Bilancio dei progetti di service learning al secondo circolo didattico

La giornata conclusiva si è svolta nel salone Caritas cittadino

sabato 8 giugno 2024 10.03
Hanno scelto il grande salone della Caritas le insegnanti del Circolo didattico "Caputi" per mostrare il lungo ed interessante lavoro effettuato nei Progetti "SERVICE LEARNING: Economia a scuola e Intercultura" in una ricerca-azione coordinata dall'Università di Bari. Ed il salone, parte essenziale dell'ex monastero dei Cappuccini che in oltre 400 anni dalla sua costruzione avrà visto riunioni e preghiere dei monaci, letti di ospedale (quando era stato utilizzato a tale scopo), immigrati, che oggi trovano una sistemazione ed altro ancora, potrà annoverare ora anche il lavorio di oltre duecento bambini.

Guidati dalla maestra Anna Ricchiuti, referente del "Progetto Economia a scuola" che ha coinvolto bambini di prima, seconda e terza, è stato proiettato il video in powerpoint con tutte le fasi dei laboratori effettuati in Caritas, presso RecuperiAmoci, Emporio ecosolidale e Sartoria Storie&stoffe, ed all'EPASS. La visione del video ha permesso ai genitori presenti, alle volontarie Caritas, Gabriella, Licia, Angela ed Antonella, alla Presidente del CLUB Unesco, Pina Catino, e al Presidente dell'Epass Luigi De Pinto di avere una visione totale del progetto, a cui avevano partecipato con singoli segmenti, e la ricchezza degli stimoli offerti ai bambini in tutte le fasi che avevano come obiettivo a lungo termine quelli dell'Agenda 2030. Tutti gli intervenuti hanno avuto parole di plauso per il lavoro realizzato e di ringraziamento.

La docente Angela Valente, referente del Progetto Intercultura, ha guidato i bambini di quarta e di quinta nella proiezione del video che iniziava proprio con una bella immagine dal sottotitolo "Il mondo è nelle nostre mani. Poiché non siamo un'isola ma esseri sociali, abbiamo bisogno di apprendere l'altruismo." Tutto il laboratorio ha avuto come scopo l'apertura agli altri.

Sono intervenuti la coordinatrice e l'insegnante-mediatrice culturale di Oasi 2, Emma Caldarola e Roberta Rigatti, insieme a Mohamed, Rachid e Bangali, i tre giovani che stanno facendo un percorso di integrazione qui a Bisceglie. Con loro e con il papà di una compagna di classe i bambini si sono raccontati ed hanno ascoltato "storie diverse", hanno imparato geografia, localizzando sul planisfero il paese di origine e la distanza che lo separa dal nostro, la lingua, con giochi linguistici, anche in francese, ed attività digitali interattive, aspetti della loro cultura anche ballando. E tutto è stato istruttivo e divertente! I due Progetti hanno avuto come elemento caratterizzante l'apertura della scuola al territorio. Inoltre è stato messo in evidenza come l'educazione allo sviluppo sostenibile non vuol dire solo ambiente ma anche economia (consumi, povertà Nord e Sud del mondo) e società (diritti, pace, salute e diversità culturale).

I bambini si sono chiesti: Chi aiuta chi? Chi sta ricevendo aiuto? Ed hanno appreso come la risposta è sempre entrambi. Chi mette a disposizione la propria competenza per cercare di dare risposta ai bisogni di una persona o di una comunità, riceve molto più di quello che offre. Nel Service-Learning la relazione non è unidirezionale, ma circolare, perché «è dando, che si riceve». La conclusione a cui i bimbi sono arrivati dopo l'esperienza nelle due realtà della Caritas e dell'EPASS e con gli incontri "speciali" è che il pianeta è un bene di tutti e ognuno di noi ne è responsabile...anche i più piccoli gesti possono contribuire a un futuro migliore. E l'immagine del mondo disegnato sul palmo delle mani unite lo mette in evidenza significativamente.

Atto finale del lavoro è stata la realizzazione di tante mani di cartoncino colorato con una parola, una frase, un pensiero che il lungo lavoro ha suggerito. Che il Service-Learning aiuti a promuovere opportunità essenziali per sviluppare valori e atteggiamenti di cittadinanza lo dimostrano due elementi. Il primo è la ricchezza di parole significative scritte dai ragazzi sulle mani di cartone appese agli alberi-conclusione dell'ultimo laboratorio: amore, imparare ad aiutare, unione, fare del bene, amicizia, rispetto, condivisione, solidarietà, fraternità. Secondo elemento sono le parole dei genitori intervistati: i bambini, tornati a casa, non solo hanno raccontato quanto avevano fatto nel pomeriggio ma, nei giorni successivi, hanno voluto ripetere ed applicare quanto imparato. Ecco quest'ultimo è forse l'elemento più importante: attraverso i bambini si trasmettono messaggi positivi anche agli adulti, spesso presi da mille problemi pratici.

«I semi depositati nelle menti e nei cuori dalle docenti che hanno seguito in tante ore pomeridiane i bambini durante la realizzazione dei due Progetti sono tanti: il lavoro certosino delle insegnanti merita un plauso perché c'è necessità di valori che uniscano gli esseri umani di tutto il mondo per salvare questo nostro Pianeta, che è l'unico che abbiamo - ha commentato Sergio Ruggieri, coordinatore della Caritas cittadina -. Noi volontari lo facciamo silenziosamente e quotidianamente col nostro lavoro, ma ora sappiamo che tanti bimbi ci conoscono e con loro anche tante famiglie. Grazie docenti! Vi aspettiamo ancora!»