo nel desiderio di condividerle e farle nostre questo indicano le figure che si stringono tra loro guardando alla Croce come un'ancora di salvezza».
La scelta del logo è frutto di un concorso internazionale al quale hanno partecipato studenti, studi grafici, istituti religiosi, professionisti e studiosi di arte che si sono dovuti confrontare con il tema del pellegrinaggio e della speranza. Sono giunte 294 proposte da 213 città e da 48 Paesi diversi. La fascia di età dei partecipanti è stata dai 6 agli 83 anni. Una Commissione ha valutato i lavori presentati secondo tre criteri: pastorale, perché il messaggio del Giubileo fosse facilmente intuibile; tecnico-grafico, che garantisse una buona fattura grafica per la riproducibilità; estetico, perché il disegno fosse ben fatto e accattivante. Quindi sono stati sottoposti al Papa tre progetti finali perché scegliesse quello che maggiormente lo colpiva. «La scelta non è stata facile neppure per lui - ha spiegato Monsignor Rino Fisichella sul sito Vatican News - e dopo avere più volte osservato i progetti ed espresso il suo compiacimento, la scelta è caduta sulla proposta di Giacomo Travisani».
Per l'alto prelato «il logo rappresenta una bussola da seguire e un comune denominatore espressivo capace di permeare in modo trasversale tutti gli elementi che orbitano intorno alla celebrazione dell'evento Giubilare ed esprime l'identità e il tema spirituale peculiare, racchiudendo il senso teologico intorno al quale si sviluppa e si realizza il Giubileo».