Kalina Muhova al Brrrcomix: la spontaneità come cifra stilistica di "Odio l'Estate" - INTERVISTA
«Con questo lavoro ho avuto modo di sperimentare per la prima volta una immediatezza inedita» le parole della fumettista
sabato 16 novembre 2024
10.13
Si è svolta nella serata di venerdì 15 novembre la presentazione del fumetto "Odio l'estate" con l'autrice Kalina Muhova organizzata nel contesto del BRRRComix promosso da Associazione URCA. La fumettista ha spiegato durante la serata le scelte che si celano dietro il suo ultimo lavoro, andando ad analizzare i nuclei tematici impliciti ed espliciti affrontati.
Fumettista di origine bulgara, Muhova ha chiacchierato con il pubblico circa il suo rapporto con l'imperfezione che si incontra durante la realizzazione del fumetto, così come circa la sua cifra stilistica nel disegno, vale a dire la spontaneità e la rivendicazione dell'errore come spazio personale. Ed infatti "Odio l'Estate" nasce come una storia autobiografica riguardo un anno particolarmente difficile per l'autrice. Dovendo confrontarsi con una malattia che improvvisamente ha travolto la madre, la ragazza affronta un lungo percorso di accettazione del presente ma soprattutto del proprio futuro, che poi culminerà nell'accettazione di se stessa. In questi termini la storia si presenta come una meravigliosa storia di amore consapevole, verso sé e verso gli altri.
«Se dovessi correggere qualcosa, correggerei tutto il libro. La mia intenzione era di catturare le sensazioni di quei momenti di cui poi ho scritto - ha spiegato - Vengo da un approccio perfezionistico dove doveva essere tutto sempre perfetto, e invece a me piacerebbe molto allontanarmi da questo schema mentale, liberarmi dal perfezionismo».
Odio l'estate è la prima storia lunga da autrice unica per Muhova, dopo "Sofia dell'Oceano", lavoro a quattro mani con Marco Nucci. La fumettista ha raccontato della sensazione di libertà dietro la possibilità di lavorare in solitaria, ma anche della paura e dell'insicurezza di dover presentare i propri lavori personali al pubblico dovendo avere estrema cura delle modalità comunicative.
«Con "Odio l'Estate" ho sperimentato per la prima volta un'immediatezza ed una spontaneità che non avevo mai trovato nei miei lavori precedenti e per la prima volta la priorità che avevo era mettere su carta dei sentimenti e dei pensieri che avevo al momento, proprio vomitarli sulla carta - ha spiegato -. Il disegno era il mio metodo di comunicare, di dire le cose ma il mio desiderio era appunto di lasciarlo libero da ciò che ci siamo imposti che il disegno debba essere. Così facendo ho dato importanza a quello che avevo in testa ed è stato liberatorio perché potevo essere totalmente me stessa» ha poi concluso.
Fumettista di origine bulgara, Muhova ha chiacchierato con il pubblico circa il suo rapporto con l'imperfezione che si incontra durante la realizzazione del fumetto, così come circa la sua cifra stilistica nel disegno, vale a dire la spontaneità e la rivendicazione dell'errore come spazio personale. Ed infatti "Odio l'Estate" nasce come una storia autobiografica riguardo un anno particolarmente difficile per l'autrice. Dovendo confrontarsi con una malattia che improvvisamente ha travolto la madre, la ragazza affronta un lungo percorso di accettazione del presente ma soprattutto del proprio futuro, che poi culminerà nell'accettazione di se stessa. In questi termini la storia si presenta come una meravigliosa storia di amore consapevole, verso sé e verso gli altri.
«Se dovessi correggere qualcosa, correggerei tutto il libro. La mia intenzione era di catturare le sensazioni di quei momenti di cui poi ho scritto - ha spiegato - Vengo da un approccio perfezionistico dove doveva essere tutto sempre perfetto, e invece a me piacerebbe molto allontanarmi da questo schema mentale, liberarmi dal perfezionismo».
Odio l'estate è la prima storia lunga da autrice unica per Muhova, dopo "Sofia dell'Oceano", lavoro a quattro mani con Marco Nucci. La fumettista ha raccontato della sensazione di libertà dietro la possibilità di lavorare in solitaria, ma anche della paura e dell'insicurezza di dover presentare i propri lavori personali al pubblico dovendo avere estrema cura delle modalità comunicative.
«Con "Odio l'Estate" ho sperimentato per la prima volta un'immediatezza ed una spontaneità che non avevo mai trovato nei miei lavori precedenti e per la prima volta la priorità che avevo era mettere su carta dei sentimenti e dei pensieri che avevo al momento, proprio vomitarli sulla carta - ha spiegato -. Il disegno era il mio metodo di comunicare, di dire le cose ma il mio desiderio era appunto di lasciarlo libero da ciò che ci siamo imposti che il disegno debba essere. Così facendo ho dato importanza a quello che avevo in testa ed è stato liberatorio perché potevo essere totalmente me stessa» ha poi concluso.