Il Codacons chiede alla Prefettura Bat il blocco delle circolazione dei mezzi pesanti sul Ponte Lama
L'associazione dei consumatori ritiene opportune alcune verifiche tecniche
domenica 19 agosto 2018
10.04
Il Codacons, alla luce dei tragici avvenimenti di martedì 14 agosto a Genova, ha concentrato l'attenzione su alcuni ponti e viadotti ritenuti oggetto di verifiche indispensabili.
«Oggetto di attenzione sarebbe un viadotto che oltrepassa la strada statale 16 bis in territorio di Trani, situazione messa in evidenza in un articolo pubblicato venerdì da "La Stampa" di Torino.
Ma non sarebbe solo questo il solo pericolo che incombe per il territorio della Bat. Ci sarebbe anche il ponte sulla Lama Paterno, che collega Bisceglie e Trani da oltre duecento anni sul corridoio della strada statale 16 (o via nazionale) che versa in un evidente stato di degrado manutentivo, con le erbacce e le radici degli alberi che hanno letteralmente attanagliato le basi delle colonne che lo sorreggono» è quanto riportato nella nota diffusa dall'associazione dei consumatori.
«Due invece, le situazioni di pericolo che si registrano in territorio di Andria. Si tratta di ponti in cemento armato prefabbricato che fanno parte della ex strada provinciale 231, uno che in contrada Coppe, sovrastante la strada comunale parallela a via Sgarantiello e che immette verso il canalone Ciappetta-Camaggio e, l'altro, situato poco distante, in contrada Martinelli, chiuso al traffico da ormai numerosi anni: il primo ponte è situato al chilometro 45,360 della ex provinciale 231 e l'altro poco distante, esattamente al chilometro 45,600. Ferri arrugginiti che spuntano dalle travi portanti e dai piloni di sostegno, oltre ad evidenti segni di degrado e di umidità che fanno seriamente temere per l'integrità statica di questi tratti autostradali. Per ironia della sorte, sotto il primo di questi ponti, vi è il passaggio della ciclovia della Trifora, una delle strade di collegamento che da Andria portano alla Murgia e quindi a Castel del Monte, catalogata dalla regione come una delle strade in cui è praticabile appunto il ciclo turismo» hanno aggiunto i referenti del Codacons, chiedendo il blocco dei mezzi pesanti sul cavalcavia/viadotto di Trani per 30 giorni, «così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. E impiego del genio militare - non di privati - per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l'impatto sul traffico».
Il Codacons ha deciso di invitare il prefetto di Barletta-Andria-Trani Emilio Dario Sensi, chiamato in causa quale responsabile diretto della sicurezza pubblica, a disporre un blocco "temporaneo" per alleggerire il traffico sui viadotti a rischio (quindi anche quelli che insistono su altri territori come quelli di Bisceglie ed Andria): «Una necessità che s'impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un'attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio, con disagi minimi per l'economia e il commercio, vista la possibilità per gli autotrasportatori di individuare percorsi alternativi, come accade normalmente allorché i sindaci vietano il passaggio dei TIR nel loro comune».
«Oggetto di attenzione sarebbe un viadotto che oltrepassa la strada statale 16 bis in territorio di Trani, situazione messa in evidenza in un articolo pubblicato venerdì da "La Stampa" di Torino.
Ma non sarebbe solo questo il solo pericolo che incombe per il territorio della Bat. Ci sarebbe anche il ponte sulla Lama Paterno, che collega Bisceglie e Trani da oltre duecento anni sul corridoio della strada statale 16 (o via nazionale) che versa in un evidente stato di degrado manutentivo, con le erbacce e le radici degli alberi che hanno letteralmente attanagliato le basi delle colonne che lo sorreggono» è quanto riportato nella nota diffusa dall'associazione dei consumatori.
«Due invece, le situazioni di pericolo che si registrano in territorio di Andria. Si tratta di ponti in cemento armato prefabbricato che fanno parte della ex strada provinciale 231, uno che in contrada Coppe, sovrastante la strada comunale parallela a via Sgarantiello e che immette verso il canalone Ciappetta-Camaggio e, l'altro, situato poco distante, in contrada Martinelli, chiuso al traffico da ormai numerosi anni: il primo ponte è situato al chilometro 45,360 della ex provinciale 231 e l'altro poco distante, esattamente al chilometro 45,600. Ferri arrugginiti che spuntano dalle travi portanti e dai piloni di sostegno, oltre ad evidenti segni di degrado e di umidità che fanno seriamente temere per l'integrità statica di questi tratti autostradali. Per ironia della sorte, sotto il primo di questi ponti, vi è il passaggio della ciclovia della Trifora, una delle strade di collegamento che da Andria portano alla Murgia e quindi a Castel del Monte, catalogata dalla regione come una delle strade in cui è praticabile appunto il ciclo turismo» hanno aggiunto i referenti del Codacons, chiedendo il blocco dei mezzi pesanti sul cavalcavia/viadotto di Trani per 30 giorni, «così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. E impiego del genio militare - non di privati - per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l'impatto sul traffico».
Il Codacons ha deciso di invitare il prefetto di Barletta-Andria-Trani Emilio Dario Sensi, chiamato in causa quale responsabile diretto della sicurezza pubblica, a disporre un blocco "temporaneo" per alleggerire il traffico sui viadotti a rischio (quindi anche quelli che insistono su altri territori come quelli di Bisceglie ed Andria): «Una necessità che s'impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un'attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio, con disagi minimi per l'economia e il commercio, vista la possibilità per gli autotrasportatori di individuare percorsi alternativi, come accade normalmente allorché i sindaci vietano il passaggio dei TIR nel loro comune».