La pioggia non ferma l'energia di Teresa De Sio
In piazza il pubblico canta all'unisono il sentito omaggio all'amico Pino Daniele
lunedì 4 settembre 2017
8.05
Non è stata proprio come ce la si aspettava, questa chiosa dell'estate in piazza Vittorio Emanuele.
Complice il cattivo tempo che ha messo in dubbio fino all'ultimo lo spettacolo, un pubblico sparuto e infreddolito e un'acustica adatta ad altri numeri che rimbalzava ovunque, l'ultimo appuntamento del Luce Festival e dell'estate biscegliese ha lasciato l'amaro in bocca a quanti se l'erano immaginato diversamente.
Il concerto dedica a Pino Daniele di Teresa De Sio, però, c'è stato perché, maltempo o meno, le promesse sono promesse. Al pubblico biscegliese che aveva fatto presente che il palco per Massimo Ranieri era stato già in parte pagato con fondi comunali, lo spettacolo gratuito in piazza Vittorio Emanuele II del 3 settembre era stato garantito e si doveva fare.
Così è andata.
Chi vi ha preso parte perché voleva esserci, comunque, non ha perso l'occasione per rendere omaggio a quella Napoli della canzone che non ha mai lesinato grandi artisti e capolavori in musica e parole.
Il pubblico ha apprezzato lo sforzo dell'artista, non pienamente in forma, e della sua squadra per tutta la durata dell'evento. Tamburelli, sorriso e voce graffiante, dal conto suo Teresa De Sio non si è fatta negare, raccontando, come da scaletta, i migliori successi di sempre dell'amico bluesman a cui è ancora devota.
In scaletta "Je So' Pazza" (Je So' Pazzo), "Ninnarella", 'O Scarrafone", "Bella 'mbriana", "Lazzari felici", "Serenata a fronn' e limone", "Quanno chiove", "Notte che se ne va", "Un angolo di cielo", "Fatte 'na pizza", "Chi tiene 'o mare", "Ninnananinnanoè", "Tutta n'ata storia", "Alleria", "Viento", "Napule è", e un brano inedito, "'O jammone", ossia "il capo", la sua dedica speciale al compaesano collega di palco e di glorie.
Lo spettacolo è un mix di folk e rock mai scontato, molto personale. In questo viaggio che dura quarant'anni e si fa spaccato di un intero mondo musicale, la De Sio si cimenta ogni volta in una vera e propria riscrittura che pare citare più che fare la cover all'originale.
«Quando ho deciso di intraprendere una passeggiata nella musica di Pino Daniele, molti mi hanno dato della pazza» racconta la cantautrice, che con questo progetto ha segnato il suo ritorno sulle scene a distanza di cinque anni dal suo ultimo lavoro ("Tutto cambia" del 2011).
Alla brigantessa non manca la grinta, i musicisti sono tutti di prim'ordine, i brani sono quelli che per oltre quarant'anni hanno fatto la storia della musica italiana nel mondo, grazie ad un artista che ancora oggi nessuno si azzarda a mettere in discussione.
E così per Pino e Teresa anche la pioggia si è messa da parte, lasciando spazio all'energia e all'anima popolare di un Sud che non vuole farsi dimenticare.
Complice il cattivo tempo che ha messo in dubbio fino all'ultimo lo spettacolo, un pubblico sparuto e infreddolito e un'acustica adatta ad altri numeri che rimbalzava ovunque, l'ultimo appuntamento del Luce Festival e dell'estate biscegliese ha lasciato l'amaro in bocca a quanti se l'erano immaginato diversamente.
Il concerto dedica a Pino Daniele di Teresa De Sio, però, c'è stato perché, maltempo o meno, le promesse sono promesse. Al pubblico biscegliese che aveva fatto presente che il palco per Massimo Ranieri era stato già in parte pagato con fondi comunali, lo spettacolo gratuito in piazza Vittorio Emanuele II del 3 settembre era stato garantito e si doveva fare.
Così è andata.
Chi vi ha preso parte perché voleva esserci, comunque, non ha perso l'occasione per rendere omaggio a quella Napoli della canzone che non ha mai lesinato grandi artisti e capolavori in musica e parole.
Il pubblico ha apprezzato lo sforzo dell'artista, non pienamente in forma, e della sua squadra per tutta la durata dell'evento. Tamburelli, sorriso e voce graffiante, dal conto suo Teresa De Sio non si è fatta negare, raccontando, come da scaletta, i migliori successi di sempre dell'amico bluesman a cui è ancora devota.
In scaletta "Je So' Pazza" (Je So' Pazzo), "Ninnarella", 'O Scarrafone", "Bella 'mbriana", "Lazzari felici", "Serenata a fronn' e limone", "Quanno chiove", "Notte che se ne va", "Un angolo di cielo", "Fatte 'na pizza", "Chi tiene 'o mare", "Ninnananinnanoè", "Tutta n'ata storia", "Alleria", "Viento", "Napule è", e un brano inedito, "'O jammone", ossia "il capo", la sua dedica speciale al compaesano collega di palco e di glorie.
Lo spettacolo è un mix di folk e rock mai scontato, molto personale. In questo viaggio che dura quarant'anni e si fa spaccato di un intero mondo musicale, la De Sio si cimenta ogni volta in una vera e propria riscrittura che pare citare più che fare la cover all'originale.
«Quando ho deciso di intraprendere una passeggiata nella musica di Pino Daniele, molti mi hanno dato della pazza» racconta la cantautrice, che con questo progetto ha segnato il suo ritorno sulle scene a distanza di cinque anni dal suo ultimo lavoro ("Tutto cambia" del 2011).
Alla brigantessa non manca la grinta, i musicisti sono tutti di prim'ordine, i brani sono quelli che per oltre quarant'anni hanno fatto la storia della musica italiana nel mondo, grazie ad un artista che ancora oggi nessuno si azzarda a mettere in discussione.
E così per Pino e Teresa anche la pioggia si è messa da parte, lasciando spazio all'energia e all'anima popolare di un Sud che non vuole farsi dimenticare.