La Cgil: «Solidarietà alla segretaria provinciale Filcams aggredita a Bisceglie»

D’Alberto e Prasti: «Brutto episodio che condanniamo fermamente. Intervenga il Prefetto»

lunedì 13 gennaio 2020 15.00
Anna Caputi, segretaria provinciale della Filcams-Cgil, sarebbe stata oggetto di un'aggressione verbale e fisica nella mattinata di lunedì 13 gennaio a Bisceglie. È quanto riferisce la Cgil Bat in una nota congiunta a firma del segretario generale Biagio D'Alberto e della segretaria generale della Filcams-Cgil Bat Tina Prasti.

Secondo quanto sostenuto dai referenti dell'organizzazione, la sindacalista sarebbe stata aggredita «mentre accompagnava a lavoro due addetti alla macelleria all'interno di un supermercato di Bisceglie».

I lavoratori, dipendenti di una società che gestisce il reparto esternalizzato della macelleria all'interno del supermercato, «rientravano da un periodo di malattia e sono stati accompagnati dalla sindacalista a lavoro. Una persona ha riferito loro che, per disposizione del titolare della società, non sarebbero potuti rientrare a lavoro. Nel frattempo sono giunti sul posto l'amministratore delegato della società e suo padre, titolare dell'azienda: quest'ultimo ha offeso e aggredito fisicamente la segretaria della Filcams, Anna Caputi. Sono interventi i Carabinieri e la sindacalista si è recata al pronto soccorso» hanno spiegato i due esponenti della Cgil Bat fornendo la loro versione dei fatti,

«È un brutto episodio che condanniamo fermamente. Se ci sono problemi (come sembra che ci siano in questo caso) non si affrontano certamente in questa maniera, bensì sedendosi attorno ad un tavolo e trovando in sede opportuna di contrattazione la quadra. Auguriamo alla segretaria Caputi di rimettersi al più presto e di continuare, certi che lo farà, con sempre più forza e determinazione la sua azione in difesa dei diritti dei lavoratori. Inoltre, oltre all'iter che la giustizia farà visto l'intervento dei Carabinieri e la denuncia fatta, chiediamo anche l'interessamento del Prefetto della Bat in questa spiacevole vicenda» hanno concluso D'Alberto e Prasti.