I dischi in vinile al tempo del digitale

Giovanni Verini Supplizi a Libri nel Borgo Antico

mercoledì 30 agosto 2017 11.55
A cura di Alberto Dell'Olio
«Oggigiorno purtroppo siamo investiti dalla tecnologia sotto tutti i suoi aspetti, ciò ha anche sfavorito notevolmente il commercio dei vecchi e carissimi dischi in vinile facendo dimenticare a tutti il gusto di ascoltare i brani incisi su di essi». Così Giovanni Verini Supplizi, autore di "Bassa fedeltà. Non è bello ridere delle disgrazie di un negoziante di dischi", ha inquadrato il periodo storico attuale definendolo quello più sfortunato per la vendita di questi piccoli capolavori.

I sogni, la dedizione e la passione sono le tre cose che hanno spinto il commerciante barese ad aprire il suo negozio di vinili pur consapevole del destino avverso che sarebbe capitato in sorte a questi ultimi.

Appassionato di musica rock, l'autore del volume, presentato domenica 27 agosto in via Marconi nel corso dell'ottava edizione di Libri nel Borgo Antico, ha esternato la sua preoccupazione riguardo al fatto che mai, a suo parere, si ritornerà al buon vecchio vinile.

Il libro vuole essere, come egli stesso ha affermato, una raccolta di tutti gli episodi più curiosi avvenuti dall'apertura del negozio nel lontano 2001.
Un insieme di storie esilaranti, di discorsi inaspettati e incomprensibili, di incontri strani con gente folle e alquanto snervante, da persone che pensano di essersi incontrate in vite precedenti a coloro che rivolgono milioni di domande discordanti e assurde in pochissimo tempo mettendo a dura prova la pazienza del povero venditore, che nonostante tutto è quasi sempre gentile e disponibile.