Lotta senza quartiere tra i referenti dei clan Di Cosola e Capriati

Bisceglie nel rapporto semestrale sulla criminalità della Direzione Investigativa Antimafia

martedì 23 luglio 2019 00.00
La recrudescenza dei fenomeni criminali è il dato più eloquente e incontrovertibile - relativo a Bisceglie - contenuto nel rapporto della Direzione investigativa antimafia per il secondo semestre del 2018. La lotta senza quartiere tra i referenti territoriali dei clan baresi Di Cosola e Capriati per il controllo delle piazze di spaccio delle sostanze stupefacenti ha assunto connotati sempre più espliciti.

L'onda lunga degli omicidi De Gennaro e Valente, avvenuti rispettivamente nei mesi di giugno e agosto del 2017, si è protratta anche l'anno successivo, oltre che nel primo semestre del 2019.

La rivalità tra i componenti delle due cosche contrapposte è la principale causa delle tensioni sul territorio. Il secondo semestre del 2018 è stato caratterizzato dal tentato omicidio, il 19 luglio, di un uomo del gruppo Valente (legato agli Amoruso, a loro volta affiliati al clan Capriati), con ogni probabilità opera di appartenenti al gruppo Cuocci (vicini ai Di Cosola e considerati responsabili dell'omicidio di Girolamo Valente l'8 agosto 2017 in via Ruvo). L'operazione "Pandora" ha permesso di sgominare parte della compagine Amoruso-Valente.

Il 18 dicembre 2018, in zona San Pietro, i Carabinieri di Bari sono intervenuti a seguito del ferimento di un giovane pregiudicato di origine ucraina all'indirizzo del quale sono stati scaricati, da ignoti, cinque colpi di pistola. Lo stesso individuo, il 25 aprile 2019, non ha esitato a sparare contro il comandante della Tenenza dei Carabinieri di Bisceglie, fortunatamente senza riuscire a colpirlo, pur di sfuggire a un controllo.

Diversi gli episodi ritenuti dagli inquirenti collegati alla battaglia tra le due fazioni per la gestione del traffico di droga: il 26 ottobre scorso i Carabinieri hanno arrestato un soggetto in possesso di 11 kg di marijuana, 1 kg di hashish e 10 grammi di cocaina mentre il 26 febbraio 2019 l'operazione "Educazione criminale" ha consentito l'esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare e svelato un ingente spaccio alla luce del giorno in via Trento, a pochi passi da Palazzo San Domenico.

La delinquenza nella Bat, al pari del foggiano e del barese, è connotata da una spiccata professionalità nella pianificazione delle attività criminali e nella gestione delle risorse, oltre che dalla propensione alla mobilità sull'intero territorio regionale e nazionale. Nel secondo semestre del 2018 si è registrata la recrudescenza dei reati predatori, tra cui spiccano le rapine ai portavalori e ai Tir, oggetto di particolare attenzione investigativa da parte delle forze di polizia anche per le modalità operative particolarmente aggressive. A queste plateali manifestazioni di violenza si affiancano anche dimostrazioni di insofferenza nei confronti degli amministratori pubblici. Oltre alle consuete attività illecite, rappresentate perlopiù dal traffico di sostanze stupefacenti, dalle estorsioni nonché dal furto e ricettazione di veicoli rubati, i gruppi criminali della provincia Bat stanno evidenziando una particolare capacità di insinuarsi nel tessuto socio-economico. Nel comparto agricolo, in particolare, si registra un aumento delle rapine in danno di furgoni carichi di prodotti, spesso commesse sulle arterie stradali principali.