"La scuola delle mogli" di Arturo Cirillo apre la stagione di Sistema Garibaldi
Debutto col botto per il cartellone ideato dal direttore artistico Carlo Bruni
martedì 10 dicembre 2019
Reduce dai successi nei maggiori teatri italiani, toccherà anche Bisceglie una delle commedie più sorprendenti e accattivanti del regista Arturo Cirillo: "La scuola delle mogli" di Molière, nella traduzione di Cesare Garboli. Lo spettacolo - ouverture ufficiale della stagione 2019-2020 di Sistema Garibaldi, intitolata "Cose dell'altro mondo" - andrà in scena al Teatro Politeama Italia di Bisceglie venerdì 13 dicembre alle ore 21.
"La scuola delle mogli" è una commedia sapiente e di sorprendente maturità, dalla quale traspare tutta l'amarezza degli ultimi lavori di Molière, caratterizzati da una modernità incredibilmente attuale nei giorni nostri.
Una produzione targata Marche Teatro, Teatro dell'Elfo e Teatro Stabile di Napoli. In scena Valentina Picello, Giacomo Vigentini, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo e Arturo Cirillo (nella doppia veste di attore e regista).
Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Il tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi. Una commedia "alla Plauto" che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull'amore. Dove si dice che la natura da maggiore felicità che non le regole sociali, che gli uomini si sono dati. Dove il cuore, senza saperlo insegna molto di più di qualsiasi scuola. Dove Molière riesce a guardarsi senza pietismo, senza assolversi, ma anzi rappresentandosi come il più colpevole di tutti, il più spregevole (ma forse anche il più innamorato), riuscendo ancora una volta a farci ridere di noi stessi, delle nostre debolezze ed incompiutezze, della miseria di essere uomini.
"La scuola delle mogli" è una commedia sapiente e di sorprendente maturità, dalla quale traspare tutta l'amarezza degli ultimi lavori di Molière, caratterizzati da una modernità incredibilmente attuale nei giorni nostri.
Una produzione targata Marche Teatro, Teatro dell'Elfo e Teatro Stabile di Napoli. In scena Valentina Picello, Giacomo Vigentini, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo e Arturo Cirillo (nella doppia veste di attore e regista).
Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Il tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi. Una commedia "alla Plauto" che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull'amore. Dove si dice che la natura da maggiore felicità che non le regole sociali, che gli uomini si sono dati. Dove il cuore, senza saperlo insegna molto di più di qualsiasi scuola. Dove Molière riesce a guardarsi senza pietismo, senza assolversi, ma anzi rappresentandosi come il più colpevole di tutti, il più spregevole (ma forse anche il più innamorato), riuscendo ancora una volta a farci ridere di noi stessi, delle nostre debolezze ed incompiutezze, della miseria di essere uomini.