Elezioni: «È il momento della partecipazione e della responsabilità»

Il documento diffuso dall'Azione Cattolica Diocesana, presieduta dal biscegliese Franco Mastrogiacomo

lunedì 29 agosto 2022 9.32
L'Azione Cattolica Diocesana ha diffuso un messaggio, a firma del presidente diocesano Francesco Mastrogiacomo, dal titolo "È il momento della partecipazione e della responsabilità".

«Un documento predisposto per sollecitare e sensibilizzare al voto in occasione delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Il comunicato, oltre portare l'attenzione a questo momento importante per quanto determinerà in futuro, implicitamente testimonia la posizione dell'Azione Cattolica diocesana» ha commentato il biscegliese Mastrogiacomo. «In seguito, come deciso in presidenza, avvieremo una campagna social sui nostri gruppi e siti di attenzione al voto, con frasi di testimoni e personalità, vignette e quant'altro ritenuto utile».

Il testo del messaggio

Tutti Noi, cittadini, Siamo chiamati al Voto, ci ritroviamo inconsapevolmente a rieleggere il Parlamento.
La Politica, la più alta forma di Carità, come definita da San Paolo VI, lo è nel "Servizio", nel prendersi cura. Assistiamo purtroppo ad interventi demagogici, a gioco di lobby, rimpalli di responsabilità, di cui questa strana campagna elettorale estiva è troppo contaminata.
Per fortuna reggono ancora, nonostante i continui attacchi alla Costituzione, alcune istituzioni come il Presidente della Repubblica. A Matterella, siamo grati per quanto svolge e regge.
È comunque questo il momento della partecipazione e della responsabilità. La sfiducia per la politica è il primo motivo per più Politica.
Non possiamo fare come gli struzzi o gli immaturi che alle difficoltà, scappano o si girano dall'altra parte. Nonostante la difficoltà nel dover decidere, tutti siamo chiamati a farci carico del futuro, della difficoltà dei giovani, delle giovani famiglie, degli anziani La generale situazione d'incertezza richiede la responsabilità di tutti, una partecipazione popolare, auspicando una forte presa di coscienza.
Auspichiamo una campagna elettorale guidata dal buon senso. E' quanto chiediamo ai partiti. La legge elettorale, da tutti ritenuta da riformulare, non ci permette di votare i candidati, impegnandoli direttamente con il proprio elettorato, espressione della sovranità popolare.
L'inflazione continua a erodere il potere d'acquisto dei cittadini e le fasce più deboli vivono ansie e preoccupazioni. Serve dare prospettive ai giovani e sicurezza agli anziani, proponendo e realizzando non interventi tampone, ma programmi concreti mirati a creare quella stabilità necessaria, senza creare nuovo debito a discapito dei figli e nipoti. E' necessario avviare processi di economia circolare, rispettosa dell'ambiente, della persona, sostenibile e di per se innovativa, che riporti i nostri giovani in Italia, con le loro capacità e conoscenze per attivare processi di sviluppo, nuove risorse e maggiore stabilità economica per chi ha tanti anni davanti per costruire il proprio futuro in Italia. Così come c'è bisogno di dare serenità a chi ha lavorato una vita, evitando il rischio di trovarsi con in mano un pugno di mosche per gli anni che gli restano.
È il momento di «una politica coniugata al futuro». Il momento della responsabilità, come ha detto il cardinale Matteo Zuppi, e di un «rinnovato impegno dei cattolici». Ma più che sui contenitori, sui contenuti. «Immaginando una visione più ampia per il Paese e alimentando il senso di comunità che i personalismi e le contrapposizioni esasperate hanno sfilacciato». Così il presidente nazionale dell'Azione Cattolica, Giuseppe Notarstefano, guarda al prossimo passaggio elettorale, lanciando nel contempo un appello: «Non è l'ora dell'astensionismo, ma di una grande partecipazione».
Domenica 25 settembre insieme al voto di ciascuno di noi, ci sia l'impegno a far partecipare quanti a noi vicini, qualsiasi sia la loro scelta. Non è compito dell'Azione Cattolica dare indicazioni di voto, ma aiutare a vivere questo passaggio con attenzione, senso critico e in maniera informata. L'astensionismo è la ruggine della democrazia. È darla vinta, sin d'ora a chi arbitrariamente vuol gestire il nostro portafoglio e le nostre vite.
Ai giovani, che più di altri affronteranno il cambiamento epocale che si prospetta, ricordo che la democrazia, la libertà, la Pace, sono sempre motivo di impegno personale e collettivo per ottenerli. La partecipazione anche arrabbiata, avete pienamente ragione, al momento politico elettorale è il fondamento della democrazia, il primo passo del cambiamento».