Il grido d’allarme dei florovivaisti: settore in ginocchio, appello a Conte

L’intero comparto rivolge un appello al governo: fondo di sostegno e risorse per ripartire

sabato 4 aprile 2020
Sospensione dei mutui, istituzione di un fondo di garanzia ad hoc per il comparto, riconoscimento dal Mipaaf dello stato di calamità naturale, azzeramento di tutti i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali, imposte e tasse per l'anno 2020, definizione di strumenti europei e nazionali per semplificare il riconoscimento di Covid 19 quale causa di forza maggiore ai fini dell'esecuzione dei contratti e un programma di promozione volto al rilancio dell'immagine del settore. Sono queste le richieste rivolte al governo e formulate da tutti gli attori della filiera florovivaistica italiana, condivise in un gruppo di crisi nazionale che annovera i distretti florovivaistici, i consorzi dei produttori e i rappresentanti delle associazioni dei mercati floricoli.

In una missiva inviata ai ministeri competenti i florovivaisti chiedono a gran voce l'istituzione di un tavolo di crisi nazionale che rappresenti uno spazio di confronto e di concertazione che intervenga con immediatezza concordando le azioni, le soluzioni e le risorse necessarie.

Una lettera condivisa dal distretto florovivaistico di Puglia e indirizzata al presidente del consiglio Giuseppe Conte, alla titolare del dicastero delle politiche agricole Teresa Bellanova e ai suoi colleghi Stefano Pautanelli (sviluppo economico), Nunzia Catalfo (lavoro), al presidente della conferenza delle regioni Stefano Bonaccini, al presidente dell'Anci Antonio Decaro e al presidente di Unioncamere Carlo Sangalli.

Una serie di proposte concrete per rimettere in moto l'intero comparto. Il tutto, spiegano i florovivaisti italiani, deve avvenire attraverso la convocazione di un tavolo nazionale per stilare un piano di misure straordinarie del valore di circa 800milioni di euro con l'obiettivo di preservare l'operatività della filiera Florovivaistica Nazionale.

«Gli effetti dell'emergenza stanno provocando tragiche ripercussioni al comparto florovivaistico nazionale, con ingenti danni economici che stanno segnando gravemente l'intera filiera produttiva la quale ha registrato cali di vendita sino al 100% con uno scenario futuro preoccupante nel medio-lungo periodo che non lascia intravedere ad oggi miglioramenti. Il settore florovivaistico ha bisogno, in maniera tempestiva, di un sostegno per poter rientrare dai capitali anticipati per le produzioni invendute ed ulteriormente per far fronte alle anticipazioni indispensabili per poter avviare le produzioni future. Già oggi percepiamo la gravità dell'impatto sulla liquidità che le imprese – piccole, medie e grandi – stanno subendo con conseguenze irreversibili che possono far perdere agli imprenditori la speranza nella futura prosecuzione delle attività. Occorre, quindi, preservare l'operatività delle imprese che fanno parte della filiera Florovivaistica Nazionale.

Nella lunga lettera, sottoscritta anche dai distretti pugliesi, si sollecita anche una immediata mobilitazione di risorse finanziarie istituendo un fondo di sostegno dove far confluire risorse europee e nazionali.
Per i florovivaisti Italiani «un ruolo importante, nel reperimento di liquidità straordinaria per le imprese, devono svolgerlo cassa depositi e prestiti e la banca europea degli Investimenti attraverso il suo fondo di investimenti; inoltre bisogna provvedere a recuperare la capacità di spesa sul fondo di sviluppo e coesione e parte più importante lavorare per il recupero di fondi strutturali 2014-2020 inutilizzati e allo stesso tempo prevedendo l'anticipo dei fondi e del cofinanziamento nazionale e regionale per quelli previsti nelle misure 2021-2027. Solo cosìsarà possibile dotare il comparto di nuova liquidità e far rialzare un settore praticamente in ginocchio».