La maggioranza regge sul rendiconto d'esercizio
Il provvedimento è passato senza alcuna fibrillazione in consiglio comunale. Critiche durissime delle opposizioni
martedì 4 giugno 2019
10.00
Tutto secondo copione. La maggioranza ha retto sul primo punto all'ordine del giorno della riunione del consiglio comunale di lunedì 3 giugno: il rendiconto d'esercizio 2018 è stato approvato senza alcuna fibrillazione, com'era logico attendersi di fronte al rischio concreto di un clamoroso scioglimento della massima assise cittadina in caso di mancata deliberazione.
La seduta ha avuto inizio nel pomeriggio, intorno alle 16:30, con l'ennesima, lunghissima, stucchevole e a quanto pare vana discussione riguardo le perpetrate assenze dei tre componenti del collegio dei revisori dei conti, giustificate attraverso comunicazioni pervenute all'ufficio di presidenza. L'ex sindaco Francesco Spina ha anche chiesto un aggiornamento di 24 ore ritenendo «indispensabile la presenza dei revisori in aula sui punti inerenti il bilancio dell'ente», citando l'articolo 32 dello statuto comunale.
Il segretario generale gli ha replicato sostenendo che «il regolamento di contabilità non prevede l'obbligo della presenza. I pareri dei revisori sul rendiconto sono stati resi noti e comunque sono allegati al testo». Apriti cielo. L'esponente di minoranza è saltato sulla poltrona: «Il regolamento non può prevalere sullo statuto comunale. Noi non abbaiamo, mordiamo. Siamo pronti a presentare ricorso al Consiglio di Stato» ha tuonato Spina.
«Non ricordo, da consigliere di opposizione, riunioni alle quali hanno partecipato i revisori dei conti» ha commentato il sindaco Angarano.
Franco Napoletano ha chiesto lo slittamento del primo punto in coda all'ordine del giorno ma la sua mozione è stata respinta dai 14 voti dei consiglieri di maggioranza (13+Angarano, assente il solo Mastrapasqua arrivato successivamente), contro i 9 della minoranza e l'astensione di Casella.
Le opposizioni, compatte, hanno presentato ricorso al Tar Puglia contro la delibera di consiglio comunale n° 33 del 16 aprile - il bilancio di previsione 2019/2021 - per ottenerne l'annullamento ritenendo che il testo sia viziato da «violazioni normative e regolamentari». La notizia è stata comunicata in apertura dell'acceso dibattito sul rendiconto.
Il sindaco Angelantonio Angarano ha relazionato sul rendiconto: «L'avanzo complessivo è di circa 12 milioni di euro, in crescita rispetto agli 11.1 del 2017 e ai 10.4 del 2016. Stiamo facendo un ottimo lavoro sulla razionalizzazione delle spese al fine di rendere il bilancio meno rigido, prestando particolare attenzione alle entrate. Questa sarà un'ottima base per la futura programmazione». Quanto al fondo cassa, «è stato documentato un avanzo di amministrazione di circa 1.4 milioni di euro (dai 10.8 milioni del primo gennaio 2018 ai 12.3 di fine dicembre». Polemiche feroci su un passaggio dell'intervento del primo cittadino: «Abbiamo finanziato la Green Card, la Tari non è aumentata - o meglio, è aumentata selettivamente».
Angarano ha assicurato l'imminente divulgazione del programma dell'estate biscegliese (seppure in evidente ritardo) e confermato la riapertura a settembre del plesso scolastico nel quartiere Salnitro. Sul servizio mensa: «Ci impegneremo a partire con l'erogazione in tempi rapidi rispetto all'inizio del prossimo anno scolastico, migliorando la qualità dei menù. Le tariffe saranno più alte ma scaglionate diversamente».
Critiche molto pesanti dai banchi della minoranza, mentre non sono stati registrati interventi da parte degli esponenti di maggioranza.
«Ci sono debiti fuori bilancio che fate finta di non riconoscere per non andare in predissesto» ha dichiarato Spina senza mezzi termini, aprendo un fuoco di fila cui ha partecipato Rossano Sasso, che ha posto l'accento sulla questione procedurale: «Sindaco, mi sarebbe piaciuto sentire da lei una frase del tipo "Garantisco io" riguardo la presenza dei revisori nelle riunioni del consiglio» ha affermato il leghista, rimarcando (primo in ordine cronologico) a Giuseppe Losapio la mancata formazione della short list per gli incarichi legali, punto forte del più giovane componente dell'assemblea di Palazzo San Domenico in campagna elettorale.
