L'Usppi: «Siamo noi a prendere le distanze dai sindacati "struzzo"»
Il segretario Brescia sulla vicenda del pronto soccorso: «Non si comprende perché alcune organizzazioni non vogliamo ammettere le criticità»
sabato 16 luglio 2022
19.15
«È veramente penoso assistere alla caduta di stile di alcuni sindacati che non vogliono vedere i veri problemi dei lavoratori e dei pazienti e si nascondono dietro la qualifica di "firmatari di contratti». Queste le parole con cui Nicola Brescia, segretario nazionale dell'Usppi, ha inteso replicare ad una nota (link all'articolo) diffusa da Cgil, Cisl, Uil e Fials a proposito della situazione all'interno del pronto soccorso e più in generale dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie.
«Non si comprende per quale motivo non vogliano ammettere le criticità evidenziate sul presidio ospedaliero di Bisceglie, peraltro riconosciute dal neo Direttore Generale della Asl Bt, che ha incontrato una nostra delegazione in una sessione definita proficua, indicando la strada per la risoluzione delle criticità esistenti ed evidenziate dall'Usppi (barelle inidonee, sedie a rotelle per il trasporto dei pazienti vetuste e pericolose, trasferimenti immotivati di personale Oss» ha aggiunto Brescia.
«I sindacati "struzzo", che tentano quotidianamente di gettare fango sull'Usppi che è costantemente attento alle esigenze dei lavoratori e meno a quelle degli imboscati e nulla facenti, sono spinti dalla preoccupazione di perdere adesioni e consenso da parte di chi comanda, non vogliono evidenziare che tutt'oggi gli infermieri sono costretti a "sbardarsi" fuori dal pronto soccorso» ha sottolineato.
«Peraltro, nella difesa dei diritti dei lavoratori e nell'evidenziare le criticità di luoghi di lavoro non è necessaria una sorta di "certificazione" ed essere firmatari di contratto o la maggiore rappresentatività ma è necessario la rappresentanza, ovvero quel rapporto diretto tra il sindacato e il lavoratore, ciò che stanno perdendo le sigle "firmatarie". Non si conosce neanche la differenza tra maggiore rappresentatività e rappresentanza poiché solo la prima è necessaria nelle fasi della "contrattazione" ma è più semplice sbandierare vecchi slogan per cercare di zittire un sindacato scomodo. Tutto ciò non porterà ad alcun risultato, anzi indurrà i lavoratori dell'ospedale di Bisceglie a scegliere per il loro meglio» ha concluso l'esponente dell'Usppi.
«Non si comprende per quale motivo non vogliano ammettere le criticità evidenziate sul presidio ospedaliero di Bisceglie, peraltro riconosciute dal neo Direttore Generale della Asl Bt, che ha incontrato una nostra delegazione in una sessione definita proficua, indicando la strada per la risoluzione delle criticità esistenti ed evidenziate dall'Usppi (barelle inidonee, sedie a rotelle per il trasporto dei pazienti vetuste e pericolose, trasferimenti immotivati di personale Oss» ha aggiunto Brescia.
«I sindacati "struzzo", che tentano quotidianamente di gettare fango sull'Usppi che è costantemente attento alle esigenze dei lavoratori e meno a quelle degli imboscati e nulla facenti, sono spinti dalla preoccupazione di perdere adesioni e consenso da parte di chi comanda, non vogliono evidenziare che tutt'oggi gli infermieri sono costretti a "sbardarsi" fuori dal pronto soccorso» ha sottolineato.
«Peraltro, nella difesa dei diritti dei lavoratori e nell'evidenziare le criticità di luoghi di lavoro non è necessaria una sorta di "certificazione" ed essere firmatari di contratto o la maggiore rappresentatività ma è necessario la rappresentanza, ovvero quel rapporto diretto tra il sindacato e il lavoratore, ciò che stanno perdendo le sigle "firmatarie". Non si conosce neanche la differenza tra maggiore rappresentatività e rappresentanza poiché solo la prima è necessaria nelle fasi della "contrattazione" ma è più semplice sbandierare vecchi slogan per cercare di zittire un sindacato scomodo. Tutto ciò non porterà ad alcun risultato, anzi indurrà i lavoratori dell'ospedale di Bisceglie a scegliere per il loro meglio» ha concluso l'esponente dell'Usppi.