Legambiente contro la cementificazione dell'ex Bi Marmi

«L'amministrazione Angarano si ricordi degli impegni assunti in campagna elettorale»

giovedì 30 maggio 2019 13.50
«In barba alle promesse elettorali sul consumo di suolo zero da parte della coalizione che amministra Bisceglie, in spregio nei confronti di un'area cittadina che andrebbe riqualificata in modo sostenibile, con assoluto menefreghismo verso i soggetti con i quali confrontarsi a tutti i livelli e a due settimane dall'annunciato inizio delle verifiche sul Piano urbanistico generale coi cittadini e le loro rappresentanze, l'amministrazione Angarano porterà all'approvazione, in consiglio comunale, la lottizzazione di un'importante area immediatamente a ridosso del mare».

Parole severe, quelle di Alessandro Di Gregorio, presidente della sezione biscegliese di Legambiente, alla luce della notizia dell'inserimento, fra i punti all'ordine del giorno della massima assise cittadina - che si riunirà venerdì 31 maggio - dell'approvazione del piano di lottizzazione della maglia 165 del Piano regolatore generale zona omogenea C3.

«Questa amministrazione, come la gatta "chiagne e futte", dichiara solo a parole di voler collaborare con le associazioni ambientaliste e con coloro che hanno a cuore i destini della città e dell'ambiente ma, di fatto mette in campo sporadiche e isolate iniziative che poco smuovono il grave degrado ambientale in cui versa Bisceglie.
Un altro pezzo della città sarà cementificato come se quello abitativo fosse un problema» ha aggiunto.

Legambiente ha rivolto un appello «a coloro che amano Bisceglie e l'ambiente e vedono lo sviluppo turistico di quell'area come un'opportunità che si concretizza con una visione sostenibile e non speculativa dell'ultima zona da salvaguardare. Ultimo polmone verde, ultimo mare da valorizzare.

Ci rivolgiamo a tutte le associazioni, ai cittadini, alle forze politiche sane e non appiattite a logiche puramente speculative, affinché si inneschi la ferma condanna verso questo atto che ha sapore di prevaricazione, antidemocraticità e spregio verso il territorio.

E in ultimo, chiediamo ad Angelantonio Angarano di ricredersi e ricordarsi delle promesse elettorali in tema ambientalista (e non), rimaste sulla carta» ha concluso Di Gregorio.