«Quello che dite la mattina non vale la sera. Siete sale, olio, pepe, aceto. Avrei voluto a favore del rendiconto ma non sono in linea con queste menzogne» ha evidenziato Sasso.
Franco Napoletano si è soffermato sul «"J'accuse" del collegio dei revisori dei conti contenuto nella relazione allegata al rendiconto, che sul piano formale e non solo risulta anche più pesante del giudizio già molto negativo dell'opposizione. Quanto alla loro assenza in questa circostanza, sinceramente non me la bevo...» ha sibilato l'ex primo cittadino.
«La situazione contabile sta scappando di mano. Altro che polvere sotto i tappeti: qui sta sparendo il tappeto» ha affermato Napoletano. «I revisori hanno fornito parere favorevole solo perché non ci sono "gravi irregolarità", non perché non ce ne siano affatto! Chi si proclama innovatore non dovrebbe compiere scelte in continuità col passato, specie in termini di debiti fuori bilancio. Non ricordo a memoria, nei tanti anni di presenza in quest'assise, una relazione così grave per i toni e i contenuti. In un anno non avete inaugurato un'opera pubblica».
L'esponente del Pci - Il faro ha osservato: «Credo sia il momento di affidare la delega al bilancio a un assessore competente e in grado di confrontarsi con l'area finanziaria del comune».
Macigni pesanti anche quelli lanciati da Alfonso Russo all'indirizzo del sindaco: «Ti vedo solo, senza l'appoggio che alcuni assessori dovrebbero e potrebbero darti» ha detto il rappresentante del gruppo Nelmodogiusto, chiedendo all'amministrazione interventi in materia di regolamentazione degli esercizi di somministrazione automatica H24.
Incisivo il contributo alla discussione fornito da Vittorio Fata: «Sindaco, il suo intervento non può che lusingarmi visto che il bilancio del 2018 è frutto in buona parte della mia amministrazione e come ha fatto notare, a fine anno si è registrato un avanzo di 1.4 milioni» ha spiegato il predecessore dell'attuale primo cittadino. «Sta continuando a incassare i risultati frutto della programmazione della precedente gestione, anche perché il piano triennale delle opere pubbliche rispecchia le basi poste da noi. Non ho trovato infatti novità di rilievo sul Piano urbanistico generale, sullo stato di attuazione delle Stu (società di trasformazione urbana) e sul Piano delle coste».
Fata ha aggiunto: «Tanto per fare un esempio, durante il mio mandato ho avviato la sperimentazione su via La Spiaggia assumendomi una responsabilità come credo sia doveroso quando si amministra, evitando l'immobilismo. Noto la mancanza di un piano di razionalizzazione per l'utilizzo delle strutture scolastiche dato che in questa fase, grazie alla conclusione di alcuni interventi di riqualificazione derivanti dalle precedenti amministrazioni, ci saranno più spazi disponibili rispetto al fabbisogno della popolazione scolastica. Eppure sarebbe bastato mettere i dirigenti intorno a un tavolo. Siamo in ritardo.
Non c'è alcun riguardo nei confronti della cultura e questo purtroppo mi dispiace. Sono preoccupato, a 40 giorni dal suo svolgimento, per la Festa Patronale: le voci sono tutt'altro che rassicuranti».
Enrico Capurso del Pci, nel corso di un intervento in cui non ha fatto mancare rilievi critici, ha proposto un emendamento, subito condiviso da tutte le opposizioni, volto a destinare circa 50 mila euro di avanzo di amministrazione alla copertura debiti fuori bilancio (come prevede peraltro la legge) e a trasportare 1.2 milioni di euro degli utili di esercizio nel fondo di dotazione dell'ente, facendo propria un'osservazione del collegio dei revisori dei conti.
Il dirigente della ripartizione finanziaria Angelo Pedone ha espresso il suo nulla osta all'emendamento «perché non altera l'equilibrio definito dal rendiconto».
Spina ha cercato di integrare il provvedimento con una mozione tesa a vincolare parte del fondo di riserva 2019 in copertura di alcuni debiti fuori bilancio.
Il sindaco Angarano ha accolto l'emendamento di Capurso («È in linea con gli indirizzi dell'amministrazione») mentre ha motivato ragionevolmente la sua contrarietà alla mozione di Spina: «Lascerei alla giunta la facoltà di esprimersi. Il tema è un po' più delicato e credo sia giusto riservarci quella dotazione, anche perché potrebbero rendersi necessarie misure straordinarie sul fondo rischi contenzioso e sui debiti fuori bilancio che derivano in gran parte da sentenze esecutive come nel caso degli espropri riguardanti la zona 167 e il Pru di San Pietro».
