Green pass, Coldiretti: «Stop ristorante al chiuso per 3 pugliesi su 10»
«Una situazione che si ripercuote sull'intero sistema agroalimentare pugliese»
sabato 7 agosto 2021
«3 cittadini pugliesi su 10 sono costretti a rinunciare a sedersi al tavolo in bar e ristoranti al chiuso, dove possono trovare posto solo le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, sono guarite dal Covid nei sei mesi precedenti o hanno un tampone negativo» è quanto emerge dall'analisi effettuata da Coldiretti, dopo l'entrata in vigore del green pass per svolgere alcune attività di vita quotidiana.
«La misura del Governo (click per saperne di più) interessa circa 20mila ristoranti, trattorie, pizzerie e i 900 agriturismi, dei quali solo poco più della metà dispone di spazi all'aperto, dove tuttavia sono notevolmente aumentati i coperti grazie alle flessibilità concessa sull'utilizzo degli spazi pubblici. In difficoltà sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti tra traffico e asfalto, mentre al contrario gli agriturismi godono della disponibilità di grandi aree allestero che consentano di garantire al meglio le distanze» ha aggiunto l'associazione.
«Una situazione che si ripercuote a cascata sull'intero sistema agroalimentare con oltre 80mila tonnellate di vino e cibi invenduti nell'anno della pandemia. La drastica riduzione dell'attività pesa infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco» ha concluso la Coldiretti.
«La misura del Governo (click per saperne di più) interessa circa 20mila ristoranti, trattorie, pizzerie e i 900 agriturismi, dei quali solo poco più della metà dispone di spazi all'aperto, dove tuttavia sono notevolmente aumentati i coperti grazie alle flessibilità concessa sull'utilizzo degli spazi pubblici. In difficoltà sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti tra traffico e asfalto, mentre al contrario gli agriturismi godono della disponibilità di grandi aree allestero che consentano di garantire al meglio le distanze» ha aggiunto l'associazione.
«Una situazione che si ripercuote a cascata sull'intero sistema agroalimentare con oltre 80mila tonnellate di vino e cibi invenduti nell'anno della pandemia. La drastica riduzione dell'attività pesa infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco» ha concluso la Coldiretti.