La doppia preferenza di genere si arena in consiglio regionale

Sembra inevitabile, a questo punto, l'intervento del Governo

mercoledì 29 luglio 2020 10.45
A cura di Vito Troilo
L'istituto della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale pugliese non è stato approvato dal consiglio regionale, convocato a partire dal pomeriggio di martedì 28 luglio fino a notte inoltrata, quando la mancanza del numero legale ha determinato lo scioglimento della riunione. Le diverse assenze tra i banchi della maggioranza di centrosinistra sono risultate decisive per la conclusione anticipata dell'ultima seduta della legislatura.

L'assemblea ha invece deliberato - a scrutinio segreto - un emendamento presentato da Mario Conca (ex 5 Stelle, ora candidato alla presidenza) e Domenico Damascelli (Forza Italia) finalizzato alla modifica delle cause di ineleggibilità con l'aggiunta dei «soggetti nominati a qualunque titolo nella task force della Regione Puglia, che siano alle dirette dipendenze della stessa o che abbiano stipulato contratti di consulenza o collaborazione». Il provvedimento è passato con 28 voti favorevoli e 19 contrari. Diretta conseguenza dell'approvazione è l'ineleggibilità dell'epidemiologo Pierluigi Lopalco, che perciò non potrà candidarsi alle elezioni del 20 e 21 settembre.

Quanto alla doppia preferenza di genere, gli oltre 1950 emendamenti presentati hanno di fatto bloccato i lavori. La proposta dell'andriese Nino Marmo, capogruppo forzista, di ritiro degli emendamenti con approvazione immediata, conferma del rapporto 60-40 tra i due generi nelle liste e mantenimento della sanzione per i contrassegni non in regola con inasprimento a decorrere dalla successiva legislatura non è stata neppure discussa. E il dem Paolo Campo ha commentato: «Piuttosto che stare qui a discutere del nulla è meglio affidarsi a quanto deciderà il Governo». Sembra inevitabile, a questo punto, un intervento diretto del primo ministro Giuseppe Conte.