Le posizioni di Libera il Futuro su igiene urbana e mense scolastiche

«Zero trasparenza, futuro incerto e servizi sul filo del rasoio»

domenica 22 dicembre 2024 12.10
«Ci spiace disturbare le passerelle natalizie di quest'Amministrazione, ma ci sono due vicende che ci preoccupano e che la Befana non potrà risolvere: il destino del servizio di refezione scolastica per il 2025 e quello del servizio di igiene urbana», queste le parole degli esponenti del Movimento civico Libera il futuro.

«Sul primo fronte evidenziamo l'ennesimo affidamento diretto alla ditta Pastore, aggiudicataria del vecchio appalto per la mensa scolastica, che per la seconda volta in poco più di due mesi si è vista commissionare il servizio di refezione con affidamento al di sotto della soglia comunitaria».

«Si sta navigando a vista; - commenta Enzo Amendolagine - questo nuovo affidamento diretto dovrebbe garantire il servizio fino al massimo a gennaio. E poi? Non è stata avviata ancora la gara ad evidenza pubblica per l' affidamento del servizio in concessione. Ci saranno altri affidamenti sotto soglia? E questo spezzatino, in gergo giuridico definito frazionamento artificioso d'appalto (vietato dal Codice), non profuma di illeggittimità?»

«Nelle premesse della nuova determinazione dirigenziale si motiva l'affidamento alla solita ditta anche per la qualità del servizio offerto nel precedente appalto; - continua Amendolagine - ma le informazioni sull'effettiva qualità del servizio dove sarebbero state attinte? I report sulla qualità del cibo inviati dalle scuole sono stati analizzati attentamente?»

«Siamo preoccupati: si riuscirà a coprire l'anno scolastico in corso e a garantire la serena prosecuzione del tempo pieno a scuola? Gli studenti subiranno altri stop? Se non si riuscisse a chiudere la procedura della gara per la concessione nemmeno in tempi utili per il prossimo anno scolastico, che strada ci si immagina? Visti i precedenti, non ci aspettiamo nulla di buono per famiglie e lavoratori delle mensa costretti a vivere sempre sul filo del rasoio».

«Sull'igiene urbana - rincara Vincenzo Arena - stiamo messi anche peggio della mensa scolastica. Paghiamo una TARI spropositata e lo stato di sporcizia della nostra città è imbarazzante. L'impunità (nonostante le tanto sventolate videocamere e ora le fototrappole) di chi indifferenzia regna sovrana. La mappatura a tappeto degli evasori TARI dov'è?».

«A novembre 2024 - sottolinea Arena - a Trani, Barletta, Andria, Canosa siamo anche oltre il 70% di raccolta differenziata. Mentre a Bisceglie non abbiamo nemmeno la decenza di renderli disponibili i dati sulla raccolta differenziata. L'Osservatorio regionale dei rifiuti non riporta alcun dato del 2024 per Bisceglie. Solo grazie al nostro accesso civico in primavera abbiamo saputo che a maggio la percentuale di differenziata si aggirava intorno al 63%. Evviva!»

«Per provare a far chiarezza - annuncia Arena - abbiamo presentato altre istanze di accesso civico. Abbiamo chiesto: i dati della differenziata di tutto il 2024, i numeri sulle erogazioni dei singoli servizi oggetto di appalto, quali e quante penali siano state irrogate alle società che gestiscono il servizio per inadempienza o altre motivazioni, quante e quali segnalazioni sono arrivate dai cittadini e quante ne sono state risolte, qual è il destino del servizio per il prossimo futuro. Si sta lavorando al nuovo capitolato di gara?».

«Anche i lavoratori che garantiscono il servizio di igiene urbana - insiste Arena - meritano di sapere il futuro che li aspetta. Oggi il Comune ha fatto solo il proprio dovere coprendo gli stipendi e le tredicesime con l'intervento sostitutivo previsto dalla legge. Ma quale sarà la sorte della compagine societaria che gestisce il servizio oggi? Quale è la sua reale solidità?»

«È tempo, per il bene di tutti, cittadini e lavoratori, che su questo fronte si agisca con il massimo livello di trasparenza. Magari iniziando a rispondere ai nostri accessi civici inevasi da due anni (ricorreremo appena possibile e operativo al difensore civico regionale)».

«La prossima gara dovrà prevedere - conclude Arena - requisiti di partecipazione anche più stringenti degli standard minimi previsti per legge e uno 'stato di salute' certificato delle imprese partecipanti anche più che cristallino. Che poi queste cose le richiedano oggi redivivi Masanielli come l'ex assessore all'igiene urbana Naglieri, è un caso singolarissimo che fa sorridere. Ma questa è un'altra storia!».