L'arte di Paolo Gioli in mostra a Palazzo Tupputi
Evento di rilevanza mondiale reso possibile dall'impegno del Cineclub Canudo
martedì 2 marzo 2021
14.15
Un'iniziativa culturale di respiro mondiale a Bisceglie. Merito del Cineclub Canudo, guidato con competenza e passione da Antonio Musci e Daniela Di Niso. Palazzo Tupputi farà da suggestiva cornice alla mostra "Paolo Gioli: antologica / analogica", progetto sostenuto dall'Italian council, dal programma di promozione dell'arte contemporanea italiana nel mondo e dalla Direzione generale creatività contemporanea del ministero per i beni culturali, che ha ottenuto i patrocini dell'assessore regionale alla cultura, del Teatro pubblico pugliese, di Apulia film commission, del Polo bibliomuseale di Lecce, della Provincia e del Comune di Lecce, del Comune di Bisceglie, dell'Istituto italiano di cultura di Pechino, del Dams dell'Università del Salento, dell'Accademia di belle arti di Lecce e della Fondazione Puglia.
Curatore delle esposizioni (due in Italia e una Cina) oltre che di una serie di eventi dedicati all'opera filmica, fotografica e pittorica di Gioli nel periodo 1969-2019 è Bruno Di Marino, con la collaborazione di Rosario Scarpato e la direzione organizzativa di Antonio Musci e Daniela Di Niso. Il progetto è reso possibile da Paolo Vampa, principale collezionista delle opere dell'artista.
«È stato per me motivo di grande soddisfazione leggere il nome del Cineclub Canudo di Bisceglie tra i vincitori del bando "Italian Council"» ha dichiarato Massimo Bray, già ministro dei beni culturali e ora assessore alla cultura della Regione Puglia. «Credo che questo risultato sia un giusto e importante riconoscimento al valore di una realtà che, con passione e determinazione, ormai da vent'anni, sostiene l'avanguardia dell'arte, ponendo attenzione a tutte le sue forme e linguaggi. Avere modo di entrare in contatto diretto con le opere di Paolo Gioli in luoghi della cultura pugliese sarà ulteriore fonte di emozione. Prima il Museo "Sigismondo Castromediano" di Lecce (il più antico della nostra regione) poi Palazzo Tupputi a Bisceglie, autentica roccaforte dell'avanguardia artistica, accoglieranno lavori di un grande maestro contemporaneo della manipolazione e della trasmutazione del reale».
Il via, quindi, a Lecce venerdì 5 marzo, dalle ore 17, con la mostra suddivisa nelle quattro sezioni Natura Corpo Volto Medium. Oltre cento le opere di Gioli in esposizione al "Castromediano", quasi tutte polaroid, in alcuni casi trasferite su carta o seta serigrafica e alcuni film dell'artista. Apertura dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20 fino al prossimo 9 maggio.
Sabato 6, sempre dalle 17 e fino al 9 maggio, l'inaugurazione della mostra nelle sale di Palazzo Tupputi a Bisceglie, visitabile su prenotazione dal martedì alla domenica. La sezione Schermi-schermi ospiterà alcune tele serigrafiche realizzate da Gioli a metà degli anni '70. L'accesso è gratuito ma contingentato fino a un massimo di 20 visitatori, con precedenza a chi si prenoterà (al 340 2215793 o al 340 6131760, via mail scrivendo a info@palazzotupputi.it).
Nelle due sedi espositive sarà allestita anche una rassegna pressoché completa dei suoi film, anch'essi frutto di una sapiente ricerca e sperimentazione, in alcuni casi con procedimenti analogici da lui stesso inventati o reinventati: animazione, found-footage, riprese stenopeiche, rielaborazioni da fotografie, stop-motion, uso di mascherini, ecc.
Le aperture delle esposizioni saranno tramesse in streaming sui canali social di Cineclub Canudo, Palazzo Tupputi e Museo Castromediano oltre a due seminari mattutini (entrambi in programma alle 10): quello di Bruno Di Marino sul cinema sperimentale di Gioli in diretta da Lecce venerdì 5 e l'evento di sabato 6 con l'artista Michele Sambin, che condurrà un workshop sul rapporto tra cinema sperimentale, video e performance. Sabato 7, alle 19, lo stesso Sambin sarà protagonista (con Pierangela Allegro ed Enzo Carpentieri) di una performance tra immagine, suono e parola, prodotta da Tam Teatromusica, il cui titolo è "Quando l'occhio trema", ideata da Sambin e creata su nove film di Paolo Gioli.