L'emendamento delle minoranze è stato perciò accolto con voto unanime dei presenti, compreso quello del presidente Casella.
Il rendiconto d'esercizio 2018 è stato approvato in tarda serata coi 15 voti favorevoli della maggioranza, i 9 contrari dell'opposizione e l'astensione del presidente.
© riproduzione riservata
La seduta ha avuto inizio nel pomeriggio, intorno alle 16:30, con l'ennesima, lunghissima, stucchevole e a quanto pare vana discussione riguardo le perpetrate assenze dei tre componenti del collegio dei revisori dei conti, giustificate attraverso comunicazioni pervenute all'ufficio di presidenza. L'ex sindaco Francesco Spina ha anche chiesto un aggiornamento di 24 ore ritenendo «indispensabile la presenza dei revisori in aula sui punti inerenti il bilancio dell'ente», citando l'articolo 32 dello statuto comunale.
Il segretario generale gli ha replicato sostenendo che «il regolamento di contabilità non prevede l'obbligo della presenza. I pareri dei revisori sul rendiconto sono stati resi noti e comunque sono allegati al testo». Apriti cielo. L'esponente di minoranza è saltato sulla poltrona: «Il regolamento non può prevalere sullo statuto comunale. Noi non abbaiamo, mordiamo. Siamo pronti a presentare ricorso al Consiglio di Stato» ha tuonato Spina.
«Non ricordo, da consigliere di opposizione, riunioni alle quali hanno partecipato i revisori dei conti» ha commentato il sindaco Angarano.
Franco Napoletano ha chiesto lo slittamento del primo punto in coda all'ordine del giorno ma la sua mozione è stata respinta dai 14 voti dei consiglieri di maggioranza (13+Angarano, assente il solo Mastrapasqua arrivato successivamente), contro i 9 della minoranza e l'astensione di Casella.
Le opposizioni, compatte, hanno presentato ricorso al Tar Puglia contro la delibera di consiglio comunale n° 33 del 16 aprile - il bilancio di previsione 2019/2021 - per ottenerne l'annullamento ritenendo che il testo sia viziato da «violazioni normative e regolamentari». La notizia è stata comunicata in apertura dell'acceso dibattito sul rendiconto.
Il sindaco Angelantonio Angarano ha relazionato sul rendiconto: «L'avanzo complessivo è di circa 12 milioni di euro, in crescita rispetto agli 11.1 del 2017 e ai 10.4 del 2016. Stiamo facendo un ottimo lavoro sulla razionalizzazione delle spese al fine di rendere il bilancio meno rigido, prestando particolare attenzione alle entrate. Questa sarà un'ottima base per la futura programmazione». Quanto al fondo cassa, «è stato documentato un avanzo di amministrazione di circa 1.4 milioni di euro (dai 10.8 milioni del primo gennaio 2018 ai 12.3 di fine dicembre». Polemiche feroci su un passaggio dell'intervento del primo cittadino: «Abbiamo finanziato la Green Card, la Tari non è aumentata - o meglio, è aumentata selettivamente».
Angarano ha assicurato l'imminente divulgazione del programma dell'estate biscegliese (seppure in evidente ritardo) e confermato la riapertura a settembre del plesso scolastico nel quartiere Salnitro. Sul servizio mensa: «Ci impegneremo a partire con l'erogazione in tempi rapidi rispetto all'inizio del prossimo anno scolastico, migliorando la qualità dei menù. Le tariffe saranno più alte ma scaglionate diversamente».
Critiche molto pesanti dai banchi della minoranza, mentre non sono stati registrati interventi da parte degli esponenti di maggioranza.
«Ci sono debiti fuori bilancio che fate finta di non riconoscere per non andare in predissesto» ha dichiarato Spina senza mezzi termini, aprendo un fuoco di fila cui ha partecipato Rossano Sasso, che ha posto l'accento sulla questione procedurale: «Sindaco, mi sarebbe piaciuto sentire da lei una frase del tipo "Garantisco io" riguardo la presenza dei revisori nelle riunioni del consiglio» ha affermato il leghista, rimarcando (primo in ordine cronologico) a Giuseppe Losapio la mancata formazione della short list per gli incarichi legali, punto forte del più giovane componente dell'assemblea di Palazzo San Domenico in campagna elettorale.
«Quello che dite la mattina non vale la sera. Siete sale, olio, pepe, aceto. Avrei voluto a favore del rendiconto ma non sono in linea con queste menzogne» ha evidenziato Sasso.
