Le librerie ai tempi del Coronavirus: Abbraccio alla vita
La difficile scelta di continuare a rimanere chiusi al pubblico
venerdì 17 aprile 2020
11.31
Una scelta di cuore. Nonostante l'ultimo decreto permettesse alle librerie di riaprire, il bookstore "Abbraccio alla vita" di via XXIV maggio continuerà a rimanere chiuso al pubblico. Così, in un'intervista a BisceglieViva, Massimo Valente ha voluto spiegare le ragioni di questa decisione. Tanta la difficoltà psicologica a dover mantenere le distanze sociali dai propri lettori, sia grandi che - soprattutto - piccoli.
Come libreria, avete preferito continuare a rimanere chiusi al pubblico. Come mai questa decisione?
«Abbraccio alla vita, come giustifica il nome, abbraccia la vita in tutte le sue forme: sarebbe una contraddizione aprire senza poter abbracciare chi varca quella porta. Inoltre la nostra è una libreria in cui i bambini entrano anche per giocare, per incontrarsi, per fare nuove amicizie: sarebbe troppo triste e irreale spiegare che non si possono toccare fra loro. In questa situazione è impossibile lavorare in serenità senza vanificare gli sforzi che abbiamo fatto finora».
Nonostante la vostra presa di posizione, ritenete giusta la scelta del governo di concedere la riapertura alle librerie?
«Riteniamo che il governo abbia dimostrato attenzione nei confronti della cultura e delle librerie. Tuttavia, piuttosto che farci riaprire senza clienti, avrebbe potuto approfittare della situazione per offrire un supporto più concreto alle piccole librerie indipendenti, per favorire la vendita dei libri contro i grandi competitors come Amazon».
Come state vivendo questo periodo di quarantena? Avete lanciato iniziative per non lasciare soli i lettori?
«La società proprietaria della libreria si occupa di commercio elettronico dal 1998, prima ancora che nascesse Google. Siamo in grado di spedire ovunque. I nostri punti di forza sono le relazioni interpersonali e la consulenza che stiamo continuando a fare per telefono o con le le varie chat che abbiamo attive. Siamo costantemente operativi e pronti a offrire consigli su qualsiasi prodotto della libreria e rispondiamo in tempo reale a messaggi e chiamate. Le consegne a domicilio e le spedizioni ottemperano al bisogno di leggere, fortunatamente diffuso tra i nostri cittadini».
Quanto credi che ciò che sta ora accadendo possa influenzare il mercato dei libri, quando tutto sarà tornato alla normalità?
«Probabilmente il settore editoriale subirà delle perdite, come tutti i settori. Tuttavia ci piace essere positivi, quindi potrebbe anche accadere che sempre più persone riscoprano il valore e la bellezza della lettura che in questi giorni ci sta facendo compagnia e ci fa sentire meno soli».
In un momento così difficile, quale consiglio ti senti di dare ai lettori?
«Farsi trasportare dalle nostre parole e di farsi accompagnare dalla magia della lettura. La bellezza è l'unica arma che abbiamo per sconfiggere l'ansia e l'angoscia che la televisione cerca in tutti i modi di alimentare».
Come libreria, avete preferito continuare a rimanere chiusi al pubblico. Come mai questa decisione?
«Abbraccio alla vita, come giustifica il nome, abbraccia la vita in tutte le sue forme: sarebbe una contraddizione aprire senza poter abbracciare chi varca quella porta. Inoltre la nostra è una libreria in cui i bambini entrano anche per giocare, per incontrarsi, per fare nuove amicizie: sarebbe troppo triste e irreale spiegare che non si possono toccare fra loro. In questa situazione è impossibile lavorare in serenità senza vanificare gli sforzi che abbiamo fatto finora».
Nonostante la vostra presa di posizione, ritenete giusta la scelta del governo di concedere la riapertura alle librerie?
«Riteniamo che il governo abbia dimostrato attenzione nei confronti della cultura e delle librerie. Tuttavia, piuttosto che farci riaprire senza clienti, avrebbe potuto approfittare della situazione per offrire un supporto più concreto alle piccole librerie indipendenti, per favorire la vendita dei libri contro i grandi competitors come Amazon».
Come state vivendo questo periodo di quarantena? Avete lanciato iniziative per non lasciare soli i lettori?
«La società proprietaria della libreria si occupa di commercio elettronico dal 1998, prima ancora che nascesse Google. Siamo in grado di spedire ovunque. I nostri punti di forza sono le relazioni interpersonali e la consulenza che stiamo continuando a fare per telefono o con le le varie chat che abbiamo attive. Siamo costantemente operativi e pronti a offrire consigli su qualsiasi prodotto della libreria e rispondiamo in tempo reale a messaggi e chiamate. Le consegne a domicilio e le spedizioni ottemperano al bisogno di leggere, fortunatamente diffuso tra i nostri cittadini».
Quanto credi che ciò che sta ora accadendo possa influenzare il mercato dei libri, quando tutto sarà tornato alla normalità?
«Probabilmente il settore editoriale subirà delle perdite, come tutti i settori. Tuttavia ci piace essere positivi, quindi potrebbe anche accadere che sempre più persone riscoprano il valore e la bellezza della lettura che in questi giorni ci sta facendo compagnia e ci fa sentire meno soli».
In un momento così difficile, quale consiglio ti senti di dare ai lettori?
«Farsi trasportare dalle nostre parole e di farsi accompagnare dalla magia della lettura. La bellezza è l'unica arma che abbiamo per sconfiggere l'ansia e l'angoscia che la televisione cerca in tutti i modi di alimentare».