La tappa asiatica è in programma dal 26 giugno al 29 agosto, in versione estesa, al Three shadows photography art center di Pechino, i cui spazi espositivi di quasi duemila metri quadri sono visitati in media da 500 mila persone l'anno.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Silvana Editoriale, conterrà saggi critici di esperti di fama internazionale, tra cui Cristina Baldacci, Jean-Michel Bouhours, Rinaldo Censi, Cristina Fiordimela, Freddy P. Grunert, Sandra Lischi, Marco Senaldi, Giulia Simi, oltre a una serie di altri apparati.
Pittore, fotografo e cineasta, Paolo Gioli (Rovigo, 1942) è uno degli artisti italiani più significativi degli ultimi decenni, soprattutto per la sua capacità di sperimentare in più campi, anche attraverso l'innovazione e la rielaborazione di dispositivi. Le copie in pellicola di alcuni suoi film e le sue opere pittoriche e fotografiche sono presenti nelle collezioni di musei internazionali, tra cui l'Art Institute of Chicago, il Museum of Modern Art di New York, il Centre Georges Pompidou e il MEP (Musée Européen de la Photographie) di Parigi, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e L'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Sia le fotografie che i film di Gioli coprono un arco temporale di oltre 50 anni, dalla fine degli anni '60 a oggi, documentando la ricchezza di una produzione multiforme che, pur nella grande varietà, mantiene una propria coerenza stilistica.
La sua estetica foto-filmica si ricollega alle origini dei due medium, ovvero a quella miriade di sperimentazioni avvenute nel XIX secolo, quando la fotografia era ancora in via di sviluppo e il cinematografo doveva essere ancora inventato. Una fase limbica, dunque, in bilico tra immagine fissa e in movimento, che l'artista riesce da sempre a far dialogare con risultati fertili e stimolanti. Ed è proprio per sottolineare questa natura fortemente artigianale, da archeologo dei media, che si è deciso di inserire l'aggettivo "analogico" nel titolo della mostra.
La XIX edizione di Avvistamenti (nel cui carnet sono incluse queste iniziative di Bisceglie e Lecce) proseguirà con una retrospettiva completa sul cinema di Gioli e con la sezione Made in Italy sul cinema sperimentale italiano, in programma dal 6 al 9 maggio 2021 a Palazzo Tupputi.
Curatore delle esposizioni (due in Italia e una Cina) oltre che di una serie di eventi dedicati all'opera filmica, fotografica e pittorica di Gioli nel periodo 1969-2019 è Bruno Di Marino, con la collaborazione di Rosario Scarpato e la direzione organizzativa di Antonio Musci e Daniela Di Niso. Il progetto è reso possibile da Paolo Vampa, principale collezionista delle opere dell'artista.
«È stato per me motivo di grande soddisfazione leggere il nome del Cineclub Canudo di Bisceglie tra i vincitori del bando "Italian Council"» ha dichiarato Massimo Bray, già ministro dei beni culturali e ora assessore alla cultura della Regione Puglia. «Credo che questo risultato sia un giusto e importante riconoscimento al valore di una realtà che, con passione e determinazione, ormai da vent'anni, sostiene l'avanguardia dell'arte, ponendo attenzione a tutte le sue forme e linguaggi. Avere modo di entrare in contatto diretto con le opere di Paolo Gioli in luoghi della cultura pugliese sarà ulteriore fonte di emozione. Prima il Museo "Sigismondo Castromediano" di Lecce (il più antico della nostra regione) poi Palazzo Tupputi a Bisceglie, autentica roccaforte dell'avanguardia artistica, accoglieranno lavori di un grande maestro contemporaneo della manipolazione e della trasmutazione del reale».
