L'amarezza di Enrico Capurso per la mancata approvazione dell'emendamento a favore dei meno abbienti
L'esponente comunista alla maggioranza: «Quando i cittadini vi tenderanno la mano... donate loro il programma delle iniziative natalizie!»
giovedì 29 novembre 2018
12.26
«Quando sono stato investito del ruolo di consigliere comunale devo ammettere mi aspettavo tutt'altro.
Mi aspettavo che il dibattito tra maggioranza ed opposizione potesse talvolta indurre la prima a tornare sui suoi passi allargando il dialogo nel solo interesse della città». Lo ha affermato Enrico Capurso, esponente delle minoranze nella massima assise di Bisceglie, a margine della riunione in cui è stata respinta una proposta ritenuta di buon senso formulata dai banchi delle forze che non amministrano la città.
«È con questo spirito che mercoledì, dopo aver preso con il consigliere Russo informazioni dal dirigente sulla fattibilità (non avremmo mai presentato richieste inammissibili per non essere tacciati di populismo), ho ritenuto che in un periodo storico come questo, in cui il comune è affollato da cittadini indigenti che non hanno il tempo di attendere le lungaggini burocratiche del Piano di zona (vedremo e faremo non sono risposte che possono essere date a chi non riesce a mettere un piatto di pasta sulla tavolta), Bisceglie potesse lanciare un segnale dimezzando di un terzo (non azzerando!) le spese per le feste natalizie e destinando 25 mila euro ai bisogni dei più poveri» ha rimarcato il consigliere comunista.
«250 euro a famiglia avrebbero potuto alleggerire la vita di 100 famiglie, perché no permettendo loro di organizzare un pranzo per natale tamponando almeno i bisogni primari. L'amministrazione avrebbe potuto pubblicare un'anagrafe del bisogno utilizzando i certificati Isee e le prime 100 famiglie (anche 200, dimezzando i buoni) avrebbero potuto ottenere un sussidio. Un provvedimento da prendere al volo e votare!» ha aggiunto.
«Confesso che mentre scrivevo di mio pugno l'emendamento, con l'aiuto di tutti i consiglieri di minoranza compatti (minoranza di qualità, che ha indicato per filo e per segno la procedura da seguire per l'assegnazione), ero felicissimo perché sentivo che il ruolo di consigliere avrebbe portato a qualcosa di davvero utile. Così come ero felice quando il dirigente ha firmato l'emendamento dando il parere favorevole. Lo stesso parere favorevole avevano dato i revisori dei conti!
E invece no! L'amministrazione Angarano prima si è ritirata per decidere (15 minuti su 25mila euro da dare alle famiglie più povere) e poi... ha bocciato la proposta con motivazione ovviamente del tutto pretestuose.
Nei prossimi giorni, quando nuovi cittadini tenderanno la mano in cerca di aiuto... donate loro il programma delle iniziative natalizie!» ha concluso Enrico Capurso.
Mi aspettavo che il dibattito tra maggioranza ed opposizione potesse talvolta indurre la prima a tornare sui suoi passi allargando il dialogo nel solo interesse della città». Lo ha affermato Enrico Capurso, esponente delle minoranze nella massima assise di Bisceglie, a margine della riunione in cui è stata respinta una proposta ritenuta di buon senso formulata dai banchi delle forze che non amministrano la città.
«È con questo spirito che mercoledì, dopo aver preso con il consigliere Russo informazioni dal dirigente sulla fattibilità (non avremmo mai presentato richieste inammissibili per non essere tacciati di populismo), ho ritenuto che in un periodo storico come questo, in cui il comune è affollato da cittadini indigenti che non hanno il tempo di attendere le lungaggini burocratiche del Piano di zona (vedremo e faremo non sono risposte che possono essere date a chi non riesce a mettere un piatto di pasta sulla tavolta), Bisceglie potesse lanciare un segnale dimezzando di un terzo (non azzerando!) le spese per le feste natalizie e destinando 25 mila euro ai bisogni dei più poveri» ha rimarcato il consigliere comunista.
«250 euro a famiglia avrebbero potuto alleggerire la vita di 100 famiglie, perché no permettendo loro di organizzare un pranzo per natale tamponando almeno i bisogni primari. L'amministrazione avrebbe potuto pubblicare un'anagrafe del bisogno utilizzando i certificati Isee e le prime 100 famiglie (anche 200, dimezzando i buoni) avrebbero potuto ottenere un sussidio. Un provvedimento da prendere al volo e votare!» ha aggiunto.
«Confesso che mentre scrivevo di mio pugno l'emendamento, con l'aiuto di tutti i consiglieri di minoranza compatti (minoranza di qualità, che ha indicato per filo e per segno la procedura da seguire per l'assegnazione), ero felicissimo perché sentivo che il ruolo di consigliere avrebbe portato a qualcosa di davvero utile. Così come ero felice quando il dirigente ha firmato l'emendamento dando il parere favorevole. Lo stesso parere favorevole avevano dato i revisori dei conti!
E invece no! L'amministrazione Angarano prima si è ritirata per decidere (15 minuti su 25mila euro da dare alle famiglie più povere) e poi... ha bocciato la proposta con motivazione ovviamente del tutto pretestuose.
Nei prossimi giorni, quando nuovi cittadini tenderanno la mano in cerca di aiuto... donate loro il programma delle iniziative natalizie!» ha concluso Enrico Capurso.