Medico e infermieri aggrediti a Capodanno, l'Asl Bt annuncia esposto in Procura
Delle Donne: «Quello che è successo è inaccettabile»
mercoledì 2 gennaio 2019
17.01
L'Asl Bt ha annunciato l'intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Trani a proposito dell'episodio in cui sono stati coinvolti, loro malgrado, un medico e due infermieri in servizio al pronto soccorso dell'ospedale civile "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie la notte di Capodanno.
«Depositeremo un esposto in Procura e tuteleremo le posizioni dei dipendenti aggrediti. Quello che è successo è inaccettabile» ha commentato Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt, che ha ricostruito l'accaduto: «Alle 4:00 del mattino del 1 gennaio l'ambulanza del 118 ha accompagnato al pronto soccorso il signor P. con una intossicazione acuta da alcool. Nel corso dell'intervento sul paziente - secondo quanto raccontato da medico e infermieri - sono giunti in ospedale alcuni conoscenti del signor P. che, nonostante le loro rassicurazioni, hanno cominciato ad aggredire dapprima verbalmente e poi fisicamente i due infermieri».
La testimonianza raccolta da Delle Donne è proseguita: «Inveivano contro la struttura ospedaliera con espressioni molto forti che richiamavano la necessità di chiudere l'ospedale dopo la chiusura di Trani e poi hanno aggiunto aggressioni fisiche. E non solo. Subito dopo essersi sentito meglio, il signor P. ha aggredito il medico di turno.
Nell'immediatezza, così come stabilito dai protocolli di sicurezza, sono stati allertati i Carabinieri che sono intervenuti in soli quattro minuti e il servizio di guardiania presente presso la portineria del presidio ospedaliero».
I due infermieri e il medico di turno hanno esposto denuncia sia all'Inail che ai Carabinieri: i due infermieri hanno ricevuto una prognosi di 13 e 10 giorni mentre per il medico la prognosi è stata di 4 giorni.
«Nel corso del 2018 abbiamo dimezzato il numero delle aggressioni presso le nostre strutture rispetto all'anno precedente» ha affermato Danny Sivo, responsabile sicurezza e sorveglianza sanitaria della Asl Bt. «Sono state seguite correttamente le procedure di sicurezza e sia la guardiania che i Carabinieri sono interventi in tempi rapidissimi, ma spiace constatare dalle dichiarazioni rese a verbale dai sanitari aggrediti, un clima di tensione e di recriminazione con rimandi alle scelte organizzative degli ultimi mesi».
Delle Donne ha rimarcato: «Gesti inqualificabili di violenza nei confronti di operatori che fanno solo il loro dovere meritano una risposta forte da parte delle istituzioni. Non è possibile subire attacchi verbali e fisici mentre si sta cercando di aiutare chi è in difficoltà. Quanto accaduto non va assolutamente sottovalutato. Ribadisco la scelta di fare un esposto in Procura perché è giusto che chi ha commesso un reato venga punito e per mostrare concretamente la nostra vicinanza al personale che ha subito l'aggressione.
In questi gesti è possibile leggere le conseguenze di un livore accesso e di un clima denigratorio nei confronti del nostro operato» ha aggiunto il Direttore Generale. «Uno degli aggressori, così come dichiarato da chi ha subito la violenza, ha urlato: "Prima avete chiuso l'ospedale di Trani e ora vi faremo chiudere anche Bisceglie". Tutto questo è inammissibile e va controbilanciato con forza. Tra Trani e Bisceglie sono state fatte delle scelte organizzative a livello regionale a cui stiamo dando seguito e stiamo lavorando, numeri alla mano, nel realizzare uno dei presidi territoriali di assistenza più all'avanguardia della regione Puglia. La violenza non ha giustificazioni mai, ma a maggior ragione quando a subirla sono operatori sanitari va contrastata con fermezza e determinazione» ha concluso.
«Depositeremo un esposto in Procura e tuteleremo le posizioni dei dipendenti aggrediti. Quello che è successo è inaccettabile» ha commentato Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt, che ha ricostruito l'accaduto: «Alle 4:00 del mattino del 1 gennaio l'ambulanza del 118 ha accompagnato al pronto soccorso il signor P. con una intossicazione acuta da alcool. Nel corso dell'intervento sul paziente - secondo quanto raccontato da medico e infermieri - sono giunti in ospedale alcuni conoscenti del signor P. che, nonostante le loro rassicurazioni, hanno cominciato ad aggredire dapprima verbalmente e poi fisicamente i due infermieri».
La testimonianza raccolta da Delle Donne è proseguita: «Inveivano contro la struttura ospedaliera con espressioni molto forti che richiamavano la necessità di chiudere l'ospedale dopo la chiusura di Trani e poi hanno aggiunto aggressioni fisiche. E non solo. Subito dopo essersi sentito meglio, il signor P. ha aggredito il medico di turno.
Nell'immediatezza, così come stabilito dai protocolli di sicurezza, sono stati allertati i Carabinieri che sono intervenuti in soli quattro minuti e il servizio di guardiania presente presso la portineria del presidio ospedaliero».
I due infermieri e il medico di turno hanno esposto denuncia sia all'Inail che ai Carabinieri: i due infermieri hanno ricevuto una prognosi di 13 e 10 giorni mentre per il medico la prognosi è stata di 4 giorni.
«Nel corso del 2018 abbiamo dimezzato il numero delle aggressioni presso le nostre strutture rispetto all'anno precedente» ha affermato Danny Sivo, responsabile sicurezza e sorveglianza sanitaria della Asl Bt. «Sono state seguite correttamente le procedure di sicurezza e sia la guardiania che i Carabinieri sono interventi in tempi rapidissimi, ma spiace constatare dalle dichiarazioni rese a verbale dai sanitari aggrediti, un clima di tensione e di recriminazione con rimandi alle scelte organizzative degli ultimi mesi».
Delle Donne ha rimarcato: «Gesti inqualificabili di violenza nei confronti di operatori che fanno solo il loro dovere meritano una risposta forte da parte delle istituzioni. Non è possibile subire attacchi verbali e fisici mentre si sta cercando di aiutare chi è in difficoltà. Quanto accaduto non va assolutamente sottovalutato. Ribadisco la scelta di fare un esposto in Procura perché è giusto che chi ha commesso un reato venga punito e per mostrare concretamente la nostra vicinanza al personale che ha subito l'aggressione.
In questi gesti è possibile leggere le conseguenze di un livore accesso e di un clima denigratorio nei confronti del nostro operato» ha aggiunto il Direttore Generale. «Uno degli aggressori, così come dichiarato da chi ha subito la violenza, ha urlato: "Prima avete chiuso l'ospedale di Trani e ora vi faremo chiudere anche Bisceglie". Tutto questo è inammissibile e va controbilanciato con forza. Tra Trani e Bisceglie sono state fatte delle scelte organizzative a livello regionale a cui stiamo dando seguito e stiamo lavorando, numeri alla mano, nel realizzare uno dei presidi territoriali di assistenza più all'avanguardia della regione Puglia. La violenza non ha giustificazioni mai, ma a maggior ragione quando a subirla sono operatori sanitari va contrastata con fermezza e determinazione» ha concluso.