La casa alla piccola Marianna è un bluff. Parla la pediatra Pierangela Rana
Il medico della bimba ha seguito il caso da vicino e ora denuncia: l'appartamento non è abitabile
martedì 16 maggio 2017
Aveva lanciato un appello al sindaco a gennaio, in cui spiegava che la piccola Marianna, affetta dalla rara Sindrome di Wolf Hirschhorn, aveva urgente necessità di una casa nuova, poiché la casa nel centro storico in cui viveva era priva di ascensore, con scale ripide e strette, a troppi piani per le esigenze di una famiglia speciale come la sua. Marianna, costretta a dormire in cucina perché nessuno spazio di quell'appartamento era adatto a lei, ora ha una casa nuova.
Ma la pediatra biscegliese spiega che "si tratta di un bluff".
Ci scrive con una nuova lettera aperta, per portare a conoscenza di tutti quello che sta accadendo in queste ore. Ovvero che la nuova casa assegnata alla famiglia della bimba non è altro che una nuova illusione. La casa, che è pure dotata di un bagno disabili, manca di tutto il resto: acqua, gas e persino l'agognato ascensore.
Nelle parole di Pierangela Rana, che di seguito riportiamo, tutta la delusione per un sogno che svanisce mentre sembrava essersi avverato:
«Qualcuno ricorderà l'appello al sindaco per la casa a Marianna.
Grande la risonanza, anche grazie ai social, numerosissime attestazioni di solidarietà, indignazione per le condizioni in cui era costretta a vivere quella povera mamma, ansiosa attesa di una risposta del sindaco che, finalmente e non credo per la sua spiccata sensibilità o per la incontenibile propensione al benessere dei più bisognosi, ma semplicemente per la pusillanime inclinazione a tutelare la propria immagine e perché schiacciato con le spalle al muro, sotto gli accecanti riflettori della pubblica opinione, ha stilato un cosiddetto atto monocratico che assegnava la casa alla famiglia di Marianna!
Un plebiscito di consensi, bravo sindaco! Acclamazione pubblica e fumo negli occhi, acquietati gli animi e silenziati i clamori, le attenzioni sono state distratte dal solito quotidiano e il resto è cronaca di ogni giorno. Chi è rimasto a seguire le evoluzioni della storia di Marianna, però, dopo un iniziale entusiasmo, ha visto afflosciarsi le speranze finché oggi, dopo innumerevoli pellegrinaggi al Comune, risposte vaghe e ulteriori illusioni ( ci hanno consegnato delle inutili chiavi ), posso con certezza affermare che si è trattato di un grande bluff! Il perché ve lo racconto in poche parole: la casa è lì, vuota in attesa, ma non è abitabile, non c'è luce, non c'è acqua, non c'è gas, non c'è l'ascensore, fondamentale per Marianna e la sua mamma, insomma è ancora un cantiere, fermo, silenzioso, nessun lavoro ferve più: rimarrà cantiere disabitato e inabitabile finchè l'amministrazione, che tanto si preoccupa di fare belle figure, non stornerà i soldi dalle cazzate che finanzia e non se ne occuperà concretamente, cioè mai, a meno che i soldi non piovano dal cielo, chissà?!?»
Ma la pediatra biscegliese spiega che "si tratta di un bluff".
Ci scrive con una nuova lettera aperta, per portare a conoscenza di tutti quello che sta accadendo in queste ore. Ovvero che la nuova casa assegnata alla famiglia della bimba non è altro che una nuova illusione. La casa, che è pure dotata di un bagno disabili, manca di tutto il resto: acqua, gas e persino l'agognato ascensore.
Nelle parole di Pierangela Rana, che di seguito riportiamo, tutta la delusione per un sogno che svanisce mentre sembrava essersi avverato:
«Qualcuno ricorderà l'appello al sindaco per la casa a Marianna.
Grande la risonanza, anche grazie ai social, numerosissime attestazioni di solidarietà, indignazione per le condizioni in cui era costretta a vivere quella povera mamma, ansiosa attesa di una risposta del sindaco che, finalmente e non credo per la sua spiccata sensibilità o per la incontenibile propensione al benessere dei più bisognosi, ma semplicemente per la pusillanime inclinazione a tutelare la propria immagine e perché schiacciato con le spalle al muro, sotto gli accecanti riflettori della pubblica opinione, ha stilato un cosiddetto atto monocratico che assegnava la casa alla famiglia di Marianna!
Un plebiscito di consensi, bravo sindaco! Acclamazione pubblica e fumo negli occhi, acquietati gli animi e silenziati i clamori, le attenzioni sono state distratte dal solito quotidiano e il resto è cronaca di ogni giorno. Chi è rimasto a seguire le evoluzioni della storia di Marianna, però, dopo un iniziale entusiasmo, ha visto afflosciarsi le speranze finché oggi, dopo innumerevoli pellegrinaggi al Comune, risposte vaghe e ulteriori illusioni ( ci hanno consegnato delle inutili chiavi ), posso con certezza affermare che si è trattato di un grande bluff! Il perché ve lo racconto in poche parole: la casa è lì, vuota in attesa, ma non è abitabile, non c'è luce, non c'è acqua, non c'è gas, non c'è l'ascensore, fondamentale per Marianna e la sua mamma, insomma è ancora un cantiere, fermo, silenzioso, nessun lavoro ferve più: rimarrà cantiere disabitato e inabitabile finchè l'amministrazione, che tanto si preoccupa di fare belle figure, non stornerà i soldi dalle cazzate che finanzia e non se ne occuperà concretamente, cioè mai, a meno che i soldi non piovano dal cielo, chissà?!?»