Il messaggio di Mons. Leonardo D’Ascenzo in occasione della Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali

Il ringraziamento dell'arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie ai giornalisti e agli operatori della comunicazione

sabato 11 maggio 2024 16.01
Sua Eccellenza Monsignor Leonardo D'Ascenzo, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, ha indirizzato una lettera alla comunità diocesana in occasione della Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali.

Carissimi,
domenica 12 maggio 2024, Solennità dell'Ascensione del Signore, la Chiesa celebra la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Come di consueto, il pensiero si volge al Messaggio che per l'occasione Papa Francesco ci ha donato in data 24 gennaio u.s., festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione sociale, con il titolo "Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana".

Con esso, dopo averne fatto oggetto di riflessione nel Messaggio per la Giornata mondiale della Pace, il Santo Padre torna nuovamente su un tema che rappresenta a carattere planetario una nuova frontiera dell'attività umana, «il cui funzionamento e le cui potenzialità sono indecifrabili per la maggior di noi», e che, nel contempo, accanto allo stupore, pone l'insorgere di alcune domande di grande spessore: «cosa è dunque l'uomo, qual è la sua specificità e quale sarà il futuro di questa nostra specie chiamata homo sapiens nell'era delle intelligenze artificiali? Come possiamo rimanere pienamente umani e orientare verso il bene il cambiamento in atto?».

Dinanzi a queste nuove prospettive apertesi grazie ai progressi delle scienze e della tecnologia, Papa Francesco, citando Romano Guardini, ci invita ad assumere un atteggiamento di apertura al "nuovo" ritenendolo opportunità da cogliere, ma finalizzandolo al bene dell'uomo, e affrontandolo con competenza e saggezza. E fermo restando che, «in questa epoca che rischia di essere ricca di tecnica e povera di umanità, la nostra riflessione non può che partire dal cuore umano». Il Pontefice, poi prosegue, affermando che «Solo dotandoci di uno sguardo spirituale, solo recuperando una sapienza del cuore, possiamo leggere e interpretare la novità del nostro tempo e ricoprire la via per una comunicazione pienamente umana».

Nell'invitare alla lettura diretta del documento e, quindi, a seguire in maniera completa la riflessione di Papa Francesco, mi fa piacere come nella nostra diocesi si siano realizzati, a cura dell'Ufficio diocesano cultura e comunicazioni sociali ma anche su iniziativa di alcune parrocchie, incontri e momenti di approfondimento sulle intelligenze artificiali, ai quali ho avuto modo anche di prendere parte. E ciò al fine, oltre che affrontare questa tematica in termini generali, anche per verificarne le possibilità applicative in alcuni ambiti dell'attività pastorale e dei servizi ad essa connessi. Ritengo che questa ricerca, nel nostro piccolo, debba andare avanti, partecipando altresì a convegni di studio e incontri vari sul tema realizzati fuori la nostra diocesi, ma tenendo sempre presente quanto il Papa raccomanda circa la sapienza fondata sul cuore: Esso, «il cuore, inteso biblicamente come sede della libertà e delle decisioni più importanti della vita, è simbolo di integrità, di unità, ma evoca anche gli affetti, i desideri, i sogni, ed è soprattutto luogo interiore dell'incontro con Dio. La sapienza del cuore è perciò quella virtù che ci permette di tessere insieme il tutto e le parti, le decisioni e le loro conseguenze, le altezze e le fragilità, il passato e il futuro, l'io e il noi. (…) Essa è un dono dello Spirito Santo, che permette di vedere le cose con gli occhi di Dio, di comprendere i nessi, le situazioni, gli avvenimenti e di scoprirne il senso. Senza questa sapienza l'esistenza diventa insipida, perché è proprio la sapienza – la cui radice latina sapere la accomuna al sapore – a donare gusto alla vita».

Approfitto di questa occasione per rendere il mio vivo grazie a chi, nel territorio diocesano, si occupa della comunicazione sociale! Penso ai tanti giornalisti e operatori nelle redazioni delle testate online, cartacee, radio-televisive, che, tra l'altro, volentieri e con interesse raccontano la vita della nostra comunità ecclesiale. Ed anche a tutta l'equipe del nostro Ufficio diocesano cultura e comunicazioni sociali, compreso il Servizio diocesano informatico, e del nostro mensile in Comunione, che nel prossimo dicembre celebrerà il 30° anniversario dall'inizio della pubblicazione del primo numero.

Prego per tutti voi e invoco su voi la benedizione del Signore!