Franco Napoletano si è soffermato sul «"J'accuse" del collegio dei revisori dei conti contenuto nella relazione allegata al rendiconto, che sul piano formale e non solo risulta anche più pesante del giudizio già molto negativo dell'opposizione. Quanto alla loro assenza in questa circostanza, sinceramente non me la bevo...» ha sibilato l'ex primo cittadino.
«La situazione contabile sta scappando di mano. Altro che polvere sotto i tappeti: qui sta sparendo il tappeto» ha affermato Napoletano. «I revisori hanno fornito parere favorevole solo perché non ci sono "gravi irregolarità", non perché non ce ne siano affatto! Chi si proclama innovatore non dovrebbe compiere scelte in continuità col passato, specie in termini di debiti fuori bilancio. Non ricordo a memoria, nei tanti anni di presenza in quest'assise, una relazione così grave per i toni e i contenuti. In un anno non avete inaugurato un'opera pubblica».
L'esponente del Pci - Il faro ha osservato: «Credo sia il momento di affidare la delega al bilancio a un assessore competente e in grado di confrontarsi con l'area finanziaria del comune».
Macigni pesanti anche quelli lanciati da Alfonso Russo all'indirizzo del sindaco: «Ti vedo solo, senza l'appoggio che alcuni assessori dovrebbero e potrebbero darti» ha detto il rappresentante del gruppo Nelmodogiusto, chiedendo all'amministrazione interventi in materia di regolamentazione degli esercizi di somministrazione automatica H24.
Incisivo il contributo alla discussione fornito da Vittorio Fata: «Sindaco, il suo intervento non può che lusingarmi visto che il bilancio del 2018 è frutto in buona parte della mia amministrazione e come ha fatto notare, a fine anno si è registrato un avanzo di 1.4 milioni» ha spiegato il predecessore dell'attuale primo cittadino. «Sta continuando a incassare i risultati frutto della programmazione della precedente gestione, anche perché il piano triennale delle opere pubbliche rispecchia le basi poste da noi. Non ho trovato infatti novità di rilievo sul Piano urbanistico generale, sullo stato di attuazione delle Stu (società di trasformazione urbana) e sul Piano delle coste».
Fata ha aggiunto: «Tanto per fare un esempio, durante il mio mandato ho avviato la sperimentazione su via La Spiaggia assumendomi una responsabilità come credo sia doveroso quando si amministra, evitando l'immobilismo. Noto la mancanza di un piano di razionalizzazione per l'utilizzo delle strutture scolastiche dato che in questa fase, grazie alla conclusione di alcuni interventi di riqualificazione derivanti dalle precedenti amministrazioni, ci saranno più spazi disponibili rispetto al fabbisogno della popolazione scolastica. Eppure sarebbe bastato mettere i dirigenti intorno a un tavolo. Siamo in ritardo.
Non c'è alcun riguardo nei confronti della cultura e questo purtroppo mi dispiace. Sono preoccupato, a 40 giorni dal suo svolgimento, per la Festa Patronale: le voci sono tutt'altro che rassicuranti».
Enrico Capurso del Pci, nel corso di un intervento in cui non ha fatto mancare rilievi critici, ha proposto un emendamento, subito condiviso da tutte le opposizioni, volto a destinare circa 50 mila euro di avanzo di amministrazione alla copertura debiti fuori bilancio (come prevede peraltro la legge) e a trasportare 1.2 milioni di euro degli utili di esercizio nel fondo di dotazione dell'ente, facendo propria un'osservazione del collegio dei revisori dei conti.
Il dirigente della ripartizione finanziaria Angelo Pedone ha espresso il suo nulla osta all'emendamento «perché non altera l'equilibrio definito dal rendiconto».
Spina ha cercato di integrare il provvedimento con una mozione tesa a vincolare parte del fondo di riserva 2019 in copertura di alcuni debiti fuori bilancio.
Il sindaco Angarano ha accolto l'emendamento di Capurso («È in linea con gli indirizzi dell'amministrazione») mentre ha motivato ragionevolmente la sua contrarietà alla mozione di Spina: «Lascerei alla giunta la facoltà di esprimersi. Il tema è un po' più delicato e credo sia giusto riservarci quella dotazione, anche perché potrebbero rendersi necessarie misure straordinarie sul fondo rischi contenzioso e sui debiti fuori bilancio che derivano in gran parte da sentenze esecutive come nel caso degli espropri riguardanti la zona 167 e il Pru di San Pietro».
L'emendamento delle minoranze è stato perciò accolto con voto unanime dei presenti, compreso quello del presidente Casella.
Il rendiconto d'esercizio 2018 è stato approvato in tarda serata coi 15 voti favorevoli della maggioranza, i 9 contrari dell'opposizione e l'astensione del presidente.
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