Inchiesta Dda, Carabiniere residente a Bisceglie ai domiciliari
L'uomo di 54 anni è accusato di aver fornito informazioni riservate a un narcotrafficante albanese
mercoledì 1 luglio 2020
10.49
Tra le 37 persone arrestate nella giornata di martedì 30 giugno (27 in Italia, 15 in carcere e 12 agli arresti domiciliari) su inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Bari e dell'autorità giudiziaria albanese, c'è anche un Carabiniere residente a Bisceglie, accusato di aver fornito informazioni riservate a un narcotrafficante albanese.
All'uomo di 54 anni, di cui non sono state rese note le generalità, sono stati concessi gli arresti domiciliari. All'epoca - i fatti contestati risalgono agli anni 2017 e 2018 - era in servizio a Molfetta, dove risiedeva il narcotrafficante albanese, poi trasferito. L'uomo si sarebbe attivato dopo che la Direzione Investigativa Antimafia sequestrò un carico di droga custodito all'interno di un camper intestato a un barese che è stato arrestato a Saranda, in Albania.
Sentendo il terreno franare, il narcotrafficante chiese aiuto al militare il quale, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe contribuito alla fabbricazione di documenti di identità falsi e fornito informazioni attinte dalla banca dati del ministero dell'interno. Durante le indagini, infatti, sono state sequestrate alcune carte d'identità italiane contraffatte in Albania, intestate a ignari cittadini pugliesi, utilizzate dagli albanesi per espatriare nel nord Europa.
Il procuratore di Bari Giuseppe Volpe ha evidenziato che l'inchiesta ha rivelato un «fenomeno che ha visto la criminalità albanese impegnata nei traffici avvalersi di manovalanza pugliese e anche di personalità deviate delle istituzioni».
All'uomo di 54 anni, di cui non sono state rese note le generalità, sono stati concessi gli arresti domiciliari. All'epoca - i fatti contestati risalgono agli anni 2017 e 2018 - era in servizio a Molfetta, dove risiedeva il narcotrafficante albanese, poi trasferito. L'uomo si sarebbe attivato dopo che la Direzione Investigativa Antimafia sequestrò un carico di droga custodito all'interno di un camper intestato a un barese che è stato arrestato a Saranda, in Albania.
Sentendo il terreno franare, il narcotrafficante chiese aiuto al militare il quale, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe contribuito alla fabbricazione di documenti di identità falsi e fornito informazioni attinte dalla banca dati del ministero dell'interno. Durante le indagini, infatti, sono state sequestrate alcune carte d'identità italiane contraffatte in Albania, intestate a ignari cittadini pugliesi, utilizzate dagli albanesi per espatriare nel nord Europa.
Il procuratore di Bari Giuseppe Volpe ha evidenziato che l'inchiesta ha rivelato un «fenomeno che ha visto la criminalità albanese impegnata nei traffici avvalersi di manovalanza pugliese e anche di personalità deviate delle istituzioni».