La poetessa Antonella Pagano ospite venerdì della mostra "Omaggio alla bellezza"
In "Codex pulchritudinis" fonderà alcuni suoi componimenti in armonia con l'arte dei tre artisti che esporranno nella mostra
giovedì 23 agosto 2018
8.33
Sarà la poetessa materana Antonella Pagano una delle prestigiose protagoniste della mostra itinerante ''Omaggio alla bellezza'' evento con gli artisti Luigi Basile, Cataldo Mastrorilli ed Enzo Morelli in programma venerdì 24 agosto alle ore 20:00.
Inaugurata lunedì 20, la mostra è viaggio poetico e pittorico attraverso la bellezza, fra le tele di tre grandi artisti nel comune proposito di promuovere la pace attraverso la cooperazione intellettuale. La rassegna è ospitata presso il Museo Diocesano di Bisceglie fino al 26 agosto e promossa dal Club per l'UNESCO di Bisceglie nell'ambito del programma "Agire l'Agenda 2030" nel 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
In "Codex pulchritudinis" la poliedrica poetessa Pagano fonderà alcuni suoi componimenti in armonia con l'arte dei tre artisti che esporranno nella mostra, raccontando attraverso la sua creatività la bellezza delle donne, la femminilità e la straordinaria forza insita in ognuna. L'evento s'inserisce nell'obiettivo strategico "Donna" che la presidente del Club biscegliese UNESCO Pina Catino ha ideato e realizzato.
Pagano ha evidenziato, in un'intervista, la sintonia con la città di Bisceglie e l'incanto del Museo Diocesano (luogo che contribuisce a fare della nostra nazione un contenitore di arte e bellezza). «Tenterò di parlare della bellezza della femminilità, il greve della notte che è generazione, quel morire alla luce e il prepararsi alla luce prossima, l'aurora del parto, l'alba della nuova vita, della nuova sillaba, della nuova parola, della nuova nota e del pentagramma che le accoglie tutte.
Quindi della meraviglia delle stagioni con cui la Natura si fa maestra della sartoria originaria, la più antica, la prima, la sartoria nella quale crea gli abiti stupendi con cui riconosciamo le quattro stagioni; come veste i suoi alberi, i prati, le vette, le valli. E poi, dai dipinti coloratissimi che ritraggono la quotidianità degli uomini e dei contesti nei quali essi si muovono, nei quali agiscono, cogliere le parole con cui comunicano, con cui risuonano in questo universo che ha bisogno di parole belle, colorate, dense di senso, di coerenza tra detto e fatto, di nobiltà di pensiero e soprattutto di nobiltà di gesto. Infine m'immergerò nelle chiome degli ulivi, di quel mondo di ulivi che il pennello e il tratto di uno dei tre artisti ha creato per raccontare l'Uomo.
Quei tronchi che abbracciano se stessi, che a volte sono antropomorfi, pluriantropomorfi, che svettano non in solitaria rettitudine da cipresso, ma in una danza in cui tronchi e chiome attraggono, abbracciano cielo e aria, fanno musica insieme. Ogni foglia una nota e nell'insieme l'orchestra d'una chioma orante, cantante, colloquia con le altre chiome e con la terra, il vento, il cielo, il mare e gli uomini».
Inaugurata lunedì 20, la mostra è viaggio poetico e pittorico attraverso la bellezza, fra le tele di tre grandi artisti nel comune proposito di promuovere la pace attraverso la cooperazione intellettuale. La rassegna è ospitata presso il Museo Diocesano di Bisceglie fino al 26 agosto e promossa dal Club per l'UNESCO di Bisceglie nell'ambito del programma "Agire l'Agenda 2030" nel 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
In "Codex pulchritudinis" la poliedrica poetessa Pagano fonderà alcuni suoi componimenti in armonia con l'arte dei tre artisti che esporranno nella mostra, raccontando attraverso la sua creatività la bellezza delle donne, la femminilità e la straordinaria forza insita in ognuna. L'evento s'inserisce nell'obiettivo strategico "Donna" che la presidente del Club biscegliese UNESCO Pina Catino ha ideato e realizzato.
Pagano ha evidenziato, in un'intervista, la sintonia con la città di Bisceglie e l'incanto del Museo Diocesano (luogo che contribuisce a fare della nostra nazione un contenitore di arte e bellezza). «Tenterò di parlare della bellezza della femminilità, il greve della notte che è generazione, quel morire alla luce e il prepararsi alla luce prossima, l'aurora del parto, l'alba della nuova vita, della nuova sillaba, della nuova parola, della nuova nota e del pentagramma che le accoglie tutte.
Quindi della meraviglia delle stagioni con cui la Natura si fa maestra della sartoria originaria, la più antica, la prima, la sartoria nella quale crea gli abiti stupendi con cui riconosciamo le quattro stagioni; come veste i suoi alberi, i prati, le vette, le valli. E poi, dai dipinti coloratissimi che ritraggono la quotidianità degli uomini e dei contesti nei quali essi si muovono, nei quali agiscono, cogliere le parole con cui comunicano, con cui risuonano in questo universo che ha bisogno di parole belle, colorate, dense di senso, di coerenza tra detto e fatto, di nobiltà di pensiero e soprattutto di nobiltà di gesto. Infine m'immergerò nelle chiome degli ulivi, di quel mondo di ulivi che il pennello e il tratto di uno dei tre artisti ha creato per raccontare l'Uomo.
Quei tronchi che abbracciano se stessi, che a volte sono antropomorfi, pluriantropomorfi, che svettano non in solitaria rettitudine da cipresso, ma in una danza in cui tronchi e chiome attraggono, abbracciano cielo e aria, fanno musica insieme. Ogni foglia una nota e nell'insieme l'orchestra d'una chioma orante, cantante, colloquia con le altre chiome e con la terra, il vento, il cielo, il mare e gli uomini».