"I volti della violenza a teatro" in pagine a Libri nel Borgo Antico
Anche il lavoro del drammaturgo biscegliese Francesco Sinigaglia protagonista della kermesse letteraria
domenica 27 agosto 2017
10.21
E' stato presentato venerdì 25 agosto 2017, durante la giornata d'apertura della kermesse letteraria "Libri nel Borgo Antico", il saggio di critica teatrale del regista e drammaturgo biscegliese Francesco Sinigaglia dal titolo "I volti della violenza a teatro" – ed. Tra Le Righe Libri, Lucca -, presso la splendida cornice delle Vecchie Segherie. Il pubblico accorso che ha gremito la struttura ha avuto modo di apprezzare il racconto di Sinigaglia: il suo primo libro è approdato nelle maggiori librerie nazionali, dopo l'anteprima di presentazione presso la XXX ed. del Salone internazionale di Torino.
Il delicato, e talvolta scomodo, tema della violenza applicato alla scena teatrale sulla base dell'immediata rappresentazione e mimesi attoriale, e più in generale sul piano della letteratura teatrale italiana e europea, ha da sempre affascinato, e spesse volte incantato, molti autori e drammaturghi nel corso della storia. Scrittori e letterati, calati nel loro preciso contesto storico, si sono dovuti confrontare con i propri obiettivi poetici e con la tradizione teatrale, sin dalla lectio di Aristotele e dal discorso di poetica.
La tragedia nel corso del Cinquecento possiede per ogni pertinente livello un elevato grado di astrazione che l'allontana dalla vita concreta e reale, dalla verosimiglianza. Il contesto teatrale novecentesco, ed in particolare quello in cui Pirandello va inserendosi, che prosegue la trattazione della violenza a teatro, è quello del dramma borghese.
Nell'approccio analitico al teatro contemporaneo, il discorso relativo al tema della violenza è esaminabile secondo una prospettiva al femminile, intesa nel senso di un teatro paradigmatico nello studio della 'vittima': nel particolare si fa riferimento alla figura della scrittrice Dacia Maraini.
«Il teatro antico nasce dall'idea di finzione della realtà: una persona che finge, traslitterando il latino, corrisponde ad una maschera che crea, inventa. Una storia accorda gli attori e gli spettatori in un tacito accordo non scritto. Ogni bambino, sin dalla primissima infanzia, inventa una storia, immagina di essere altro e di essere altrove: 'Facciamo finta che ero…'. L'antichissima Letteratura greca sorge da una certa teatralità degli aedi e rapsodi - nonché connaturata nell'essere umano.
I cantori, infatti, musicavano grandi temi, tra i quali anche quello della violenza. Nel mondo contemporaneo è, però ed anche, valido il discorso inverso: nel mondo della cultura odierna è facile incontrare drammaturghi e scrittori che rielaborano un discorso narrativo sotto la forma del dialogo», così ha risposto Francesco Sinigaglia in merito alla nascita del suo scritto.
A moderare la conversazione letteraria è stata la splendida attrice Sabrina Papagni che ha sottolineato magistralmente le peculiarità dell'opera; a dare voce, invece, a passi del libro sono state le attrici della compagniAurea – gruppo diretto dallo stesso autore -, coinvolte nel reading teatrale, Camilla Sinigaglia e Grazia Lopopolo con grandi interpretazioni che hanno emozionato la foltissima platea.
In una nota social, inoltre, Sinigaglia ha aggiunto: «Felice per la presentazione del mio saggio I volti della violenza a teatro nella giornata di apertura di Libri nel Borgo Antico 2017. Ringrazio per il gentile invito l'associazione organizzatrice, TraLeRighe Lucca e l'editore Andrea Giannasi, la Fondazione DCL, la S.O.M.S. Roma Intangibile ed il pubblico accorso».
L'autore, inoltre, ha tenuto a ringraziare la collaborazione di Angela Di Ceglie ed Elvira Ventura per il supporto.
Il libro – in forma cartacea - è ordinabile anche dal web: https://www.ibs.it/volti-della-violenza-a-teatro-libro-francesco-sinigaglia/e/9788899141967?inventoryId=75046977.
Su Bisceglie attualmente è possibile recuperare l'opera presso Cartoleria Piave, in via Piave 35, o presso la S.O.M.S. Roma Intangibile.
Il delicato, e talvolta scomodo, tema della violenza applicato alla scena teatrale sulla base dell'immediata rappresentazione e mimesi attoriale, e più in generale sul piano della letteratura teatrale italiana e europea, ha da sempre affascinato, e spesse volte incantato, molti autori e drammaturghi nel corso della storia. Scrittori e letterati, calati nel loro preciso contesto storico, si sono dovuti confrontare con i propri obiettivi poetici e con la tradizione teatrale, sin dalla lectio di Aristotele e dal discorso di poetica.
La tragedia nel corso del Cinquecento possiede per ogni pertinente livello un elevato grado di astrazione che l'allontana dalla vita concreta e reale, dalla verosimiglianza. Il contesto teatrale novecentesco, ed in particolare quello in cui Pirandello va inserendosi, che prosegue la trattazione della violenza a teatro, è quello del dramma borghese.
Nell'approccio analitico al teatro contemporaneo, il discorso relativo al tema della violenza è esaminabile secondo una prospettiva al femminile, intesa nel senso di un teatro paradigmatico nello studio della 'vittima': nel particolare si fa riferimento alla figura della scrittrice Dacia Maraini.
«Il teatro antico nasce dall'idea di finzione della realtà: una persona che finge, traslitterando il latino, corrisponde ad una maschera che crea, inventa. Una storia accorda gli attori e gli spettatori in un tacito accordo non scritto. Ogni bambino, sin dalla primissima infanzia, inventa una storia, immagina di essere altro e di essere altrove: 'Facciamo finta che ero…'. L'antichissima Letteratura greca sorge da una certa teatralità degli aedi e rapsodi - nonché connaturata nell'essere umano.
I cantori, infatti, musicavano grandi temi, tra i quali anche quello della violenza. Nel mondo contemporaneo è, però ed anche, valido il discorso inverso: nel mondo della cultura odierna è facile incontrare drammaturghi e scrittori che rielaborano un discorso narrativo sotto la forma del dialogo», così ha risposto Francesco Sinigaglia in merito alla nascita del suo scritto.
A moderare la conversazione letteraria è stata la splendida attrice Sabrina Papagni che ha sottolineato magistralmente le peculiarità dell'opera; a dare voce, invece, a passi del libro sono state le attrici della compagniAurea – gruppo diretto dallo stesso autore -, coinvolte nel reading teatrale, Camilla Sinigaglia e Grazia Lopopolo con grandi interpretazioni che hanno emozionato la foltissima platea.
In una nota social, inoltre, Sinigaglia ha aggiunto: «Felice per la presentazione del mio saggio I volti della violenza a teatro nella giornata di apertura di Libri nel Borgo Antico 2017. Ringrazio per il gentile invito l'associazione organizzatrice, TraLeRighe Lucca e l'editore Andrea Giannasi, la Fondazione DCL, la S.O.M.S. Roma Intangibile ed il pubblico accorso».
L'autore, inoltre, ha tenuto a ringraziare la collaborazione di Angela Di Ceglie ed Elvira Ventura per il supporto.
Il libro – in forma cartacea - è ordinabile anche dal web: https://www.ibs.it/volti-della-violenza-a-teatro-libro-francesco-sinigaglia/e/9788899141967?inventoryId=75046977.
Su Bisceglie attualmente è possibile recuperare l'opera presso Cartoleria Piave, in via Piave 35, o presso la S.O.M.S. Roma Intangibile.