Igiene, il consiglio comunale gira intorno al problema
Risposte elusive riguardo l'evasione Tari
venerdì 30 giugno 2017
0.29
Le elevate temperature degli ultimi giorni hanno, com'era prevedibile, contribuito a riaprire il dibattito sociale (anzi: social) in merito alle criticità del servizio di igiene urbana, gestito dal Consorzio Ambiente 2.0. La questione è stata discussa, benché superficialmente, durante il consiglio comunale di giovedì 29 giugno, poco prima della trattazione di alcuni debiti fuori bilancio e in ogni caso fuori dall'ordine del giorno.
«La situazione sul territorio è gravissima, non esito a definirla deplorevole in alcune zone come viale Ponte Lama e via Stoccolma» ha dichiarato Gianni Casella, aggiungendo: «Come mai si è arrivati a questo punto? Avevamo chiesto un tavolo di concertazione col Consorzio Ambiente 2.0...»
L'esponente dell'opposizione ha rivolto altri interrogativi: «Gli allettati e i portatori di handicap usufruiscono del servizio di raccolta domiciliare così come indicato nel bando? Cosa può dirci il sindaco riguardo i controlli sugli evasori Tari?»
Il presidente del consiglio Franco Napoletano, in un vibrante intervento, non ha risparmiato strali nei confronti dell'azienda milanese, riferendo alla massime assise cittadina di presunti guasti ai mezzi dell'impresa e chiedendo lumi in merito ai bandi per l'integrazione degli organici, non senza evidenziare la necessità di una seduta monotematica dell'assemblea sul problema rifiuti. «Com'è possibile pretendere che un solo operatore possa occuparsi della pulizia delle strade di tutto il centro storico?» ha aggiunto, proponendo un progetto «che coinvolga i dipendenti» per combattere gli evasori Tari.
Spina ha puntato il dito contro il Consorzio Ambiente 2.0: «Il bando prevede la possibilità, non ancora sfruttata, di installare bidoni condominiali nelle unità abitative di grandi dimensioni e l'installazione, non ancora avvenuta, di tre isole ecologiche. In ogni caso, se non si dovesse confermare la tenuta della raccolta differenziata oltre il fatidico 65%, spetterà all'azienda pagare l'ecotassa. Qualsiasi disservizio non può essere preso a pretesto dai cittadini per sottrarsi al dovere della raccolta differenziata» ha sostenuto il primo cittadino. Nessuna risposta concreta all'esortazione di Casella circa gli evasori Tari, sebbene, a detta dell'assessore al bilancio Carmelo Fuoco, ne sarebbero stati scoperti circa 1700 l'anno scorso.
In compenso, un passaggio evidentemente ritenuto risolutivo per il futuro dei biscegliesi: «Un personaggio politico ha usufruito, tra l'utenza della sua abitazione e quella della sua attività, di una premialità pari a 870 euro grazie alla Green Card, a fronte del versamento Tari di 800 euro». La ciliegina sulla torta di un dibattito terribilmente inutile.
«La situazione sul territorio è gravissima, non esito a definirla deplorevole in alcune zone come viale Ponte Lama e via Stoccolma» ha dichiarato Gianni Casella, aggiungendo: «Come mai si è arrivati a questo punto? Avevamo chiesto un tavolo di concertazione col Consorzio Ambiente 2.0...»
L'esponente dell'opposizione ha rivolto altri interrogativi: «Gli allettati e i portatori di handicap usufruiscono del servizio di raccolta domiciliare così come indicato nel bando? Cosa può dirci il sindaco riguardo i controlli sugli evasori Tari?»
Il presidente del consiglio Franco Napoletano, in un vibrante intervento, non ha risparmiato strali nei confronti dell'azienda milanese, riferendo alla massime assise cittadina di presunti guasti ai mezzi dell'impresa e chiedendo lumi in merito ai bandi per l'integrazione degli organici, non senza evidenziare la necessità di una seduta monotematica dell'assemblea sul problema rifiuti. «Com'è possibile pretendere che un solo operatore possa occuparsi della pulizia delle strade di tutto il centro storico?» ha aggiunto, proponendo un progetto «che coinvolga i dipendenti» per combattere gli evasori Tari.
Spina ha puntato il dito contro il Consorzio Ambiente 2.0: «Il bando prevede la possibilità, non ancora sfruttata, di installare bidoni condominiali nelle unità abitative di grandi dimensioni e l'installazione, non ancora avvenuta, di tre isole ecologiche. In ogni caso, se non si dovesse confermare la tenuta della raccolta differenziata oltre il fatidico 65%, spetterà all'azienda pagare l'ecotassa. Qualsiasi disservizio non può essere preso a pretesto dai cittadini per sottrarsi al dovere della raccolta differenziata» ha sostenuto il primo cittadino. Nessuna risposta concreta all'esortazione di Casella circa gli evasori Tari, sebbene, a detta dell'assessore al bilancio Carmelo Fuoco, ne sarebbero stati scoperti circa 1700 l'anno scorso.
In compenso, un passaggio evidentemente ritenuto risolutivo per il futuro dei biscegliesi: «Un personaggio politico ha usufruito, tra l'utenza della sua abitazione e quella della sua attività, di una premialità pari a 870 euro grazie alla Green Card, a fronte del versamento Tari di 800 euro». La ciliegina sulla torta di un dibattito terribilmente inutile.