Incompatibilità Spina, i Verdi propongono una colletta per sanare la pendenza fra sindaco e comune
Maurizio Parisi: «I biscegliesi parteciperanno in massa, consiglieri e assessori saranno lieti di integrare le differenze»
mercoledì 26 luglio 2017
12.21
Maurizio Parisi, componente dell'esecutivo regionale dei Verdi e assiduo frequentatore dell'ex auditorium Santa Croce in occasione della massima assise cittadina, ha assistito alla seduta del consiglio comunale di martedì 25 luglio. Le sue impressioni su quanto accaduto sono state affidate a una dettagliata nota in rappresentanza del movimento ambientalista.
«Eravamo stati facili profeti 5 mesi fa, in febbraio, quando, immaginando le legittime aspirazioni del sindaco Francesco Spina a proseguire la sua carriera politica a livello nazionale, gli chiedemmo un atto di responsabilità verso i biscegliesi. Le sue dimissioni in febbraio avrebbero permesso il ritorno alle urne già nel mese di giugno, garantendo così una nuova e stabile amministrazione alla città. Ma Spina non parve prenderla bene e, nel successivo consiglio comunale, si affrettò a polemizzare con noi ribadendo la sua volontà di restare sindaco fino a scadenza naturale del mandato, cioè maggio 2018» ha affermato Parisi.
«Due mesi più tardi, agli inizi di aprile, Spina si è ricordato di essere creditore, di se stesso, da oltre 12 anni, di circa 15 mila euro per parcelle non pagate dal comune di Bisceglie e relative a sue prestazioni professionali in qualità di avvocato di parte del comune. Chissà, vista la coincidenza temporale, siamo forse stati involontari attivatori di un processo mnemonico portando Spina a far causa a se stesso, in quanto sindaco, per riottenere quanto giustamente gli spetta. È accaduto invece che il dirigente comunale abbai eccepito un'eccezione alla sua richiesta, non pagando. Ecco allora che questa legittima richiesta si è trasformata in un contenzioso che, per il Tuel, porterebbe alla decadenza del sindaco.
Che caos. Spina intende onorare il suo mandato fino a maggio 2018 ma vuole che gli siano pagati quei compensi perché frutto di onesto lavoro ma se dovesse decadere perderebbe la carica di sindaco e le relative spettanze che, a quanto pare, ammonterebbero a circa 2.700 euro netti mensili. Ora noi siamo certi che in questa vicenda nulla c'entra il termine dei 180 giorni (15 settembre 2017) dalla fine della legislatura, termine entro il quale un sindaco deve cessare la sua carica per potersi candidare al parlamento» ha aggiunto.
«Siamo certi che Francesco Spina sia combattuto tra il recuperare 15 mila euro dal comune di Bisceglie e perderne quasi il doppio, circa 27.000 euro, decadendo dalla carica di sindaco. E crediamo alle sue parole quando afferma che in questo non esiste alcun atto politico che permetterebbe alla sua amministrazione di restare in carica dopo la sua decadenza, con le funzioni di sindaco trasferite all'attuale vice Vittorio Fata. Ora qualche attento osservatore potrebbe eccepire che in consiglio comunale il capogruppo Enzo Di Pierro, durante il suo intervento, avrebbe avvallato la legittimità politica dell'azione, al fine di non far arrivare a Bisceglie un Commissario prefettizio. Tutti retro-pensieri ai quali non crediamo, perché un uomo delle Istituzioni quale è Francesco Spina non utilizzerebbe mai simili mezzi per finalità di bassa politica» ha rimarcato l'esponente dei Verdi.
Infine, la curiosa proposta. «Per questo, sentendoci in parte responsabili dell'inatteso ritorno di memoria del sindaco verso quel credito ancora in essere, e credendo alle parole di Spina sulla sua volontà di restare in carica fino a maggio 2018, onorando così il mandato ricevuto dagli elettori, lanciamo una raccolta fondi tra tutti i biscegliesi al fine di raccogliere quei 15 mila euro per sanare la pendenza tra Francesco Spina sindaco e Francesco Spina avvocato. Siamo certi che, così come accaduto alle recenti primarie del Pd, i biscegliesi parteciperanno in massa anche solo con uno o due euro e che i consiglieri comunali di maggioranza e gli assessori saranno lieti di integrare eventuali differenze, fino alla cifra di 15 mila euro, onde permettere la normale prosecuzione della consiliatura, immutata nella composizione, con Francesco Spina Sindaco, fino alla naturale scadenza di maggio 2018» ha concluso Maurizio Parisi.
