La Puglia si conferma in zona gialla: i dati del nuovo monitoraggio
Resta la pressione sul sistema ospedaliero, ma numeri ancora lontani dal rischio area arancione
domenica 30 gennaio 2022
7.51
Dopo il passaggio dall'area bianca nella scorsa settimana, la Puglia si è confermata in zona gialla. Pubblicata nelle scorse ore la nuova ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza, che non ha apportato alcuna modifica sui colori sull'intero territorio nazionale.
Secondo il nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità sugli effetti della pandemia, il trend non è cambiato: l'incidenza dei casi è in fase di calo, così come la curva epidemiologica in sé, e la pressione sul sistema ospedaliero resta importante e da tenere sotto controllo. La Regione del governatore Michele Emiliano è praticamente a un bivio con il tasso di occupazione dei posti letto, che supera i limiti imposti dal Governo per l'area bianca ma è ancora lontana dal rischio di un inserimento in zona arancione.
«Il numero di casi notificati da Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e dalla provincia autonoma di Bolzano risentono di un forte ritardo di notifica dovuto a difficoltà tecnico-organizzative e alla forte pressione sui servizi sanitari. La lieve diminuzione dell'incidenza settimanale a livello nazionale si spiega "anche verosimilmente" con "la forte sottonotifica"» è precisato nel bollettino dell'Iss.
Secondo il nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità sugli effetti della pandemia, il trend non è cambiato: l'incidenza dei casi è in fase di calo, così come la curva epidemiologica in sé, e la pressione sul sistema ospedaliero resta importante e da tenere sotto controllo. La Regione del governatore Michele Emiliano è praticamente a un bivio con il tasso di occupazione dei posti letto, che supera i limiti imposti dal Governo per l'area bianca ma è ancora lontana dal rischio di un inserimento in zona arancione.
«Il numero di casi notificati da Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e dalla provincia autonoma di Bolzano risentono di un forte ritardo di notifica dovuto a difficoltà tecnico-organizzative e alla forte pressione sui servizi sanitari. La lieve diminuzione dell'incidenza settimanale a livello nazionale si spiega "anche verosimilmente" con "la forte sottonotifica"» è precisato nel bollettino dell'Iss.