La caccia agli sporcaccioni a Bisceglie continua: contestate 46 violazioni
23 sono in fase di accertamento. Tra droni, fotocamere e ronde, ecco come procedono
venerdì 17 novembre 2017
14.01
46 violazioni contestate, 23 in fase di accertamento. In tre mesi a Bisceglie , la campagna anti-sporcaccioni di contrasto all'abbandono dei rifiuti su suolo pubblico ha iniziato a dare i suoi frutti.
A dichiararlo in una conferenza stampa a palazzo di Città il 17 novembre, il sindaco facente funzioni Vittorio Fata e il comandante della polizia locale Michele Dell'Olio. Presenti anche gli assessori Gianni Abascià e Paolo Ruggieri.
I dati certi sono questi: l'attività di contrasto sta funzionando dal punto di vista numerico e dell'accresciuta sensibilità della popolazione. I cittadini fanno segnalazioni alle autorità se il vicino inquina indebitamente, le scuole rispondono all'appello del gestore igiene e dell'amministrazione comune, le forze dell'ordine sono vigili e lavorano sia in divisa che in borghese. Poi ci sono i droni, che il collaboratore esterno Michele Miglietti sta facendo funzionare per individuare le zone su cui è più urgente l'intervento umano.
La macchina funziona. Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti, però, continua ad avere un certo rilievo.
Nella pratica chi inquinava (i rifiuti più frequenti sono scarti dell'attività peschiera e gomme di automezzi) continua ad inquinare e non si lascia spaventare se non dall'atto pratico di una sanzione. Ci sono anche i recidivi.
Le ragioni sono tante: in primo luogo, come tutte le battaglie di natura ambientalista, anche questa ha tempi lunghi, in quanto si tratta di riformare mentalità e stili di vita di una intera popolazione. In secondo luogo perché i luoghi di abbandono sono i più svariati, anche se l'agro viene prediletto al centro città. In terzo luogo perchè c'è chi pur multato continua a perseverare e a credere che potrà anche farla franca al pagamento.
C'è poi il dato oggettivo che è difficile avere un rapporto perfetto con i gestori del servizio igiene, perché i continui ricorsi sulla gara d'appalto bandita anni addietro dal comune garantiscono solo precarietà nel servizio.
«Stiamo comunque elevando sanzioni anche a loro, a chi cura l'igiene urbana del comune di Bisceglie, ogni qual volta non tiene fede al contratto sottoscritto. Perché chi ha pagato la Tari è giusto ottenga un servizio adeguato».
Il vicesindaco Vittorio Fata non intende fare sconti a nessuno. È però ben disposto a ringraziare tutti quelli che stanno contribuendo a tenere stretta la morsa: «Ringrazio i cittadini che segnalano, le forze dell'ordine, le scolaresche e i dirigenti scolastici, i collaboratori esterni, le famiglie. Stiamo lavorando per la città e sono contento che la città lo abbia capito».
A dichiararlo in una conferenza stampa a palazzo di Città il 17 novembre, il sindaco facente funzioni Vittorio Fata e il comandante della polizia locale Michele Dell'Olio. Presenti anche gli assessori Gianni Abascià e Paolo Ruggieri.
I dati certi sono questi: l'attività di contrasto sta funzionando dal punto di vista numerico e dell'accresciuta sensibilità della popolazione. I cittadini fanno segnalazioni alle autorità se il vicino inquina indebitamente, le scuole rispondono all'appello del gestore igiene e dell'amministrazione comune, le forze dell'ordine sono vigili e lavorano sia in divisa che in borghese. Poi ci sono i droni, che il collaboratore esterno Michele Miglietti sta facendo funzionare per individuare le zone su cui è più urgente l'intervento umano.
La macchina funziona. Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti, però, continua ad avere un certo rilievo.
Nella pratica chi inquinava (i rifiuti più frequenti sono scarti dell'attività peschiera e gomme di automezzi) continua ad inquinare e non si lascia spaventare se non dall'atto pratico di una sanzione. Ci sono anche i recidivi.
Le ragioni sono tante: in primo luogo, come tutte le battaglie di natura ambientalista, anche questa ha tempi lunghi, in quanto si tratta di riformare mentalità e stili di vita di una intera popolazione. In secondo luogo perché i luoghi di abbandono sono i più svariati, anche se l'agro viene prediletto al centro città. In terzo luogo perchè c'è chi pur multato continua a perseverare e a credere che potrà anche farla franca al pagamento.
C'è poi il dato oggettivo che è difficile avere un rapporto perfetto con i gestori del servizio igiene, perché i continui ricorsi sulla gara d'appalto bandita anni addietro dal comune garantiscono solo precarietà nel servizio.
«Stiamo comunque elevando sanzioni anche a loro, a chi cura l'igiene urbana del comune di Bisceglie, ogni qual volta non tiene fede al contratto sottoscritto. Perché chi ha pagato la Tari è giusto ottenga un servizio adeguato».
Il vicesindaco Vittorio Fata non intende fare sconti a nessuno. È però ben disposto a ringraziare tutti quelli che stanno contribuendo a tenere stretta la morsa: «Ringrazio i cittadini che segnalano, le forze dell'ordine, le scolaresche e i dirigenti scolastici, i collaboratori esterni, le famiglie. Stiamo lavorando per la città e sono contento che la città lo abbia capito».