Il biscegliese Papagni (Assocall-Confcommercio) alla Camera: «Basta con fughe di dati nel settore energetico»
«Istituzioni ascoltino la nostra denuncia. Così si alimenta il telemarketing illegale»
mercoledì 19 luglio 2023
10.45
Si è tenuta martedì 18 luglio, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, una conferenza stampa congiunta di A.R.T.E., Assium, Assocall-Confcommercio, Assocontact, Consumerismo, Osservatorio Imprese e Consumatori – OIC.
Le associazioni, che rappresentano il mondo dei Resellers e Traders di Energia, gli Utility Manager, dei Contact Center in Outsourcing, dei Business Process Outsourcer, il mondo delle associazioni per la tutela dei diritti dei consumatori, si sono riunite congiuntamente in un incontro con la stampa nazionale per dire basta all'annosa e reiterata fuga di dati che crea telemarketing aggressivo e opprime i cittadini spesso truffandoli.
Nonostante numerosi interventi il fenomeno non tende a placarsi. Le associazioni hanno constatato che questo fenomeno del telemarketing "illegale" è, molto spesso, il frutto di traffici illeciti di dati energetici, facilitati da una scarsa sicurezza dei sistemi di gestione dei dati energetici; acquisendo dati illeciti sui consumatori, soggetti senza scrupoli possono contattare l'utente senza essere tracciabili grazie al cosiddetto "CLI spoofing", la tecnica illecita che permette ai call center di modificare il proprio numero, in modo che l'utente visualizzi sul proprio dispositivo un numero diverso da quello reale, spesso di provenienza extra UE. L'utente si trova così esposto a fraudolente proposte di cambio fornitore.
«Siamo in prima linea da sempre contro questi soggetti da noi non rappresentati – ha tenuto a precisare il presidente nazionale Assocall-Confcommercio, il biscegliese Leonardo Papagni –. Il problema è serio ed è diffusamente inserito in un settore che ha purtroppo conosciuto delle devianze. Avere un sistema sano e integrato già dal 2010, ma accorgersi che presenta lacune desta non poche preoccupazioni e, infatti, siamo qui oggi a chiedere spiegazioni del perché ciò accada».
Le associazioni presenti in conferenza hanno dimostrato, in seguito a prove e test tecnici, che il sistema Sistema Informativo Integrato gestito da Acquirente Unico S.p.a. e che raccoglie i dati dei contratti energetici ha delle carenze rispetto alle misure minime di sicurezza informatica previste dalla normativa privacy e relativa ai sistemi informativi della Pubblica Amministrazione. È possibile che dal sistema taluni possano scaricare le anagrafiche degli utenti che hanno in corso un cambio di fornitore e relativi dati sulle tariffe attive oltre ai dati personali di contatto. Questi rilievi hanno portato le Associazioni a depositare una segnalazione alle Autorità al fine di verificare la sicurezza dei dati delle utenze energetiche e adottare i conseguenti provvedimenti.
«E non è nemmeno l'unico problema che ci troviamo ad affrontare – ha proseguito Papagni –: abbiamo urgente bisogno di sconfiggere il triste fenomeno dello spoofing, quell'espediente informatico che consente ai truffatori di fingersi qualcun altro e che, difatti, truffa l'utente senza quasi possibilità di essere rintracciato e denunciato».
«Invitiamo questa legislatura, oltre a concentrarsi sul Registro Pubblico delle Opposizioni che da solo però non è riuscito a risolvere il problema, ad accogliere la nostra denuncia congiunta e a intervenire con una rivisitazione incisiva sulla sicurezza. Ciò per garantire a noi aziende di lavorare con tranquillità per la tutela della privacy e al consumatore di essere sereno nel veder garantito il proprio diritto alla riservatezza», ha concluso il presidente Assocall-Confcommercio Papagni.
Le associazioni, che rappresentano il mondo dei Resellers e Traders di Energia, gli Utility Manager, dei Contact Center in Outsourcing, dei Business Process Outsourcer, il mondo delle associazioni per la tutela dei diritti dei consumatori, si sono riunite congiuntamente in un incontro con la stampa nazionale per dire basta all'annosa e reiterata fuga di dati che crea telemarketing aggressivo e opprime i cittadini spesso truffandoli.
Nonostante numerosi interventi il fenomeno non tende a placarsi. Le associazioni hanno constatato che questo fenomeno del telemarketing "illegale" è, molto spesso, il frutto di traffici illeciti di dati energetici, facilitati da una scarsa sicurezza dei sistemi di gestione dei dati energetici; acquisendo dati illeciti sui consumatori, soggetti senza scrupoli possono contattare l'utente senza essere tracciabili grazie al cosiddetto "CLI spoofing", la tecnica illecita che permette ai call center di modificare il proprio numero, in modo che l'utente visualizzi sul proprio dispositivo un numero diverso da quello reale, spesso di provenienza extra UE. L'utente si trova così esposto a fraudolente proposte di cambio fornitore.
«Siamo in prima linea da sempre contro questi soggetti da noi non rappresentati – ha tenuto a precisare il presidente nazionale Assocall-Confcommercio, il biscegliese Leonardo Papagni –. Il problema è serio ed è diffusamente inserito in un settore che ha purtroppo conosciuto delle devianze. Avere un sistema sano e integrato già dal 2010, ma accorgersi che presenta lacune desta non poche preoccupazioni e, infatti, siamo qui oggi a chiedere spiegazioni del perché ciò accada».
Le associazioni presenti in conferenza hanno dimostrato, in seguito a prove e test tecnici, che il sistema Sistema Informativo Integrato gestito da Acquirente Unico S.p.a. e che raccoglie i dati dei contratti energetici ha delle carenze rispetto alle misure minime di sicurezza informatica previste dalla normativa privacy e relativa ai sistemi informativi della Pubblica Amministrazione. È possibile che dal sistema taluni possano scaricare le anagrafiche degli utenti che hanno in corso un cambio di fornitore e relativi dati sulle tariffe attive oltre ai dati personali di contatto. Questi rilievi hanno portato le Associazioni a depositare una segnalazione alle Autorità al fine di verificare la sicurezza dei dati delle utenze energetiche e adottare i conseguenti provvedimenti.
«E non è nemmeno l'unico problema che ci troviamo ad affrontare – ha proseguito Papagni –: abbiamo urgente bisogno di sconfiggere il triste fenomeno dello spoofing, quell'espediente informatico che consente ai truffatori di fingersi qualcun altro e che, difatti, truffa l'utente senza quasi possibilità di essere rintracciato e denunciato».
«Invitiamo questa legislatura, oltre a concentrarsi sul Registro Pubblico delle Opposizioni che da solo però non è riuscito a risolvere il problema, ad accogliere la nostra denuncia congiunta e a intervenire con una rivisitazione incisiva sulla sicurezza. Ciò per garantire a noi aziende di lavorare con tranquillità per la tutela della privacy e al consumatore di essere sereno nel veder garantito il proprio diritto alla riservatezza», ha concluso il presidente Assocall-Confcommercio Papagni.