Il Consiglio di Stato chiude la vicenda amministrativa del dehors di Bar Helsinki
L'imprenditore biscegliese Rana condannato al pagamento delle spese legali
giovedì 5 luglio 2018
12.57
I giudici della quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Carlo Saltelli, hanno respinto in via definitiva il ricorso presentato dal titolare di Bar Helsinki condannando l'appellante al pagamento in favore del comune di Bisceglie delle spese legali. Si è così conclusa, sotto il profilo amministrativo, la lunghissima vicenda relativa al dehors realizzato dall'imprenditore biscegliese Francesco Rana negli spazi attigui l'esercizio commerciale in corso Umberto.
Tutto ebbe inizio col provvedimento di decadenza dell'occupazione di suolo pubblico emesso dagli uffici comunali il 31 agosto del 2016, al quale Rana si oppose impugnandolo presso il Tar della Puglia, lamentando «eccesso di potere per insussistenza e falsità dei presupposti, carenza di attività istruttoria, contraddittorietà tra provvedimenti e ingiustizia manifesta, sviamento di potere; violazione e falsa applicazione dell'articolo 10 del vigente regolamento Tosap approvato con delibera di consiglio comunale n° 20 in data 11 maggio 2012; violazione e falsa applicazione del regolamento di Polizia Urbana approvato con delibera di consiglio comunale n° 90 in data 30 novembre 2011».
Il Consiglio di Stato ha perciò stabilito «che la dichiarazione di decadenza dall'occupazione di suolo pubblico risulta estremamente dettagliata nell'elencare pedissequamente le difformità del manufatto rispetto a quanto concesso», dando ragione al comune, assistito dagli avvocati Massimo Ingravalle e Aristide Police.
Il braccio di ferro proseguirà in sede penale: la Procura di Trani ha chiesto l'archiviazione rispetto alle istanze inoltrate dai legali di Rana, che hanno però manifestato la loro opposizione. Il procedimento aperto nei confronti dell'ex sindaco Francesco Spina è stato già da tempo archiviato.
Tutto ebbe inizio col provvedimento di decadenza dell'occupazione di suolo pubblico emesso dagli uffici comunali il 31 agosto del 2016, al quale Rana si oppose impugnandolo presso il Tar della Puglia, lamentando «eccesso di potere per insussistenza e falsità dei presupposti, carenza di attività istruttoria, contraddittorietà tra provvedimenti e ingiustizia manifesta, sviamento di potere; violazione e falsa applicazione dell'articolo 10 del vigente regolamento Tosap approvato con delibera di consiglio comunale n° 20 in data 11 maggio 2012; violazione e falsa applicazione del regolamento di Polizia Urbana approvato con delibera di consiglio comunale n° 90 in data 30 novembre 2011».
Il Consiglio di Stato ha perciò stabilito «che la dichiarazione di decadenza dall'occupazione di suolo pubblico risulta estremamente dettagliata nell'elencare pedissequamente le difformità del manufatto rispetto a quanto concesso», dando ragione al comune, assistito dagli avvocati Massimo Ingravalle e Aristide Police.
Il braccio di ferro proseguirà in sede penale: la Procura di Trani ha chiesto l'archiviazione rispetto alle istanze inoltrate dai legali di Rana, che hanno però manifestato la loro opposizione. Il procedimento aperto nei confronti dell'ex sindaco Francesco Spina è stato già da tempo archiviato.