Il ricordo del biscegliese Gianni Dell’Olio nelle parole di Pasquale Salvemini del WWF Molfetta
Il 58enne di Bisceglie era molto legato alle attività del Centro recupero tartaughe
domenica 2 marzo 2025
14.09
Nel pomeriggio di mercoledì 26 febbraio, il peschereccio Normandy, appartenente alla flottiglia di Termoli, è affondato al largo di Lesina, causando il decesso del comandante Gianni dell'Olio, 58enne originario di Bisceglie.
Secondo quanto emerso, l'imbarcazione avrebbe iniziato a imbarcare acqua, rendendo necessario l'intervento dei soccorsi. Il Normandy era in fase di trasferimento verso un porto sicuro quando si è improvvisamente capovolto, impedendo al comandante di mettersi in salvo. L'uomo è rimasto intrappolato nella timoniera, senza possibilità di fuga.
A ricordarlo con affetto è Pasquale Salvemini, presidente del WWF Molfetta, che sottolinea il legame profondo tra la famiglia Dell'Olio e la tutela delle tartarughe marine:
«Oltre 15 anni di collaborazione e di amicizia con i due fratelli Dell'Olio, ricordo inizialmente le due barche: la Santa Rita e la Maria Madre, che hanno collaborato attivamente al progetto WWF sulle tartarughe marine sin dall'inizio. Due amici, ma anche due fratelli che purtroppo il destino, per cause diverse, ha portato via prematuramente a distanza di pochi mesi. Gianni era molto attento e premuroso con le tartarughe».
«Spesso mi contattava per sapere le condizioni di salute delle tartarughe da lui recuperate. Il più delle volte cercava anche di pulirle dai parassiti presenti sul carapace, perché per lui era fondamentale vedere il carapace della tartaruga pulito. Insomma, un ottimo marinaio che il mare ha voluto con sé».
Le due imbarcazioni della famiglia Dell'Olio, legate a una lunga tradizione marinara e di salvaguardia dell'ambiente, erano entrambe di Bisceglie.
Secondo quanto emerso, l'imbarcazione avrebbe iniziato a imbarcare acqua, rendendo necessario l'intervento dei soccorsi. Il Normandy era in fase di trasferimento verso un porto sicuro quando si è improvvisamente capovolto, impedendo al comandante di mettersi in salvo. L'uomo è rimasto intrappolato nella timoniera, senza possibilità di fuga.
A ricordarlo con affetto è Pasquale Salvemini, presidente del WWF Molfetta, che sottolinea il legame profondo tra la famiglia Dell'Olio e la tutela delle tartarughe marine:
«Oltre 15 anni di collaborazione e di amicizia con i due fratelli Dell'Olio, ricordo inizialmente le due barche: la Santa Rita e la Maria Madre, che hanno collaborato attivamente al progetto WWF sulle tartarughe marine sin dall'inizio. Due amici, ma anche due fratelli che purtroppo il destino, per cause diverse, ha portato via prematuramente a distanza di pochi mesi. Gianni era molto attento e premuroso con le tartarughe».
«Spesso mi contattava per sapere le condizioni di salute delle tartarughe da lui recuperate. Il più delle volte cercava anche di pulirle dai parassiti presenti sul carapace, perché per lui era fondamentale vedere il carapace della tartaruga pulito. Insomma, un ottimo marinaio che il mare ha voluto con sé».
Le due imbarcazioni della famiglia Dell'Olio, legate a una lunga tradizione marinara e di salvaguardia dell'ambiente, erano entrambe di Bisceglie.