"Historia de un amor": Vanna e Lisa Sasso, Michele Placido e quel "pensiero triste che si balla", il tango
Straordinario successo per lo spettacolo andato in scena in anteprima nazionale al Politeama Italia di Bisceglie
domenica 23 aprile 2017
07.19
Non poteva essere altrimenti: entusiasmo, tutto esaurito, applausi lunghi come un tango classico e code ai camerini, per i complimenti vivi e sinceri a tutti i protagonisti di uno spettacolo pensato bene e riuscito meglio.
Bisceglie ha portato bene ad "Historia de un amor", progetto artistico di teatro-canzone scritto da Gerardo Russo per Standing Ovation e presentato in anteprima nazionale al Politeama Italia sabato 22 aprile.
Tanti i protagonisti. Da un lato la sensualità del tango, quel "pensiero triste che si balla" (Enrique Santos Discépolo) e che racconta amori e umori urbani di tutte le Buenos Aires del mondo; dall'altra i personaggi che lo incarnano sul palco: Michele Placido, già interprete con Carmela Vincenti e Luis Bacalov di uno spettacolo dedicato al tango di straordinario successo nazionale, l'attore Vito Lopriore, e le biscegliesi Lisa e Vanna Sasso, che di tango ogni giorno nutrono voce, mente ed anima. Poi c'è l'amore, quello che i versi di Pablo Neruda, Pedro Salinas e Jorge Luis Borges e le note dell'ensemble Project tango (Lisa e Vanna Sasso alla voce, Domenico Balducci al pianoforte, Marco Boccia al contrabbasso, Giorgio Albanese alla fisarmonica, Roberto Piccirilli al violino e i ballerini Miky Padovano e Valentina Guglielmi) sanno omaggiare con eleganza ed emozione.
Il viaggio onirico nella passione più struggente proposto da Nuova Accademia Orfeo, con il patrocinio del Comune di Bisceglie, avvicenda dolore e sentimento, note e versi, sguardi e respiri, che valgono come la musica e i suoi spazi significanti. E così coinvolge, strappa lodi ed ovazioni.
Non meno fa l'anteprima dello spettacolo, ancora una volta all'insegna delle emozioni forti e dello stupore. La proiezione di "MigrAzioni", il cortometraggio girato a Palazzo Tupputi a gennaio, al termine dello stage organizzato da Nuova Accademia Orfeo e Standing ovation con Placido, Vanna Sasso, Vito Lopriore e Michele Caricola è un cortometraggio del cuore dedicato a tutti i migranti di tutti i Sud. E che i pugliesi lo sentano proprio è un fatto di geni e identità radicate nella storia.
Bisceglie ha portato bene ad "Historia de un amor", progetto artistico di teatro-canzone scritto da Gerardo Russo per Standing Ovation e presentato in anteprima nazionale al Politeama Italia sabato 22 aprile.
Tanti i protagonisti. Da un lato la sensualità del tango, quel "pensiero triste che si balla" (Enrique Santos Discépolo) e che racconta amori e umori urbani di tutte le Buenos Aires del mondo; dall'altra i personaggi che lo incarnano sul palco: Michele Placido, già interprete con Carmela Vincenti e Luis Bacalov di uno spettacolo dedicato al tango di straordinario successo nazionale, l'attore Vito Lopriore, e le biscegliesi Lisa e Vanna Sasso, che di tango ogni giorno nutrono voce, mente ed anima. Poi c'è l'amore, quello che i versi di Pablo Neruda, Pedro Salinas e Jorge Luis Borges e le note dell'ensemble Project tango (Lisa e Vanna Sasso alla voce, Domenico Balducci al pianoforte, Marco Boccia al contrabbasso, Giorgio Albanese alla fisarmonica, Roberto Piccirilli al violino e i ballerini Miky Padovano e Valentina Guglielmi) sanno omaggiare con eleganza ed emozione.
Il viaggio onirico nella passione più struggente proposto da Nuova Accademia Orfeo, con il patrocinio del Comune di Bisceglie, avvicenda dolore e sentimento, note e versi, sguardi e respiri, che valgono come la musica e i suoi spazi significanti. E così coinvolge, strappa lodi ed ovazioni.
Non meno fa l'anteprima dello spettacolo, ancora una volta all'insegna delle emozioni forti e dello stupore. La proiezione di "MigrAzioni", il cortometraggio girato a Palazzo Tupputi a gennaio, al termine dello stage organizzato da Nuova Accademia Orfeo e Standing ovation con Placido, Vanna Sasso, Vito Lopriore e Michele Caricola è un cortometraggio del cuore dedicato a tutti i migranti di tutti i Sud. E che i pugliesi lo sentano proprio è un fatto di geni e identità radicate nella storia.