Il biscegliese Giuseppe Di Pierro, l'astronomia e l'attesa di provare meraviglia
L'intervista al giovane che organizza serate gratuite con le osservazioni al telescopio
giovedì 11 luglio 2024
13.15
La curiosità, la determinazione, ma soprattutto la sete di conoscenza e di meraviglia. Pochi e semplici elementi quelli che animano la passione per l'astronomia del giovane biscegliese Giuseppe di Pierro.
Da qualche tempo, Giuseppe organizza anche serate astronomiche gratuite, dedicate non solo agli astrofili, ma anche, e soprattutto, a chi vuole approcciarsi a questo universo per la prima volta.
La prossima serata in programma è sabato 13 luglio, dalle ore 21.15, in una campagna situata in via Giovanni Bovio, 287 a Bisceglie. Nell'attesa del prossimo appuntamento con i pianeti e le stelle, abbiamo intervistato Giuseppe per farci raccontare la sua voglia di divulgare l'astronomia.
Come nasce la tua passione per l'astronomia?
«La mia passione per l'astronomia è nata nell'estate 2018, quando un mio caro amico mi propose di partecipare a una serata astronomica organizzata dal planetario di Bari sulle Murge. Prima di quel momento, non sapevo neanche cosa fosse la sola parola "astronomia". Quella serata fu determinante per la nascita di questa passione che, con il trascorrere degli anni, è aumentata sempre di più grazie alla partecipazione sempre più assidua alle serate astronomiche, fino ad arrivare alla decisione di acquistare un telescopio per Natale 2023. Mai avrei pensato, poi, di acquistare un secondo telescopio a maggio 2024».
Quale pensi sia l'aspetto più interessante di questa disciplina?
«L'aspetto più interessante di questa disciplina sta proprio nella continua ricerca e scoperta dei pianeti, stelle, nebulose, galassie e così via. Per esempio, se voglio vedere Giove, cerco di capire in quale parte della volta celeste si potrebbe trovare, poi con il telescopio lo vado a cercare. Ed è forse proprio questo l'aspetto che più mi piace: cercare in attesa di provare stupore per vedere dal vivo un pianeta che ho visto in uno scatto su internet. E la stessa cosa vale per tutti gli altri oggetti astronomici».
Cosa ti ha spinto a mettere a disposizione degli altri la tua passione attraverso le serate astrofile con le osservazioni al telescopio?
«Sicuramente il primo elemento che mi spinge è quello di far provare a tutte le persone quel "Wow" che provo io quando vedo un pianeta oppure una stella attraverso il telescopio. È proprio far suscitare quell'emozione oltre a prendere consapevolezza che siamo, forse, un granello di sabbia in tutto lo spazio. La seconda motivazione è quella di rendere accessibile l'astronomia a tutti con l'obiettivo di diffonderla e magari anche trasmetterla attraverso le serate astronomiche gratuite che organizzo dato che, tutt'oggi, non è una passione così diffusa».
Che riscontro hanno avuto finora queste serate e qual è l'aspetto più curioso che ti viene chiesto dai presenti?
«Al momento, le serate hanno avuto un discreto riscontro, per la maggior parte, con la presenza di 40/50 persone. Considerando che sono da solo con due telescopi, non è per nulla semplice. Però, avendo questa grande passione, lo faccio più che volentieri. L'aspetto più curioso riguarda proprio la distanza tra gli astri e le persone stanno vedendo al telescopio. Per esempio, in diverse occasioni, ho fatto vedere M51, la galassia Vortice, che si trova ad una distanza di ben 31 milioni di anni luce».
Da qualche tempo, Giuseppe organizza anche serate astronomiche gratuite, dedicate non solo agli astrofili, ma anche, e soprattutto, a chi vuole approcciarsi a questo universo per la prima volta.
La prossima serata in programma è sabato 13 luglio, dalle ore 21.15, in una campagna situata in via Giovanni Bovio, 287 a Bisceglie. Nell'attesa del prossimo appuntamento con i pianeti e le stelle, abbiamo intervistato Giuseppe per farci raccontare la sua voglia di divulgare l'astronomia.
Come nasce la tua passione per l'astronomia?
«La mia passione per l'astronomia è nata nell'estate 2018, quando un mio caro amico mi propose di partecipare a una serata astronomica organizzata dal planetario di Bari sulle Murge. Prima di quel momento, non sapevo neanche cosa fosse la sola parola "astronomia". Quella serata fu determinante per la nascita di questa passione che, con il trascorrere degli anni, è aumentata sempre di più grazie alla partecipazione sempre più assidua alle serate astronomiche, fino ad arrivare alla decisione di acquistare un telescopio per Natale 2023. Mai avrei pensato, poi, di acquistare un secondo telescopio a maggio 2024».
Quale pensi sia l'aspetto più interessante di questa disciplina?
«L'aspetto più interessante di questa disciplina sta proprio nella continua ricerca e scoperta dei pianeti, stelle, nebulose, galassie e così via. Per esempio, se voglio vedere Giove, cerco di capire in quale parte della volta celeste si potrebbe trovare, poi con il telescopio lo vado a cercare. Ed è forse proprio questo l'aspetto che più mi piace: cercare in attesa di provare stupore per vedere dal vivo un pianeta che ho visto in uno scatto su internet. E la stessa cosa vale per tutti gli altri oggetti astronomici».
Cosa ti ha spinto a mettere a disposizione degli altri la tua passione attraverso le serate astrofile con le osservazioni al telescopio?
«Sicuramente il primo elemento che mi spinge è quello di far provare a tutte le persone quel "Wow" che provo io quando vedo un pianeta oppure una stella attraverso il telescopio. È proprio far suscitare quell'emozione oltre a prendere consapevolezza che siamo, forse, un granello di sabbia in tutto lo spazio. La seconda motivazione è quella di rendere accessibile l'astronomia a tutti con l'obiettivo di diffonderla e magari anche trasmetterla attraverso le serate astronomiche gratuite che organizzo dato che, tutt'oggi, non è una passione così diffusa».
Che riscontro hanno avuto finora queste serate e qual è l'aspetto più curioso che ti viene chiesto dai presenti?
«Al momento, le serate hanno avuto un discreto riscontro, per la maggior parte, con la presenza di 40/50 persone. Considerando che sono da solo con due telescopi, non è per nulla semplice. Però, avendo questa grande passione, lo faccio più che volentieri. L'aspetto più curioso riguarda proprio la distanza tra gli astri e le persone stanno vedendo al telescopio. Per esempio, in diverse occasioni, ho fatto vedere M51, la galassia Vortice, che si trova ad una distanza di ben 31 milioni di anni luce».