L'intergruppo chiede un tavolo istituzionale sul futuro dell'ospedale "Vittorio Emanuele II"
«Emiliano assuma apertamente l'impegno a trasformarlo in un presidio di primo livello»
martedì 19 febbraio 2019
15.04
«Questo di Bisceglie, secondo il piano di riordino, è al momento un ospedale di base ma, come vedete, lo stiamo attrezzando perché in futuro potrebbe anche salire di livello». Le parole pronunciate da Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, nel corso della sua ultima visita al "Vittorio Emanuele II", hanno dato lo spunto per una riflessione ai cinque consiglieri comunali di maggioranza che hanno costituito un intergruppo.
«Evidenziamo le contraddizioni tra quanto affermato e quello che sembra essere messo in pratica, perché in un nosocomio che punta a crescere di livello la differenza non la fanno soltanto le suppellettili ultratecnologiche di cui lo si sta dotando ma anche il numero di addetti del personale medico, infermieristico e ausiliario» hanno rimarcato, in una nota, Angela Di Gregorio, Gigi Di Tullio, Carla Mazzilli, Pierpaolo Pedone e Rossano Sasso.
«Gli unici a fare le spese di queste sciagurate misure di riordino sono proprio gli infermieri, che ormai potremmo definire dei veri e propri commessi viaggiatori: trasferiti da Trani a Bisceglie per un apparente potenziamento del reparto di medicina, alcuni di loro dallo scorso 31 dicembre sono stati spostati al "Bonomo" di Andria, attraverso una procedura mobilità straordinaria, in ossequio alla delibera n° 1601 del 21 settembre scorso sul piano dei fabbisogni di personale Asl Bt che depotenzia l'ospedale biscegliese in favore di quelli di Andria e Barletta» hanno aggiunto i cinque consiglieri comunali.
«Invece di puntare alla qualità dell'assistenza erogata in favore della comunità biscegliese, colmando le risicate dotazioni organiche infermieristiche di Andria e Barletta attraverso nuove assunzioni in tempi ristretti, a breve ben 34 unità infermieristiche rischiano il trasferimento definitivo in quegli ospedali» hanno evidenziato i componenti dell'intergruppo.
«Spiace rilevare le dichiarazioni del Direttore Generale dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne, che in una video intervista ha affermato che gli infermieri saranno sostituiti dagli Operatori socio sanitari. Una situazione inaccettabile che rischia pesanti ripercussioni sull'intera qualità dell'assistenza sanitaria erogata ai cittadini biscegliesi» hanno sottolineato.
L'integruppo consiliare chiede la convocazione «di un tavolo istituzionale nel quale il presidente Emiliano possa illustrare a chiare lettere quali sono i progetti per l'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie e assumere apertamente l'impegno per renderlo un presidio di primo livello a tutti gli effetti, potenziando i posti letto e la presenza di personale sanitario, fino ad arrivare alla realizzazione del tanto agognato ospedale del nordbarese».
«Evidenziamo le contraddizioni tra quanto affermato e quello che sembra essere messo in pratica, perché in un nosocomio che punta a crescere di livello la differenza non la fanno soltanto le suppellettili ultratecnologiche di cui lo si sta dotando ma anche il numero di addetti del personale medico, infermieristico e ausiliario» hanno rimarcato, in una nota, Angela Di Gregorio, Gigi Di Tullio, Carla Mazzilli, Pierpaolo Pedone e Rossano Sasso.
«Gli unici a fare le spese di queste sciagurate misure di riordino sono proprio gli infermieri, che ormai potremmo definire dei veri e propri commessi viaggiatori: trasferiti da Trani a Bisceglie per un apparente potenziamento del reparto di medicina, alcuni di loro dallo scorso 31 dicembre sono stati spostati al "Bonomo" di Andria, attraverso una procedura mobilità straordinaria, in ossequio alla delibera n° 1601 del 21 settembre scorso sul piano dei fabbisogni di personale Asl Bt che depotenzia l'ospedale biscegliese in favore di quelli di Andria e Barletta» hanno aggiunto i cinque consiglieri comunali.
«Invece di puntare alla qualità dell'assistenza erogata in favore della comunità biscegliese, colmando le risicate dotazioni organiche infermieristiche di Andria e Barletta attraverso nuove assunzioni in tempi ristretti, a breve ben 34 unità infermieristiche rischiano il trasferimento definitivo in quegli ospedali» hanno evidenziato i componenti dell'intergruppo.
«Spiace rilevare le dichiarazioni del Direttore Generale dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne, che in una video intervista ha affermato che gli infermieri saranno sostituiti dagli Operatori socio sanitari. Una situazione inaccettabile che rischia pesanti ripercussioni sull'intera qualità dell'assistenza sanitaria erogata ai cittadini biscegliesi» hanno sottolineato.
L'integruppo consiliare chiede la convocazione «di un tavolo istituzionale nel quale il presidente Emiliano possa illustrare a chiare lettere quali sono i progetti per l'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie e assumere apertamente l'impegno per renderlo un presidio di primo livello a tutti gli effetti, potenziando i posti letto e la presenza di personale sanitario, fino ad arrivare alla realizzazione del tanto agognato ospedale del nordbarese».