La Lega serra i ranghi sul territorio in vista delle regionali, Molteni: «Le liste per la Puglia? Le fanno i pugliesi»

Intervista all'ex sottosegretario agli interni: «Qui ci sono attivisti, militanti, dirigenti che hanno creduto nella Lega quand'era al 3% aiutandoci a crescere»

domenica 1 dicembre 2019 9.53
A cura di Vito Troilo
Non solo Emilia-Romagna (e Calabria): la sfida, alle urne, riguarderà anche due regioni dell'Italia meridionale i cui governatori saranno eletti nella primavera 2020. E la Lega ha l'obiettivo, legittimo e tutt'altro che velleitario - intenzioni di voto alla mano - di conquistarle entrambe, ragione per cui sono in corso, in queste settimane, assemblee provinciali sui territori nelle quali fare il punto della situazione e serrare le fila.

Sabato 30 novembre è toccato alla Bat: riunione alla Sala Attimonelli di Andria nel tardo pomeriggio, cena all'Hotel Salsello di Bisceglie mentre domenica 1 dicembre, in mattinata, sarà la volta di Taranto. Guida i lavori Luigi D'Eramo, abruzzese de L'Aquila, riferimento del partito in Puglia. Ci sono alcuni parlamentari leghisti del territorio: il senatore leccese Roberto Marti, il collega della Basilicata Pasquale Pepe, il deputato conversanese Nuccio Altieri. Non manca Giovanni Riviello, da Santeramo, segretario provinciale per la Bat, componente dell'esecutivo provinciale di Bari e socio fondatore Lega Puglia. Fa gli onori di casa, con la consueta simpatia e una parola di riguardo nei confronti di tutti, il biscegliese Rocco Prete, leghista della primissima ora (dal 2013).

«La partecipazione massiccia all'incontro di Andria mi ha sorpreso piacevolmente ed è un segnale molto incoraggiante» ha spiegato Nicola Molteni, 43 anni, canturino, sottosegretario al ministero degli interni nel governo precedente e coordinatore leghista in Campania.

Vincere in Puglia non sarà semplicissimo...
Niente è facile né scontato, soprattutto in politica, ma abbiamo la consapevolezza di poter competere per conquistare la regione proponendo un'alternativa al malgoverno di Emiliano. Mettiamo a disposizione della Puglia un modello di buongoverno collaudato, funzionante e funzionale alle esigenze del suo stupendo territorio, pronto per sprigionare energie positive.

Il procedimento di costruzione delle liste al sud è forse differente rispetto alle regioni settentrionali, nelle quali potete attingere da amministratori locali che hanno già misurato le loro capacità...
Conta più il progetto dei nomi, ne sono convintissimo. Prendo atto, intanto, dell'adesione alla Lega di diversi amministratori anche in Puglia e Campania. L'obiettivo è allargare la base della partecipazione coinvolgendo la società civile. Sia chiaro, perché autonomisti nasciamo e tali restiamo: le liste leghiste per la Puglia le fanno i pugliesi, quelle per la Campania le fanno i campani. Non cominceremo certo adesso a far calare candidature dall'alto, sarebbe contro la nostra natura. Qui ci sono attivisti, militanti, dirigenti che hanno creduto nella Lega quand'era al 3% aiutandoci a crescere: il loro entusiasmo è un valore aggiunto.

Da qualche mese siete all'opposizione in parlamento...
Questo governo non esprime il sentimento della maggioranza degli italiani, mi sembra evidente. Dall'ex Ilva al Mes, per non parlare della manovra: c'è forse un tema sul quale vanno d'accordo? L'unico collante fra loro è quello che li tiene attaccati saldamente alle poltrone nel timore di quello che succederebbe se si restituisse agli italiani la possibilità di votare. Come possono andare avanti a lungo senza una visione chiara di paese? Il rischio è che continuino a far danni in serie.

Non crede che il voto di gennaio in Emilia-Romagna sia stato caricato di significati anche eccessivi?
Come per qualsiasi altra regione, è chiaro che prevalga la rilevanza territoriale ma nascondere una portata nazionale rispetto al risultato dell'Emilia-Romagna non sarebbe corretto. Il centrodestra ha vinto tutte le ultime tornate elettorali e sinceramente non lo si può ritenere un caso.

«Il progetto conta più dei nomi»: intanto bisognerà sciogliere il nodo del candidato presidente in Puglia...
Non sarà difficile, perché la possibilità di scegliere tra diverse opzioni è la prova più evidente del valore attuale di questo centrodestra rinnovata, aperto, differente rispetto al passato, del quale Matteo Salvini è stato proclamato leader dalla folla di piazza San Giovanni.
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