Il via, quindi, a Lecce venerdì 5 marzo, dalle ore 17, con la mostra suddivisa nelle quattro sezioni Natura Corpo Volto Medium. Oltre cento le opere di Gioli in esposizione al "Castromediano", quasi tutte polaroid, in alcuni casi trasferite su carta o seta serigrafica e alcuni film dell'artista. Apertura dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20 fino al prossimo 9 maggio.
Sabato 6, sempre dalle 17 e fino al 9 maggio, l'inaugurazione della mostra nelle sale di Palazzo Tupputi a Bisceglie, visitabile su prenotazione dal martedì alla domenica. La sezione Schermi-schermi ospiterà alcune tele serigrafiche realizzate da Gioli a metà degli anni '70. L'accesso è gratuito ma contingentato fino a un massimo di 20 visitatori, con precedenza a chi si prenoterà (al 340 2215793 o al 340 6131760, via mail scrivendo a info@palazzotupputi.it).
Nelle due sedi espositive sarà allestita anche una rassegna pressoché completa dei suoi film, anch'essi frutto di una sapiente ricerca e sperimentazione, in alcuni casi con procedimenti analogici da lui stesso inventati o reinventati: animazione, found-footage, riprese stenopeiche, rielaborazioni da fotografie, stop-motion, uso di mascherini, ecc.
Le aperture delle esposizioni saranno tramesse in streaming sui canali social di Cineclub Canudo, Palazzo Tupputi e Museo Castromediano oltre a due seminari mattutini (entrambi in programma alle 10): quello di Bruno Di Marino sul cinema sperimentale di Gioli in diretta da Lecce venerdì 5 e l'evento di sabato 6 con l'artista Michele Sambin, che condurrà un workshop sul rapporto tra cinema sperimentale, video e performance. Sabato 7, alle 19, lo stesso Sambin sarà protagonista (con Pierangela Allegro ed Enzo Carpentieri) di una performance tra immagine, suono e parola, prodotta da Tam Teatromusica, il cui titolo è "Quando l'occhio trema", ideata da Sambin e creata su nove film di Paolo Gioli.
La tappa asiatica è in programma dal 26 giugno al 29 agosto, in versione estesa, al Three shadows photography art center di Pechino, i cui spazi espositivi di quasi duemila metri quadri sono visitati in media da 500 mila persone l'anno.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Silvana Editoriale, conterrà saggi critici di esperti di fama internazionale, tra cui Cristina Baldacci, Jean-Michel Bouhours, Rinaldo Censi, Cristina Fiordimela, Freddy P. Grunert, Sandra Lischi, Marco Senaldi, Giulia Simi, oltre a una serie di altri apparati.
Pittore, fotografo e cineasta, Paolo Gioli (Rovigo, 1942) è uno degli artisti italiani più significativi degli ultimi decenni, soprattutto per la sua capacità di sperimentare in più campi, anche attraverso l'innovazione e la rielaborazione di dispositivi. Le copie in pellicola di alcuni suoi film e le sue opere pittoriche e fotografiche sono presenti nelle collezioni di musei internazionali, tra cui l'Art Institute of Chicago, il Museum of Modern Art di New York, il Centre Georges Pompidou e il MEP (Musée Européen de la Photographie) di Parigi, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e L'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Sia le fotografie che i film di Gioli coprono un arco temporale di oltre 50 anni, dalla fine degli anni '60 a oggi, documentando la ricchezza di una produzione multiforme che, pur nella grande varietà, mantiene una propria coerenza stilistica.
La sua estetica foto-filmica si ricollega alle origini dei due medium, ovvero a quella miriade di sperimentazioni avvenute nel XIX secolo, quando la fotografia era ancora in via di sviluppo e il cinematografo doveva essere ancora inventato. Una fase limbica, dunque, in bilico tra immagine fissa e in movimento, che l'artista riesce da sempre a far dialogare con risultati fertili e stimolanti. Ed è proprio per sottolineare questa natura fortemente artigianale, da archeologo dei media, che si è deciso di inserire l'aggettivo "analogico" nel titolo della mostra.
La XIX edizione di Avvistamenti (nel cui carnet sono incluse queste iniziative di Bisceglie e Lecce) proseguirà con una retrospettiva completa sul cinema di Gioli e con la sezione Made in Italy sul cinema sperimentale italiano, in programma dal 6 al 9 maggio 2021 a Palazzo Tupputi.