«Eravamo stati facili profeti 5 mesi fa, in febbraio, quando, immaginando le legittime aspirazioni del sindaco Francesco Spina a proseguire la sua carriera politica a livello nazionale, gli chiedemmo un atto di responsabilità verso i biscegliesi. Le sue dimissioni in febbraio avrebbero permesso il ritorno alle urne già nel mese di giugno, garantendo così una nuova e stabile amministrazione alla città. Ma Spina non parve prenderla bene e, nel successivo consiglio comunale, si affrettò a polemizzare con noi ribadendo la sua volontà di restare sindaco fino a scadenza naturale del mandato, cioè maggio 2018» ha affermato Parisi.
«Due mesi più tardi, agli inizi di aprile, Spina si è ricordato di essere creditore, di se stesso, da oltre 12 anni, di circa 15 mila euro per parcelle non pagate dal comune di Bisceglie e relative a sue prestazioni professionali in qualità di avvocato di parte del comune. Chissà, vista la coincidenza temporale, siamo forse stati involontari attivatori di un processo mnemonico portando Spina a far causa a se stesso, in quanto sindaco, per riottenere quanto giustamente gli spetta. È accaduto invece che il dirigente comunale abbai eccepito un'eccezione alla sua richiesta, non pagando. Ecco allora che questa legittima richiesta si è trasformata in un contenzioso che, per il Tuel, porterebbe alla decadenza del sindaco.
Che caos. Spina intende onorare il suo mandato fino a maggio 2018 ma vuole che gli siano pagati quei compensi perché frutto di onesto lavoro ma se dovesse decadere perderebbe la carica di sindaco e le relative spettanze che, a quanto pare, ammonterebbero a circa 2.700 euro netti mensili. Ora noi siamo certi che in questa vicenda nulla c'entra il termine dei 180 giorni (15 settembre 2017) dalla fine della legislatura, termine entro il quale un sindaco deve cessare la sua carica per potersi candidare al parlamento» ha aggiunto.
«Siamo certi che Francesco Spina sia combattuto tra il recuperare 15 mila euro dal comune di Bisceglie e perderne quasi il doppio, circa 27.000 euro, decadendo dalla carica di sindaco. E crediamo alle sue parole quando afferma che in questo non esiste alcun atto politico che permetterebbe alla sua amministrazione di restare in carica dopo la sua decadenza, con le funzioni di sindaco trasferite all'attuale vice Vittorio Fata. Ora qualche attento osservatore potrebbe eccepire che in consiglio comunale il capogruppo Enzo Di Pierro, durante il suo intervento, avrebbe avvallato la legittimità politica dell'azione, al fine di non far arrivare a Bisceglie un Commissario prefettizio. Tutti retro-pensieri ai quali non crediamo, perché un uomo delle Istituzioni quale è Francesco Spina non utilizzerebbe mai simili mezzi per finalità di bassa politica» ha rimarcato l'esponente dei Verdi.
Infine, la curiosa proposta. «Per questo, sentendoci in parte responsabili dell'inatteso ritorno di memoria del sindaco verso quel credito ancora in essere, e credendo alle parole di Spina sulla sua volontà di restare in carica fino a maggio 2018, onorando così il mandato ricevuto dagli elettori, lanciamo una raccolta fondi tra tutti i biscegliesi al fine di raccogliere quei 15 mila euro per sanare la pendenza tra Francesco Spina sindaco e Francesco Spina avvocato. Siamo certi che, così come accaduto alle recenti primarie del Pd, i biscegliesi parteciperanno in massa anche solo con uno o due euro e che i consiglieri comunali di maggioranza e gli assessori saranno lieti di integrare eventuali differenze, fino alla cifra di 15 mila euro, onde permettere la normale prosecuzione della consiliatura, immutata nella composizione, con Francesco Spina Sindaco, fino alla naturale scadenza di maggio 2018» ha concluso Maurizio Parisi.