Il Tar: «Bilancio di previsione da rifare»

Clamorosa vittoria delle opposizioni, si rischia persino lo scioglimento del consiglio comunale

lunedì 18 novembre 2019 15.47
A cura di Vito Troilo
Il Tar - tribunale amministrativo regionale - di Bari ha accolto, con sentenza n° 642 di lunedì 18 novembre, il ricorso presentato da sei esponenti delle opposizioni al fine di ottenere l'annullamento della delibera di consiglio comunale n° 33 dello scorso 16 aprile inerente l'esame e l'approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 e dei relativi allegati, oltre che ogni altro atto presupposto, connesso e conseguenziale, comprese le tariffe Tari e la deliberazione di giunta comunale n° 125 del 14 maggio con cui è stato approvato il Peg (piano economico generale) per il triennio 2019-2021.

I ricorrenti (Enzo Amendolagine, Enrico Capurso, Franco Napoletano, Giorgia Preziosa, Francesco Spina e Alfonso Russo, supportati dall'avvocato Guantario) avevano rimarcato, fra le motivazioni sottoposte alla giustizia amministrativa, "reiterate violazioni normative e regolamentari" che a loro modo di vedere sarebbe stato commesse dall'amministrazione (e dagli uffici comunali) nella redazione e nell'adozione del bilancio e degli altri atti connessi.

La sentenza dei giudici della prima sezione (composta dal presidente Angelo Scafuri e dai membri Angelo Fanizza e Alfredo Giuseppe Allegretta) ha messo in rilievo «la mancata convocazione e svolgimento (sia per quanto riguarda la formazione del Documento unico di programmazione, sia per quanto riguarda il suo aggiornamento) di una seduta consiliare "dedicata" che potesse consentire ai consiglieri comunali l'esercizio delle proprie prerogative». Evidente e severa è, peraltro, la bocciatura dell'operato del segretario generale, che secondo quanto riportato avrebbe «presupposto la possibilità di prescindere dall'indizione e dallo svolgimento di una specifica seduta di consiglio comunale per la discussione degli emendamenti al Dup».

Il comune, difeso dall'avvocato Saverio Sticchi Damiani, ha eccepito l'inammissibilità del ricorso sostenendo che i consiglieri comunali non fossero legittimati a presentarlo ma il Tar ha ritenuto questa istanza infondata.

Una tegola pesantissima per l'amministrazione comunale, che potrebbe trovarsi costretta a rifare tutti gli atti o peggio ad approvare in estrema urgenza tutti gli impegni di spesa assunti in conseguenza di quel bilancio di previsione ora annullato come debiti fuori bilancio. Tecnicamente potrebbero persino esserci gli estremi (ma è un'ipotesi al momento da scartare) di un clamoroso scioglimento del consiglio comunale: «L'annullamento del Dup si ripercuote, per illegittimità derivata, sugli ulteriori atti impugnati, il tutto sostanziando una situazione analoga alla mancata approvazione del bilancio di previsione nei termini di legge» è il passaggio più delicato della sentenza.
Di certo c'è una chiara e limpida vittoria delle opposizioni: se sul piano amministrativo la vicenda è solo al primo round, la credibilità politica dei ricorrenti esce senza dubbio rafforzata a discapito di quella della giunta e della maggioranza.