«Il Bambino che nasce apra i nostri occhi…»

Il messaggio natalizio del Vescovo biscegliese Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi

mercoledì 25 dicembre 2019
A cura di Monsignor Giovanni Ricchiuti - Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti

Con il Natale alle porte ringrazio la disponibilità di questo spazio su Verba Volant - newsletter di Pax Christi - per far volare parole di augurio, di speranza, parole…

In questi giorni ho incontrato tante scolaresche di bambine e bambini ai quali le maestre insegnano tanti canti natalizi, che spesso hanno come tema la pace… Però c'è un rischio reale di una certa retorica di auguri natalizi, con sentimenti che diventano sentimentalismi. Certo sperare nella pace, ma se questa speranza, se questa parola non è poi accompagnata da un amore per coloro i quali il Signore ha impresso una particolare impronta, e cioè i poveri.

Gli auguri che voglio farvi è che davanti a questo Dio Bambino, a questo Dio con noi (una frase purtroppo spesso adoperata in contesti di guerra: Gott mit uns , ce lo ricordiamo bene), ma il Dio con noi che celebriamo in questi giorni non ha niente a che fare con queste prospettive di guerra, di contrapposizione di alcuni contro altri. L'augurio è che davvero il Signore Gesù ci faccia sinceri di cuore, perché e da lì che parte la sincerità delle nostre parole. Perché di parole ipocrite sulla pace ne stiamo sentendo fin troppe.

Proprio mentre sto scrivendo questi auguri (domenica 22 dicembre) è in corso la partita di calcio della Supercoppa Italiana, in Arabia Saudita. Si può giustificare tutto? Pur ammettendo anche da parte dei mass media che ci sono problemi in Arabia Saudita, intanto però si gioca. Perché ci sono in ballo milioni di euro che il regime di Riyad ha destinato alle squadre. E tutti sappiamo cosa succede in Arabia Saudita. Anche la vedova di Kashoggi, il giornalista saudita ucciso il 2 ottobre 2018 all'interno del consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul, ha chiesto che non si giocasse questa partita… Appelli caduti nel vuoto.

Torna alla mente il profeta Isaia: sentinella, ma quanto manca…? E la sentinella risponde: quel giorno verrà, bisogna pazientare, bisogna attendere. E sempre oggi ho visto in Tv il papa che parlava ad alcuni bambini nell'aula Nervi, e diceva, parlando della pace, che c'è la guerra in tante parti del mondo. La guerra uccide! E il nostro Dio, che ha mandato a noi suo Figlio, è un Dio di pace.

Ricordo gli auguri di don Tonino Bello che lui definì auguri scomodi. Sì, perché se il Natale non ci scomoda, se non fa crollare in noi certe sicurezze sulla guerra, sul possesso della terra, sulla manipolazione delle coscienze, sulla giustizia sociale per i poveri di tutto il mondo, non possiamo fare Natale. Gli auguri diventano scomodi, però se il Natale ci fa sussultare nella nostra coscienza di creature umane, di figli di Dio, di fratelli e sorelle, allora si è un Natale vero. E sono auguri che attraverso Verba Volant arrivano a voi, alle vostre famiglie.

Con un arrivederci, per chi potrà essere presente, a Cagliari per la marcia del 31 dicembre e per il nostro convegno. Saremo lì anche per denunciare, ancora una volta, che da lì partono bombe di fabbricazione italiana, RWM, vendute proprio all'Arabia Saudita per bombardare lo Yemen, con tanti morti, come spesso abbiamo denunciato. E abbiamo sentito ancora di tanti morti in Siria, e in tanti altri Paesi. Questo scenario tenta di chiudere i nostri occhi alla speranza, invece il Bambino deposto in una mangiatoia è un Bambino che apre i nostri occhi perché guardino lontano, verso un futuro diverso a quello che stiamo vivendo.

Auguri veri e sinceri di buon Natale a tutti e a ciascuno!