Il ministro Centinaio a Digithon: «Non mi fido della Caritas. La vicenda Diciotti non si deve ripetere»
«Le critiche dalla Boschi sulla vicenda rimborsi? Lei non è il Pd». Riguardo la possibilità di un sostegno economico da Berlusconi: «Piuttosto chiediamo soldi ai bordi delle strade»
venerdì 7 settembre 2018
8.19
Digithon 2018 ha aperto le danze del dibattito politico con l'intervista di Myrta Merlino, conduttrice televisiva de La7, al ministro dell'agricoltura con delega al turismo Gian Marco Centinaio. L'esponente della Lega ha affrontato i vari temi dell'attualità politica nella cornice di Largo Castello dinanzi ad una nutrita platea.
Pungolato dall'ottima Merlino il componente dell'esecutivo ha difeso la Lega dall'ultima sentenza relativa ai rimborsi elettorali dirottati illegittimamente a scopi privati, ponendo l'enfasi sulla sperequazione tra la somma indebitamente dissipata e la richiesta di sequestro effettuata dalla magistratura di Genova sui conti del movimento. «Non si blocca un partito politico per qualche centinaia di migliaia di euro. La Lega è disponibile a fornire spiegazioni alla magistratura italiana che in questo caso ha agito con eccesso di zelo. Tutto ciò è anomalo». Dinanzi alle critiche in merito rivolte dalla deputata e già ministro Maria Elena Boschi, Centinaio ha risposto piccato: «La Boschi non è il Pd».
Non poteva mancare il tema dell'immigrazione, cavallo di battaglia dei leghisti. Il ministro ha ricordato i milioni di italiani che stentano a sbarcare il lunario: «Non c'è abbastanza per tutti, ci sono nostri connazionali in situazione estrema povertà». Riferendosi all'episodio storico di San Martino: «Il mantello da donare al prossimo non può essere sminuzzato in piccole parti altrimenti non sarebbe sufficiente per aiutare nessuno». Il leghista ha riservato dure critiche alla Caritas e alla sua solerzia nelle fasi concitati della crisi della nave Diciotti, solerzia che, a suo modo di vedere, è mancata nel controllo dei richiedenti asilo che si sono dileguati pochi giorni dopo il loro ingresso sul suolo italiano.
Augurandosi una legislatura di lunga durata al fine di ottemperare ai punti contrattuali del programma di governo, il ministro ha riservato buone parole al presidente del consiglio Conte (che sarà a Bisceglie sabato mattina) sottolineando il suo peso specifico nella compagine governativa, dissipando i dubbi iniziali avanzati dai media a proposito del suo ruolo e della sua figura, sconosciuta negli ambienti politici.
In chiusura di serata, alla presenza del presidente della regione Puglia Michele Emiliano, si è toccato il tema delicatissimo dell'Ilva di Taranto, a pochissime ore dall'accordo firmato tra esecutivo, sindacati e azienda subentrante. Centinaio ha così chiosato: «La missione del governo è garantire i livelli occupazionali e tutelare la salute dei cittadini».
Pungolato dall'ottima Merlino il componente dell'esecutivo ha difeso la Lega dall'ultima sentenza relativa ai rimborsi elettorali dirottati illegittimamente a scopi privati, ponendo l'enfasi sulla sperequazione tra la somma indebitamente dissipata e la richiesta di sequestro effettuata dalla magistratura di Genova sui conti del movimento. «Non si blocca un partito politico per qualche centinaia di migliaia di euro. La Lega è disponibile a fornire spiegazioni alla magistratura italiana che in questo caso ha agito con eccesso di zelo. Tutto ciò è anomalo». Dinanzi alle critiche in merito rivolte dalla deputata e già ministro Maria Elena Boschi, Centinaio ha risposto piccato: «La Boschi non è il Pd».
Non poteva mancare il tema dell'immigrazione, cavallo di battaglia dei leghisti. Il ministro ha ricordato i milioni di italiani che stentano a sbarcare il lunario: «Non c'è abbastanza per tutti, ci sono nostri connazionali in situazione estrema povertà». Riferendosi all'episodio storico di San Martino: «Il mantello da donare al prossimo non può essere sminuzzato in piccole parti altrimenti non sarebbe sufficiente per aiutare nessuno». Il leghista ha riservato dure critiche alla Caritas e alla sua solerzia nelle fasi concitati della crisi della nave Diciotti, solerzia che, a suo modo di vedere, è mancata nel controllo dei richiedenti asilo che si sono dileguati pochi giorni dopo il loro ingresso sul suolo italiano.
Augurandosi una legislatura di lunga durata al fine di ottemperare ai punti contrattuali del programma di governo, il ministro ha riservato buone parole al presidente del consiglio Conte (che sarà a Bisceglie sabato mattina) sottolineando il suo peso specifico nella compagine governativa, dissipando i dubbi iniziali avanzati dai media a proposito del suo ruolo e della sua figura, sconosciuta negli ambienti politici.
In chiusura di serata, alla presenza del presidente della regione Puglia Michele Emiliano, si è toccato il tema delicatissimo dell'Ilva di Taranto, a pochissime ore dall'accordo firmato tra esecutivo, sindacati e azienda subentrante. Centinaio ha così chiosato: «La missione del governo è garantire i livelli occupazionali e tutelare la salute dei cittadini».